IN MUNICIPIO
Il dramma degli incendi tra Monfalcone e Duino, la mostra su quella memoria
La mostra arriva a distanza di due anni dagli spaventosi incendi che hanno devastato il Carso, ricordate la tragedia del Vajont e la collaborazione tra i Comuni.
Inaugurata a Monfalcone la mostra “Acqua, Terra, Fuoco e Pietra: Impegno e Rispetto per la Memoria - Vajont: Una Lezione” allestita nell'atrio del municipio. L'esposizione, promossa dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis e dal Comune, rimarrà visitabile fino al 7 maggio, inaugurando così una serie di mostre dedicate all’ omonimo progetto che commemora la tragedia del Vajont. La proposta culturale, arriva a distanza di due anni dagli spaventosi incendi che hanno devastato il Carso nel 2022. Ed è proprio ai volontari e alle forze dell’ordine che hanno operato con estrema difficoltà che sono dedicate le immagini.
Il sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint ha ringraziato il collega di Duino-Aurisina, Igor Gabrovec, ricordando i tragici fatti vissuti nell’estate 2022. «Abbiamo condiviso un momento molto delicato nel 2022 e oggi si parla anche di questo». Anche la presenza dell'assessore Cristofori del Comune di Pordenone ha evidenziato l'importanza della collaborazione territoriale. «Siamo grati per il vostro sostegno e la vostra partecipazione oggi - ha dichiarato il sindaco di Monfalcone, rivolgendosi agli ospiti presenti - abbiamo condiviso momenti difficili e oggi siamo qui anche per ricordarli».
La cerimonia ha visto la partecipazione degli alpini, dell'autrice Giulia Sandrin, del presidente del Gruppo Ermada Massimo Romita e di numerosi volontari ai quali è stata manifestata la gratitudine di tutti per l’impegno profuso in fasi difficili. «Ho voluto fortemente rappresentare la nostra amministrazione - ha sottolineato l'assessore Cristofori di Pordenone - la condivisione dei territori è essenziale per affrontare le sfide che ci troviamo di fronte». «Dobbiamo lavorare insieme per proteggere e preservare il nostro ambiente, la difesa del territorio è fondamentale – continua Cristofori - la natura va rispettata e non dominata. Il rispetto della natura è rispetto della civiltà».
«Monfalcone e Duino Aurisina sono collegate dal mare e dal Carso, ed è stato lì che le disgrazie hanno continuato a collegarci – sono le parole del primo cittadino carsolino, Igor Gabrovec - questo ci ha aperto gli occhi su quanto sia importante investire in prevenzione, in polizia dei boschi e in contributi agli agricoltori. Dobbiamo saper affrontare queste situazioni, lavorare sulla prevenzione, affinché le squadre della protezione civile siano attrezzate, creare delle barriere contro le alte maree quando necessario».
«Abbiamo vinto diversi bandi che ci porteranno ad avere nuove tecnologie, droni, termocamere, cisterne contro le bombe d’acqua – conclude Gabrovec - bisogna adottarsi di strumenti, volontari che sappiano usarli e lavorare sulla prevenzione. Le associazioni ci fanno sentire uniti nel bene e nel male, nelle situazioni in cui va tutto bene e nelle situazioni in cui c’è bisogno del loro aiuto».
«La vostra presenza qui oggi è fondamentale - ha dichiarato il presidente dell’associazione Romita - ricordare il passato è essenziale per costruire un futuro migliore». Massimo Romita ha poi sottolineato l'importanza di non dimenticare e di valorizzare il lavoro dei volontari, annunciando la creazione di un video e di un catalogo per diffondere ulteriormente la memoria della tragedia del Vajont.
«Nessuno di noi si dimenticherà mai di ciò che in Friuli Venezia Giulia è accaduto, delle morti, della tragedia. Tutto questo, abbinato all’esigenza di un messaggio sano che è quello dell’amore per il nostro territorio – ha aggiunto Cisint - ogni volta che c'è stato bisogno, la nostra protezione civile è stata pronta ad agire. La solidarietà che abbiamo mostrato nei momenti difficili è ciò che ci rende forti. La presenza della nostra protezione civile è importantissima per noi. Ogni volta che c’è un pericolo imminente non si è mai tirata indietro, è una squadra ringiovanita e questo ci dà speranza. Grazie a tutte le protezioni civili di tutti i comuni che svolgono un ruolo fondamentale».
«Tante volte nella vita si fanno quelle domande da quiz esistenziali, tipo cosa prenderesti se dovessi lasciare casa in 10 minuti? Questo è quello che è successo alla mia famiglia quando nel periodo degli incendi sul Carso, abbiamo dovuto evacuare la nostra casa – spiega l’autrice Giulia Sandrin - so scrivere, so tradurre, e ho deciso di raccogliere queste testimonianze tra italiano e sloveno assieme a tante immagini date dai volontari stessi, assieme ai disegni dei bambini di San Michele del Carso. Ho raccolto queste testimonianze in modo che non vadano perdute, dobbiamo ricordare la solidarietà che abbiamo avuto in quel periodo. Il ricavato di quello che ho scritto andrà in beneficienza a delle associazioni che si occupano del ripristino del Carso e della tutela del territorio, grazie a tutti».
La Regione ha avuto un ruolo fondamentale nel finanziamento del progetto che è stato inserito all’interno del bando della Giornata del Ricordo per il Vajont. Prima del taglio del nastro, c’è stato un momento musicale.
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