50 ettari di landa carsica ripristinati, Monfalcone usa i fondi europei

50 ettari di landa carsica ripristinati, Monfalcone usa i fondi europei

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50 ettari di landa carsica ripristinati, Monfalcone usa i fondi europei

Di Redazione • Pubblicato il 03 Mag 2022
Copertina per 50 ettari di landa carsica ripristinati, Monfalcone usa i fondi europei

Un progetto da oltre 550mila euro per lavorare con agricoltori e allevatori.

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Il Comune di Monfalcone punta al ripristino di circa 50ettari di aree degradate della landa carsica, incespugliata in abbandono. L’idea, inserita all’interno del progetto EcoMosaico del Carso finanziato con 550mila euro di fondi europei, parte proprio da Monfalcone il cui comune è capofila. ed è protagonista nello sviluppo delle attività di tutela e salvaguardia dell’ambiente Carsico, assieme ai partner progettuali, le amministrazioni locali di Doberdò, Ronchi dei Legionari e Duino Aurisina, il Gal Carso, l’Università di Trieste, le aziende agricole e “comunelle”, la rete di imprese di allevatori.

Il ripristino avverrà anche attraverso la messa in pascolo degli animali al fine di migliorare la conservazione delle aree carsiche abbandonate e per garantire la continuità e la manutenzione della landa carsica in modo naturale. In questo modo viene creato di un “corridoio verde” che connetterà gli habitat della Rete Natura 2000 distribuiti lungo tutto il Carso e le aree agricole ad alto valore naturalistico.

Attraverso la messa in pascolo di asinelli di proprietà di due aziende Agricole Andrej di Ferfoglia Andrej e Kovac di Ivan Kovac, sarà possibile effettuare le azioni di salvaguardia, ripristino e rinnovo della biodiversità ambientale anche su due particelle di proprietà comunali nel Carso monfalconese, eliminando in questo modo le piante infestanti e riqualificando il contesto ambientale con una pulizia eco sostienile e del tutto naturale.

Inoltre, nelle attività del comune di Monfalcone rientra anche la realizzazione di un percorso didattico realizzato con l'installazione di pannelli informativi (bacheche) lungo alcuni sentieri esistenti sia nel Parco del Carso monfalconese che nella Riserva naturale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa per integrare le dotazioni esistenti con nuove bacheche in legno al fine di fornire ai visitatori informazioni specifiche su flora e fauna presenti.

Il progetto Ecomosaico del Carso punta, del resto, a coniugare gli aspetti di tutela e riqualificazione ambientali a quelli di valorizzazione turistica e delle produzioni locali di nicchia, anche attraverso un evento promozionale cui realizzazione è slittata a quest’anno, causa emergenza Covid.

Tra i principali risultati attesi è anche quello dello sviluppo di un marchio collettivo “Landa carsica” con cui promuovere i prodotti tipici di un territorio unico, sotto il profilo geologico, ma non solo, visto che in 20 chilometri quadrati sono concentrate 1.700 specie di piante. Il progetto si propone, infine, anche uno strumento di comunicazione e di posizionamento alto territoriale, con risvolti positivi per l’agroalimentare, la popolazione residente e il turismo.

Le azioni previste saranno inoltre affiancate e completate da un’attività di studio condotta dal Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Trieste, che ha già accompagnato la reintroduzione del pascolo nel Carso isontino.

“Per Monfalcone è un progetto importante, che ha avuto una gestazione laboriosa, perché interviene concretamente su un ambito che ci sta particolarmente a cuore – ricorda il sindaco Anna Cisint – quello della valorizzazione del patrimonio carsico, nella logica della politica ambientale e green che stiamo portando avanti su tutto il territorio comunale”.

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