Botta e risposta
Monfalcone, oltre un mese e mezzo per una carta d'identità: La Sinistra interroga il sindaco

«In un anno emessi 14.799 documenti», spiega Cisint che lancia un prossimo progetto di richiamo prenotazioni via sms.
“Riceviamo una segnalazione di un cittadino che recatosi in ufficio anagrafe (24 ottobre) per il rinnovo della carta d'identità gli è stato detto che non è possibile l'accesso diretto ai servizi ma per poter espletare la sua pratica doveva prima prendere un appuntamento. La persona si è quindi adeguata alla richiesta e diligentemente ha chiesto un appuntamento e con sua sorpresa l'appuntamento lo ha avuto fra 34 giorni, cioè fra più di un mese”.
La denuncia arriva dai consiglieri Alessandro Saullo e Cristiana Morsolin de La Sinistra per Monfalcone. “Per sicurezza e correttezza come consiglieri comunali abbiamo verificato anche la possibilità di prenotare on line l'appuntamento per il rinnovo della carta d'identità e abbiamo constatato che anche lì le cose non vanno meglio e si aspetta non meno di un mese, per quella elettronica un mese e mezzo”.
Da questa premessa è partita un’interrogazione, sia scritta che orale, al sindaco Anna Maria Cisint. Le richieste dei consiglieri sono chiare: “come mai, se è finita l'emergenza Covid, gli uffici dell'anagrafe comunale per rilasciare dei documenti essenziali come la carta d'identità mantengono ancora l'accesso su appuntamento?”, si chiedono. Ma la domanda si è focalizzata anche sulle tempistiche: “Come è possibile che per un documento così importante ci sia una lista d'attesa di più di un mese?”.
A rispondere è, direttamente, il sindaco Cisint: “I nostri uffici smaltiscono circa venti carte d’identità al giorno: rispetto al 2021 abbiamo fatto 14.799 documenti. Per l’emissione, a oggi, è necessario avere le postazioni collegate al Ministero e ogni postazione necessita la presenza fisica della persona che può smaltire la propria pratica. Questa dura circa venti minuti a testa”, sottolinea Cisint.
“Abbiamo individuato numerose modalità e cercato di facilitare l’accesso all’utenza, anche per evitare che le persone aspettino all’esterno sotto le intemperie. In questi mesi abbiamo anche ampliato l’organico con l’aggiunta di cinque persone assunte tra cui una ragazza bengalese che aiuta le varie famiglie bengalesi che si presentano e che spesso non comprendono la lingua. La prenotazione non è solo online ma anche di persona e al telefono. Tutto è migliorabile ma, al momento, è difficile fare di più. Abbiamo chiesto al comandante Bagatto – conclude Cisint – di poter studiare un meoto di messaggistica per poter evitare che le persone prenotino e poi non si presentino all’appuntamento. Un po’ come dal dentista”, conclude.
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