i reperti
Monfalcone apre il Museo Medievale, radici della città tra Aquileia e Venezia

Oggi l'apertura del nuovo polo culturale, in un open day nelle diverse sedi museali. Gli scavi sono durati un anno, radici della città nel XIII secolo d.C.
È una giornata di festa quella di oggi per tutta la città di Monfalcone e per il suo sistema culturale integrato. Ci riferiamo all’inaugurazione del Museo Medievale del municipio. “Quello che presentiamo qui oggi – sono le parole del sindaco Anna Maria Cisint – è il recupero delle nostre radici realizzato con un contributo della Regione di 600mila euro al quale si sono aggiunte risorse comunali per 35mila euro”. Tutto è partito nel 2018 con la presentazione in Regione del progetto di fattibilità tecnico economica. Una proposta che è stata accolta e quindi finanziata.
Il Museo nasce dalla valorizzazione delle fondamenta medievali rinvenute durante il restauro dell’edificio. Gli scavi hanno portato alla luce alcuni tratti della cinta muraria e i resti dell’abitato risalenti al periodo tra il XIII e XVI secolo. I reperti esposti, tra cui monete, strumenti di lavoro, ceramiche e l’importante recupero della spada “ad una mano e mezza”, raccontano una parte della vita cittadina che porta la memoria al Patriarcato di Aquileia, quando la città aveva un ruolo di primo piano a livello commerciale e militare in quanto posta sul confine tra i possedimenti patriarcali e quelli delle Contee di Gorizia e Duino.
Ma quella di oggi è stata una mattinata che è andata ben oltre la cerimonia. Infatti, è stata data alle persone la possibilità di prendere parte ad uno speciale open day durante il quale è stata presentata l’offerta culturale a tutta la cittadinanza e alle scuole. Sono state rese possibili le visite alla Rocca, quelle al Museo della Cantieristica, le passeggiate nel centro storico e la visita guidata al cantiere navale.
“Monfalcone è una città dal forte fermento culturale – sono le parole del presidente della Regione Massimiliano Fedriga intervenuto in un messaggio trasmesso via video – il centro cittadino è stato riqualificato ed è diventato un’area attrattiva tra le prime in regione”. A rappresentare l’amministrazione regionale c’era il consigliere Antonio Calligaris: “Monfalcone è la città della cultura – aggiunge Cisint – oggi raccontiamo chi siamo stati e il recupero delle nostre radici, tutto ciò ci ha consentito di arrivare a questa realizzazione. È la testimonianza di una evoluzione”.
Le parole degli espertiA parlare a nome della Soprintendenza è stata Giorgia Musina, che ha definito il sito “il frutto di una progettazione archeologica urbana”. Ad approfondire la parte storica invece, è stato l’archeologo Dario Gaddi. “Gli scavi sono durati un anno – sono le parole di Gaddi – le indagini ci hanno permesso di appurare la nascita di Monfalcone avvenuta nel tredicesimo secolo dopo Cristo".
"La città è stata sin da subito un punto strategico per il commercio via terra. Da qui partivano i traffici doganali verso l’Austria e la Contea di Gorizia” così Gaddi. Parlando della storica via Sant’Ambrogio, Gaddi ha raccontato della presenza delle botteghe in legno dove erano situate delle officine che si occupavano della lavorazione secondaria dei metalli.
Al 1420 invece, fa riferimento la grande spada da cavaliere, rinvenuta e recuperata. È il segno del potere di Venezia fino alla fine dell’età medievale. Poi c’è stata l’età moderna: in questo periodo gli edifici sono cambiati, resi più stabili. Dalla continuazione degli scavi sono state scoperte – e sono visibili - due discariche che hanno fornito alcune indicazioni circa la testimonianza della vita quotidiana del tempo. I resti del passato hanno indicato per esempio quali fossero le abitudini alimentari delle popolazioni che sembra siano state consumatrici di ostriche.
La cerimoniaPrima del taglio del nastro, don Giulio Boldrin ha impartito la benedizione sui presenti e sui locali. “Questo è il segno di una radice che diventa un avvenire” ha ricordato il sacerdote. Ad allietare l’ingresso ufficiale di autorità, studenti e cittadini al museo municipale, sono state le note del violino del maestro Simone D’Eusanio, direttore artistico della stagione musicale del Teatro Comunale Marlena Bonezzi. La guida ufficiale della mattinata è stato Andrea Ferletic, responsabile delle visite al nuovo polo culturale.
Gli orari di visitaIl Museo sarà aperto gratuitamente tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 13 e tutti i pomeriggi dalle 15 alle 18, eccetto il martedì e il giovedì. Saranno inoltre offerte le visite guidate dalle ore 11 alle ore 16. Per le visite di gruppi e scolaresche, sarà necessaria la prenotazione così come per le passeggiate storiche e le visite alla Rocca. Per informazioni e contatti ci si potrà rivolgere al numero 3346000121 o mandando una mail a booking@comune.monfalcone.go.it.
Foto Salvatore Ferrara/Serena Queirolo
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