Monfalcone, Fiom e Uilm onorano gli operai caduti per la Liberazione

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L’OMAGGIO

Monfalcone, Fiom e Uilm onorano gli operai caduti per la Liberazione

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 18 Apr 2025
Copertina per Monfalcone, Fiom e Uilm onorano gli operai caduti per la Liberazione

Stamane il ricordo al monumento della Nidec Asi e corteo fino a Largo Cosulich. Sindacati, Comune e Anpi uniti su memoria e diritti.

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Cerimonie commemorative stamane, venerdì 18 aprile, a Monfalcone in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione a ricordo del sacrificio dei Lavoratori caduti per la libertà. Il primo appuntamento organizzato dalle Rsu di Fiom e Uilm ha avuto luogo alle 10.30 davanti al monumento situato all’interno dello stabilimento Nidec-ASI, l’unica azienda sul territorio che ha un cippo dedicato a quanti hanno perso alla vita nella Lotta di Liberazione. Dopo la deposizione di due corone – una da parte delle Rsu aziendali e l’altra da parte del Comune – sono stati pronunciati alcuni interventi. A rappresentare in maniera unitaria le Rsu è stato Luca Furlan che ha ricordato il sacrificio di tanti lavoratori «fratelli e amici». «Un obbligo morale – sono le parole del sindacalista – affinché non si ripresentino tempi bui». Il momento della commemorazione si è unito a quello del ricordo della guerra in Ucraina e di altri conflitti «che non fanno più notizia ma di morti ne causano ancora tanti».

«La forza del dialogo sia l’unica vera arma da utilizzare – prosegue Furlan – contro le guerra dei dazi, quella psicologica e quella mediatica». Poi l’importante riferimento alla «lotta degli operai metalmeccanici orfani di un contratto rinnovato». Su questo Furlan ha denunciato «l’assenza di interesse della controparte» chiedendo meno attenzioni su Intelligenza Artificiale, delocalizzazione «sfrenata» e appalti al ribasso. «Bisogna investire su chi veramente porta profitto cioè le maestranze – rivendica Furlan – perché l’umanità dei lavoratori produce molto di più». Di conoscere, capire e scegliere la Liberazione ha invece parlato Licia Morsolin dell’Anpi. «Conoscere per dare una corretta lettura degli eventi – dichiara – poi capire la dignità umana e le differenze necessarie per costruire una società equa e solidale. Infine scegliere, che sta per rappresentare il riscatto contro miseria e distruzione». Morsolin ha chiesto «mai più fascismi».

«Non bisogna mai minimizzare il valore e il peso della Resistenza – sottolinea – il 25 aprile non è una festa divisiva. È di parte, vero, ma è la festa di chi è antifascista». Non sono mancati i riferimenti all’Europa «distante e assente su pace e solidarietà» e al Manifesto di Ventotene.  Anche il neosindaco Luca Fasan ha ricordato le «tragiche e dolorose» vicende della Seconda Guerra Mondiale che hanno interessato la città come deportazioni e dolori che colpirono le fabbriche. Fasan si è concentrato sul mondo del lavoro che «ha chiesto pace, pane e libertà». «Le grandi fabbriche hanno dato un contributo importantissimo alla lotta di Liberazione» così Fasan il quale ha definito fondamentale per la comunità la trasmissione della memoria per riaffermare i valori di riferimento e la responsabilità nel dare continuità a chi si è mobilitato a difesa di quei valori. Il primo cittadino ha pure riferito della centralità del rispetto dei diritti, della dignità e della sicurezza perché «il lavoro è un punto di riferimento assoluto per la comunità».

Al termine dei discorsi ai quali erano presentianche il neo consigliere comunale di minoranza e consigliere regionale del Pd, Diego Moretti e il consigliere regionale di Patto per l'Autonomia  Enrico Bullian, si è formato un corteo che ha raggiunto il Monumento per i Caduti Partigiani di Largo Augusto Cosulich difronte all’ex ingresso Fincantieri dove è intervenuto il segretario provinciale della Uilm Antonio Rodà ricordando l’attualità della Festa del 25 aprile inserita nel contesto internazionale e riferita ai fatti della storia. Rodà ha inoltre sottolineato lo stretto legame esistente tra Resistenza, fabbrica, lavoratori e sindacato. «Il lavoro è un elemento di dignità e riscatto al centro della crescita e del progresso economico sociale. Un elemento di unità che recupera i valori della Resistenza e ci proietta nel futuro come esempio per le nuove generazioni» conclude il sindacalista.

Foto di Enrico Valentinis

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