LA PRESENTAZIONE
‘Monfalcone Civica e Solidale’, si svela la prima lista a sostegno di Diego Moretti a Monfalcone
Fra gli obiettivi principali la rivalorizzazione di Monfalcone come laboratorio positivo di risorse e di aggregazione culturale mediante soluzioni concrete. Confermate per ora le candidature di Saullo, Morsolin, Piemonte e Antonelli.
Si chiama Monfalcone Civica e Solidale e intende rappresentare una novità nel panorama del centro-sinistra cittadino, mettendo al centro l’unione e la cooperazione fra cittadini e realtà politiche locali e nazionali per rappresentare una concreta alternativa alla destra. La lista civica unitaria di sostegno al candidato sindaco Diego Moretti, frutto di una collaborazione fra esponenti de La Sinistra per Monfalcone, del Movimento 5 Stelle e di cittadini con esperienze di rilevanza nel territorio, è stata presentata stamattina al Caffè Corso di Monfalcone. Oltre alla presentazione del nuovo simbolo, quattro fra i candidati attualmente confermati – Alessandro Saullo, Roberto Antonelli, Yasmine Abbane e Giovanni Montena - hanno esposto al folto pubblico la visione maturata in questi mesi e i valori fondanti della loro linea politica.
A introdurre l’evento con delle veloci considerazioni il consigliere regionale Enrico Bullian. «La maggioranza uscente è in crisi, si vedano la rinuncia di Garritani a candidarsi e le retromarce di Cisint sulle pietre d’inciampo e sul fondo vittime amianto – queste le sue parole – continuando sull’onda di divisioni e contraddizioni la città e la sua comunità stanno andando a sbattere. Questa lista civica vuole invece interpretare l’interesse di tutti i cittadini di Monfalcone e proporsi come un “cantiere aperto”, contando su candidati che rappresentano approcci vari e differenziati». «Monfalcone Civica e Solidale nasce da un lavoro fatto assieme durante questi mesi e ha l’obiettivo di proporre soluzioni senza semplificare e fare propaganda o slogan – così, in seguito all’apertura di Bullian, il candidato dem Diego Moretti – credo che oggi l’aria in città sia pesante, irrespirabile: faremo di tutto affinché ciò cambi e Monfalcone ridiventi una realtà pacificata e solidale».
Gli interventi dei candidati sono cominciati da Alessandro Saullo, attualmente consigliere comunale de La Sinistra per Monfalcone, il quale ha subito elogiato «la scelta di unirsi per inventare qualcosa di nuovo, evitando di frammentarsi come spesso è successo alla sinistra». «Rispetto a una destra convinta che governerà per sempre e che non ha reso Monfalcone né migliore né più sicura, noi presentiamo un’idea di cittadinanza comune fondata sul dialogo e sulle diverse esperienze e culture delle persone che convivono assieme – ha spiegato Saullo - fra i nostri obiettivi anche la volontà di dare maggiori opportunità di studio e lavoro alle giovani generazioni, delle quali al momento non ci si sta occupando, intercettando i casi di problematiche con progetti educativi e più servizi sociali attivi e non solo con telecamere o forze dell’ordine».
L’intervento successivo di Roberto Antonelli, forte della sua esperienza nel mondo del commercio locale, ha fin da subito criticato l’immagine di Monfalcone presentata negli anni dall’attuale amministrazione. «Denigrata per anni a livello nazionale e internazionale, la città dovrebbe invece diventare laboratorio di aggregazione culturale – questo il pensiero espresso dal candidato - al momento Monfalcone presenta poco appeal per il commercio: bisogna studiare un piano di marketing territoriale in collaborazione con i vicini comuni per trovare nuove idee».
A parlare poi a nome del Movimento 5 Stelle, rappresentato nella lista civica da Marco Piemonte, la coordinatrice regionale Elena Danielis: «Abbiamo aderito a questo progetto per i temi che esso intende portare avanti. Monfalcone è una città che presenta certamente difficoltà, ma riteniamo possa essere un laboratorio in termini non negativi, bensì di risultati e risorse, diventando un faro a livello europeo su temi come salute, ambiente e convivenza fra diverse culture».
Si sono infine espressi portando i loro punti di vista i due candidati più giovani, la studentessa Yasmine Abbane e il neo-insegnante e attivista ambientalista Giovanni Montena. Per Abbane è fondamentale venire incontro alle esigenze giovanili migliorando l’offerta cittadina di spazi di studio, svago e aggregazione. Secondo Montena, invece, «la questione ambientale viene trattata a Monfalcone come secondaria. Noi miriamo a un’idea di sostenibilità ambientale radicalmente diversa, dando importanza alle piste ciclabili e al miglioramento della raccolta differenziata; il nostro sogno è quello di una realtà a misura di ogni cittadino che sia anche polmone verde del territorio».
Altri punti cardine che Monfalcone Civica e Solidale intende concretizzare riguardano l’attuazione di iniziative di contrasto allo sfruttamento e al lavoro sommerso, la valorizzazione degli spazi pubblici urbani (compresi gli alloggi popolari non assegnati e sfitti), la realizzazione di comunità energetiche e la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali cittadine, con particolare attenzione alla protezione e alla tutela del Carso. Infine, oltre a coloro che hanno presentato pubblicamente i princìpi della lista, all’interno di Monfalcone Civica e Solidale sono già ufficializzate anche le candidature di Cristiana Morsolin, Giovanni Sonzini, Claudia Miniussi, Ambrosino Fortunato e Veronica Ileana Guerci.
Per quanto riguarda infine gli approcci che la lista propone per trattare il delicato tema della multiculturalità, il consigliere Saullo ritiene essenziale «riportare al centro la semplicità del discorso, partire da un’idea di coesione e non di divisione della cittadinanza utilizzando gli strumenti della democrazia. L’amministrazione Cisint ha sempre messo strumentalmente al centro il tema per polarizzare l’opinione, ma noi vogliamo ridare centralità anche ad altre questioni cittadine come salari, economia, infanzia e educazione». Riguardo invece alle problematiche balzate alla cronaca, come la controversia sulla sede dei centri islamici, il candidato precisa: «Commenteremo la questione dopo l’udienza, prevista per febbraio, del Consiglio di Stato». Fermo a proposito di caporalato ed estorsione anche Moretti: «Quando saranno accertate dal punto di vista penale, non giustificheremo affatto situazioni come queste. Anzi, ribadiamo ulteriormente la nostra disponibilità a raccogliere segnalazioni per andarle a denunciare».
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