Monfalcone, in migliaia sfilano contro «tutte le divisioni», donne in prima fila

Monfalcone, in migliaia sfilano contro «tutte le divisioni», donne in prima fila

La cronaca

Monfalcone, in migliaia sfilano contro «tutte le divisioni», donne in prima fila

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 23 Dic 2023
Copertina per Monfalcone, in migliaia sfilano contro «tutte le divisioni», donne in prima fila

Corteo pacifico tra le strade della città che si è concluso all'ex Gaslini con i discorsi. «Diciamo no all'islamofobia». Esponenti islamici arrivati anche da Veneto e Lombardia.

Condividi
Tempo di lettura

Questa mattina, poco dopo le 10.15, una folla pacifica di almeno 8mila persone ha riempito alcune strade della città in occasione del corteo che ha manifestato contro tutte le divisioni sociali, culturali e religiose a Monfalcone. Una marea di bandierine tricolori ed europee hanno colorato il percorso dell’evento partito dall’area dell’ex Gaslini, passato per via Matteotti, una parte di viale San Marco, via Carducci per poi fare rientro in Piazzale Salvo d’Acquisto. È il 23 dicembre, siamo vicini a Natale. In testa ci sono le donne, madri con i loro piccoli e tante adolescenti studentesse.

Davanti allo striscione due lunghe ali di ragazzi si prendono per mano tracciando il percorso della marcia e prendendosi cura degli aspetti organizzativi. “Dio è unico per i Cristiani, i Musulmani e per gli Ebrei – sono le parole dell’Imam Abdoul Madjid Kinani – oggi diciamo al sindaco Cisint che siamo parte integrante della città. Qui diamo il nostro contributo per lo sviluppo di Monfalcone. Non può tagliarci fuori. I nostri figli fanno parte del futuro della città dove il sindaco non può confondere politica e religione”.

In città sono stati in tanti gli esponenti islamici provenienti dall’estero ma anche da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Monfalcone finisce così, ancora una volta, su tv e media nazionali ed internazionali. “Chiediamo di poter pregare come fanno i Cristiani – continua Kinani – siamo disponibili a metterci in regola con le strutture che sono state chiuse, ma l’intervento operato dal sindaco è tardivo dopo 7 anni”. Uno dei primi posti in corteo è anche quello di Bou Konate, il presidente onorario del centro “Darus Salaam” di via Duca d’Aosta.

“Bisogna che ci sia equità nel gestire la città – afferma Konate – non si può pensare di governare due cittadini su tre. Le nostre porte sono aperte per ragionare in modo da avviare processi di miglioramento nei rapporti tra le comunità. Non siamo i primi a vivere fasi del genere. Altre città europee sono un esempio”. E sulle donne che hanno aperto il corteo, l’ex assessore ha dichiarato: “Loro sono state sempre in prima linea. Quanto si sente dire è frutto di preconcetti occidentali che fanno accuse false. Chi dice che gli uomini musulmani discriminano le loro donne, non ci conosce”. Il presidio delle forze dell’ordine impegnate a garantire la sicurezza durante l’evento è stato importante: 20 gli agenti della Polizia Locale ed un centinaio di uomini tra Polizia di Stato e Carabinieri.

Tra le persone impegnate nella gestione organizzativa, c’era anche il consigliere comunale del Pd Sani Kamrul Hasan Bhuiyan, ma a manifestare erano presenti anche alcuni esponenti del centrosinistra locale come le monfalconesi Cristiana Morsolin, Lucia Giurissa, i vicesindaci Michele Fappani di San Pier d’Isonzo e Nicola Pieri di Turriaco. Va detto, la presenza attiva degli aderenti italiani è stata modesta. Non sono mancati però gli esponenti di Legambiente, dell’Anpi e della Cgil. “Siamo tutti monfalconesi – ricorda il consigliere regionale Enrico Bullian – la manifestazione ha tutto il nostro sostegno perché i diritti costituzionali vanno garantiti a tutte e tutti. Chi lavora e vive in città ha il pieno diritto alla cittadinanza, alla tutela dei diritti, ai servizi, all’adesione alle attività sportive e alla libertà di culto”.

Al rientro, in Piazzale Salvo d’Acquisto, inizialmente si è sentito parlare poco l’italiano, poi gli interventi ufficiali. Lì si è ribadito che la città non ha bisogno di divisioni, né di scontri. Konate ha preso la parola tra i primi. “Ringrazio tre donne che sono state per me fondamentali nell’organizzazione di questa giornata – dichiara l’ex assessore – sono Cristiana Morsolin, Fatou Saar e mia moglie Ouleye. Spero che la situazione ritorni alla normalità, non possiamo lasciare che i rapporti peggiorino e che le nostre vite siano limitate e condizionate”.

Sul palco è intervenuto anche il consigliere regionale Furio Honsell che ha definito la manifestazione “una lezione di civiltà data al sindaco Cisint”. Anche se la partecipazione dei cittadini “nostrani” è stata modesta, non sono mancate alcune opinioni. “Queste persone si sono sentite vessate ed hanno reagito – testimonia Paolo che vive in centro città – hanno saputo guardarsi intorno e hanno dimostrato di essere una comunità viva e unita”. Dal rione di Aris, ha partecipato Emanuele memore dei tempi delle manifestazioni a favore i diritti dei lavoratori che si sono viste in città negli anni’70.

“Non si vedeva una cosa del genere da quei tempi, credo che si siano superati i numeri di quella volta. Sono qui anche io per chiedere il superamento di qualsiasi divisione. Esprimo solidarietà per questa gente. Hanno subito degli attacchi d’odio insopportabili”. A dire basta a insulti, insinuazioni e divisioni è stato pure Jahirul Islam, responsabile del centro culturale di via Duca d’Aosta. “Diciamo no all’islamofobia, si avvii una collaborazione” così Jahirul. “Siamo parte di questa città - aggiunge Rejaul Haq Raju, del centro di via don Fanin – mi sento orgoglioso di essere italiano e musulmano. La vostra presenza qui dice tutto”.

"Una manifestazione colorata, piena di persone, uomini, donne e bambini. In mezzo al corteo tante persone autoctone che si sono unite per manifestare insieme e per ribadire i valori fondanti della nostra Democrazia", così, a margine, i consiglieri comunali Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo. "Questa manifestazione segna un momento storico della città di cui chi governa deve tenere conto. I toni sempre moderati ma decisi degli oratori hanno ribadito la disponibilità al dialogo e al confronto, purché sia alla pari. Come consiglieri comunali abbiamo ribadito la nostra vicinanza a chi manifesta per i diritti costituzionali e la necessità di coinvolgere tutti i cittadini e le cittadine, indipendentemente dalle origini, per costruire la Monfalcone del Futuro. Da oggi niente sarà più come prima", concludono i due consiglieri.

Foto di Agata Cragnolin.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione