IL PROGETTO
Monfalcone, un complesso wellness con Spa e piscine affiancherà le Terme Romane

I lavori partiranno entro l’estate e si concluderanno entro ottobre 2026. Intervento per un valore di oltre 6,5 milioni. Saranno offerti una ventina di posti lavorativi.
Sorgerà sul lato sinistro delle Terme Romane – per capirsi, nell’area ovest di via Timavo - e si estenderà per una superficie totale di 1500 metri quadrati. Stiamo parlando del nuovo complesso dedicato al wellness termale che si svilupperà su 1200 metri quadrati dello spazio complessivo. Il progetto di fattibilità tecnico economica è stato approvato giovedì scorso dalla giunta comunale. Il nuovo polo andrà quindi ad “affiancare” le terme sanitarie per le quali si attende entro fine mese una risultanza positiva delle opere di risanamento infrastrutturale del sito partite alcuni mesi fa.
Sono due i pozzi d’acqua dai quali si “pesca l’acqua”. Il primo alimenta la parte sanitaria, il secondo darà vita all’impianto dedicato al benessere. «Un’opera importante per tutta la regione – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Anna Maria Cisint – per la vicina Slovenia e per lo sviluppo futuro del Marina Monfalcone». Cisint lo immagina come un centro «legato al mondo della nautica che si sta espandendo». Un intervento del valore complessivo di 6 milioni e 550mila euro di cui 5,2 milioni si riferiscono specificamente ai lavori necessari. La nuova piscina termale di 140 metri quadri che sorgerà – pare, entro fine ottobre 2026– non sarà dunque destinata al nuoto. Il complesso ospiterà anche una vasca idromassaggi di 15 metri quadrati ed una vasca esterna di 45 metri quadri. Saranno tutte collegate da un percorso ad hoc.
Dei lavori se n’era parlato a febbraio 2024 in riferimento al Piano Integrato regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile 2021 – Ambito Sviluppo Termalismo e Wellness. Lo stesso periodo in cui è stata annunciata la messa in sicurezza e la bonifica dei 40mila metri quadrati dell’area adiacente alle Terme. L’intervento reso possibile dall’interessamento del viceministro dell’Ambiente Vannia Gava ha permesso l’arrivo di 4 milioni e 59mila euro di Pnrr per realizzare questi tipi di opere destinate ai cosiddetti “siti orfani”.
Archiviate indagini idrogeologiche, archeologiche, le analisi dell’Arpa e quelle dell’Asugi e senza la manifestazione di vincoli da parte della Soprintendenza, si è passati alle indagini per lo sviluppo del nuovo pozzo che nutrirà la Spa e centro estetico. «C’è stato un ritardo dovuto all’esigenza di traslare la progettazione dell’edificio in una posizione leggermente diversa rispetto a quanto pensato all’inizio per questioni legate alle indagini archeologiche» ha specificato l’ingegnere comunale Andrea Ceschia. Tutto ora proseguirà.
«Nasce una struttura che darà una risposta alle famiglie – continua Cisint – colori, vivibilità e prospettive sono stati studiati attraverso la cura del dettaglio».
Un ingresso capiente con la reception accoglierà l’utenza. Il centro sarà chiaramente dotato di spogliatoi, spazi di servizio, infermeria, docce, servizi igienici, la “zona calma”, il centro estetico, percorso knipe, sauna, bagno turco e l’area bar – tisaneria che avrà un doppio ingresso: dall’esterno e dalla zona piscine.
Mentre si pensa già ad un open day dedicato agli operatori dell’informazione e poi per la cittadinanza come avvenuto per lo sviluppo nautico nella scorsa primavera, vediamo alcuni dettagli del cronoprogramma. Sono 600 i giorni di lavoro previsti che partiranno a inizio estate 2025. La gara d’appalto - comprendente il progetto esecutivo definitivo e i suoi pareri – partirà a metà marzo. Saranno poi necessari 2 mesi per l’approvazione esecutiva e la validazione, poi i lavori fino all’autunno 2026.
Parallelamente è in sede di Conferenza dei Servizi lo studio di fattibilità sulla già citata bonifica dell’area est ovest consistente in un “capping” cioè la copertura che permetterà – come spiegato dai tecnici Ceschia ed Englaro – la riqualificazione di tutta la zona dove in tanti anni si sono depositate le ceneri della vicina centrale Enel. Tutto verrà “sigillato” e al di sopra si poserà uno strato di terreno vegetale sul quale sorgerà un parco.
Il quadro economico dell’opera - che sarà dotata di un impianto fotovoltaico del valore di 150mila euro che garantirà l’autonomia energetica della parte elettrica del sito - supera le spese tecniche. Una volta terminati i lavori, con un project financing solido alla base, sarà compito del gestore - che pare non sarà lo stesso delle terme sanitarie le quali godono dell’accreditamento del Servizio Sanitario Nazionale – valorizzare attraverso un promettente business plan tutto il polo secondo le esigenze del territorio e dell’utenza (orari e servizi). Le terme dedicate al wellness potranno ospitare al massimo 100 accessi giornalieri. Il suo insediamento offrirà una ventina di posti di lavoro.
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