VERSO L’APPROVAZIONE
Monfalcone, in Consiglio Comunale il Pac sul recupero di comprensorio e chiesetta dell’ex ospedale
La stima dei lavori di riqualificazione della chiesetta è di 274.200 euro. San Giovanni risulta sconsacrata secondo una nota inviata all’Ente dall’Arcidiocesi di Gorizia il 29 luglio scorso.
Il Consiglio Comunale convocato per lunedì 16 dicembre a Monfalcone, sarà chiamato ad approvare anche la variante del piano attuativo comunale – il Pac - sull’iniziativa privata riferita al Comprensorio dell’ex Ospedale Civile. In tutto questo è pure compresa la cappella del vecchio nosocomio intitolata a San Giovanni di Dio. Già nel febbraio del 2006, l’area era stata oggetto di pianificazione attuativa. In esecuzione di tale piano, l’allora soggetto proponente era l’Impresa Tonon Spa che ha completamente attuato le opere di urbanizzazione previste dallo strumento per l’intero ambito - inclusa la bonifica generale dell’amianto – realizzando pure, fuori ambito, un nuovo ponte pedonale sul Canale De’ Dottori.
Il tutto, a seguito di regolare collaudo, è stato ceduto gratuitamente al Comune di Monfalcone nell’ottobre del 2008. Quanto all’edificazione inizialmente prevista, essa, entro i termini di validità dello strumento, oggi scaduto, è stata eseguita soltanto parzialmente, ed in parte ceduta a soggetti terzi. Dopo la scadenza dei piani attuativi di iniziativa privata, le relative previsioni continuano a rimanere in vigore per il rilascio dei titoli edilizi. Ciò comporta che l’ulteriore edificazione dell’ambito rispetto a quanto già costruito, può ancor’oggi essere attuata mediante rilascio diretto del titolo edilizio, senza necessità alcuna di dover procedere alla formazione di un nuovo piano attuativo per poterla completare.
Ora, l’Impresa Tonon intende procedere a completare l’edificazione intervenendo in alcuni comparti non ancora attuati, con l’introduzione di alcuni elementi di variante rispetto alle previsioni del Piano Regolatore Comunale scaduto. Per tutto questo ci sarà quindi la necessità di approvare un nuovo Pac che si prevede sia ridotto rispetto a quello del 2006 e avrà un’entità di 60mila metri quadrati.
Ma quali sono le novità in programma?
Per quanto concerne le opere di urbanizzazione secondaria, non previste nel Piano precedente, il proponente prevede, “a scomputo parziale” degli oneri di urbanizzazione secondaria dovuti, il recupero della chiesa che trova sede all’interno dell’ambito. L’edificio sacro si trova in un totale stato di degrado. Nello specifico, la copertura è collassata al suo interno e anche le pareti laterali si presentano in condizioni seriamente precarie.
«Si potrà mettere mano ad un punto nero evidente agli occhi dei cittadini – spiega l’assessore alle priorità strategiche e allo sviluppo urbano, Anna Maria Cisint – parliamo di un posto che sollecita un livello emotivo rilevante». Secondo quanto riferito da Cisint, la chiesetta «non è consacrata ma benedetta» e quanto verrà attuato sarà «un recupero storico emotivo». «L’amministrazione ha ragionato su ciò che urbanisticamente si poteva fare. Il complesso dunque ripartirà. Quella zona della città verrà risollevata dal degrado». Una volta riqualificata, l’area verrà ceduta al Comune.
Cosa succederà?
Una volta approvato il Pac dal Consiglio Comunale, sarà approvata una convenzione che permetterà di far “passare” gli oneri “a scomputo” a beneficio pubblico. A tal proposito, il tecnico incaricato dal Comune è stato l’architetto Francesco Morena che ha predisposto una stima preliminare sul recupero e sul restauro della chiesetta. Il documento predisposto risulta di prioritaria importanza in quanto - a titolo di urbanizzazione secondaria e a scomputo degli oneri - l’istante ha proposto la cessione al Comune di Monfalcone, previo recupero edilizio, del fabbricato adibito a edificio di culto ricadente all’interno del perimetro del Piano. Attualmente dismessa, la chiesa risulta sconsacrata come espresso da una nota inviata all’Ente dall’Arcidiocesi di Gorizia il 29 luglio scorso.
Secondo quanto riferito dai tecnici comunali, la stima complessiva dei lavori previsti ammonta a 274.200 euro - oltre ad alcune voci di spesa eventuali per ulteriori opere che la SAPABFVG potrebbe richiedere in sede di approvazione del progetto e pari a euro 106 mila euro. Quindi lo Schema di Convenzione urbanistica prevede uno scomputo delle opere di urbanizzazione secondaria pari a euro 380.200 euro. «Abbiamo raccolto le richieste dei cittadini – spiega il vicesindaco reggente Antonio Garritani – si realizza la messa in opera di attività propedeutiche che daranno risposte al mercato».
Le prossime fasi
Dalla prossima settimana l’area in questione verrà ripulita attraverso l’esecuzione di operazioni di livellamento all’interno e su tutta l’area all’esterno della chiesa. Con il nuovo anno i progetti elaborati dall’architetto Morena verranno consegnati e si presenteranno “armonizzati” in base alla convenzione che verrà approvata.
Tra le proposte si prevede la realizzazione di 42 nuovi appartamenti su una superficie di 50mila metri quadri. Nei restanti 20mila, sorgeranno due attività commerciali: “Il Tulipano” ed un negozio di abbigliamento (sono ancora in corso delle trattative).
Cosa succederà all’edificio sacro?
Il tetto della San Giovanni di Dio dovrà essere rifatto, dovranno essere rinforzate le sue murature perimetrali e andranno recuperati gli affreschi. La chiesa ha una superficie di 40 metri quadri. Il tutto andrà fatto in accordo con la Soprintendenza dei Beni Culturali che tutela l’edificio ma non ha vincoli d’interesse. Il recupero durerà all’incirca 2 anni e mezzo. Il sito potrebbe essere riaperto alle visite guidate e potrebbe essere sede di matrimoni civili. Queste sono le ipotesi trapelate dal Comune ma anche altre novità potrebbero emergere dalla programmazione dello straordinario recupero che interesserà l'area.
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