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Monfalcone, in aula passa la Mozione Amianto senza la minoranza: «Non si vuole contraddittorio»
Sei consiglieri chiedono una calendarizzazione che consenta la partecipazione e un consiglio ad hoc. Cisint, «Continuiamo a lavorare sul tema».
Un consiglio comunale veloce, a Monfalcone, questa mattina. Un’ora e mezza per discutere vari punti all’ordine del giorno ma, complice l’assenza della minoranza, che aveva annunciato la propria astensione dalle assise, altri non sono stati discussi.
Tema cardine la questione amianto, sulla quale la mozione firmata dai consiglieri di maggioranza «per ribadire l’impegno dell’Amministrazione nella lotta alle conseguenze dell’amianto, un tema delicato e molto sentito che continua a coinvolgere profondamente la comunità monfalconese» è passata all’unanimità.
La mozione, letta in Aula dal capogruppo della Lega, Paolo Bearzi, impegna la giunta a proseguire con interventi concreti nelle bonifiche, nel potenziamento della ricerca scientifica e nel sostegno alla tutela dei lavoratori e delle famiglie colpite dalle malattie asbesto-correlate.
«Le tragiche conseguenze legate all’amianto non possono essere strumentalizzate per fare polemica», ha dichiarato l’assessore alle Priorità Strategiche per lo Sviluppo Urbano e già sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint. «Questa Amministrazione ha scelto un approccio concreto, non demagogico, e pur non sedendo in Parlamento e tra coloro che a Roma decidono le politiche nazionali, lavora costantemente e in silenzio ai tavoli istituzionali, nei luoghi in cui le condizioni possono essere realmente migliorate».
«Pagheremo per sempre le conseguenze di una delibera del 2015, quando, in sordina, la giunta Altran, Greco, Martinelli e Morsolin ha decretato la fine per sempre della giustizia per i monfalconesi colpiti da amianto e per le loro famiglie. Pur stando all’opposizione, già allora ci eravamo attivati per chiedere la revoca di quell’atto che, per pochi euro, ci ha negato di sapere come sono morti i nostri genitori e i nostri familiari. I consiglieri che facevano parte di quella Amministrazione oggi hanno avuto l’occasione di parlarne, ma hanno preferito scappare», così ancora Cisint che ha ribadito: «Per noi, la dignità di chi ha sofferto e soffre tuttora rimane prioritaria e continueremo ad intervenire con determinazione in segno di vicinanza».
Dall’amministrazione la necessità di far capire gli interventi portati avanti dal 2016 a oggi: «Ci siamo distinti come comune trai più attivi in Italia nella rimozione e bonifica di amianto, mappando 380 siti e bonificando tutti gli edifici pubblici che presentavano amianto». La mozione chiede anche un rinnovo dell’impegno del Comune a completare la ricognizione sui siti privati e a supportare i cittadini tramite uno sportello apposito e con l’erogazione di fondi per la rimozione dell’amianto dagli edifici privati, impegnando 100mila euro all’anno nel bilancio comunale a questo scopo.
«Nel contempo risulta fondamentale la riqualificazione dei servizi sanitari intervenuta con l'attuazione della riforma sanitaria portata avanti dalla Regione, con la Giunta Fedriga, sia per quanto riguarda i servizi generali, sia rispetto a quelli specifici del CRUA e del Hub Pneumologico», così ancora l’amministrazione che ha toccato anche i punti sulla tutela dei lavoratori e familiari colpiti e la richiesta a Fincantieri di impiegare i fondi acquisiti a favore delle realtà sociali e associazionismo, «per potenziare e integrare le azioni di tutela».
Del tutto contraria la minoranza che non si è detta soddisfatta delle modalità di discussione del tema: «La Destra viene meno all'impegno preso nello scorso consiglio comunale di discutere insieme le mozioni presentate sul tema da minoranza, già da mesi, e maggioranza, solo pochissimo tempo fa. Di fatto vogliono solo approvare la propria senza contraddittorio», così in una nota i consiglieri Alessandro Saullo, Cristiana Morsolin, Lucia Giurissa, Sani Bhuyan, Paolo Frisenna e Davide Strukelj.
«Un Consiglio Comunale richiesto a gran voce dall’opposizione per mesi che, per motivi incomprensibili, deve essere fissato proprio e solamente in un giorno che mette in difficoltà proprio i proponenti delle mozioni. Sarebbe bastato un banalissimo rinvio, scegliendo un altro giorno dei tanti disponibili. Nessuna scadenza perentoria obbliga la Destra, tranne una ostinazione incomprensibile. Tra l’altro non si tratta di alcun Consiglio Comunale “dedicato all’Amianto”. Nemmeno questo», così ancora i consiglieri.
Oggi non è stata discussa «nessuna delle mozioni che parlano del criticatissimo provvedimento del governo Meloni che consente alle aziende condannate di chiedere allo stato i soldi persi in tribunale. In assenza dei presentatori, infatti, le mozioni dell’opposizione non sono nemmeno state lette lette in aula, mentre la mozione della Destra si guarda bene dal criticare il provvedimento e si limita a parlare in generale delle politiche collegate al tema», ribadiscono i consiglieri che promettono di continuare a chiedere «alla Presidenza del Consiglio, di calendarizzare un Consiglio Comunale, esclusivamente sul tema Amianto, in una data che consenta ai proponenti di discutere dei temi da loro sollevati ed all’aula di dibattere realmente del tema del decreto Amianto. Non si dovrebbe temere così tanto una discussione pubblica da trascinarne la discussione per mesi e poi negare la possibilità alla minoranza di un equo confronto», concludono.
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