il lutto
Il mondo del vino piange Marco Felluga, decano del Collio morto a 96 anni
A partire dal 1970, ha dato lustro ai vini bianchi della sua etichetta, avendo anche contribuito al rilancio del Consorzio del Collio come presidente.
Il mondo del vino del Friuli e non solo piange Marco Felluga. L'imprenditore dell'omonima azienda vitivinicola del Collio si è spento a 96 anni nella sua casa di Gradisca. A partire dal 1970, ha dato lusto ai vini bianchi della sua etichetta, avendo anche contribuito al Consorzio del Collio nei due mandati come presidente. Molti i messaggi di cordoglio dalle realtà di settore e dalla politica, tra cui il consigliere regionale Diego Bernardis che lo ricorda come una figura iconica nel mondo del vino del Friuli Venezia Giulia, capostipite di una delle aziende più importanti e rinomate del Collio».
«Perdiamo un innovatore e un punto di riferimento nel panorama vinicolo - rimarca - Marco Felluga sarà ricordato non solo per il suo contributo all'enologia, ma anche per il suo ruolo di pioniere nella promozione della regione e delle sue eccellenze. Esprimo le più sentite condoglianze alla sua famiglia, agli amici e ai colleghi. Il suo lascito - conclude Bernardis - rimarrà vivo nei cuori di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di essere toccati dalla sua straordinaria visione e dedizione alla viticoltura del Friuli Venezia Giulia».
Cordoglio espresso anche dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga: «Se ne è andato un uomo appartenente a quella generazione che, dopo la seconda Guerra mondiale, ha saputo ripartire con coraggio e visione del futuro, rilanciando il Paese verso il benessere. Perché a questo ha contribuito Marco Felluga, facendo con successo impresa nel settore della viticoltura, ricercando sempre la qualità e l'innovazione". Fedriga, manifestando ai familiari la vicinanza dell'amministrazione regionale, ha sottolineato come l'eredità imprenditoriale di Marco Felluga rappresenti un patrimonio storico e morale "di cui la comunità regionale deve fare tesoro».
Per il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, «ha puntato sul vino di qualità in anni in cui pochi intravvedevano uno sviluppo al di fuori del tradizionale contesto agricolo, contribuendo in modo decisivo alla valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia. La sua non fu soltanto una scommessa personale, ma segnò un momento di svolta per l'intero territorio regionale, nel segno di una agricoltura di qualità che da anni è uno dei nostri fiori all'occhiello, capace di attrarre ogni anno migliaia di enoturisti e di alimentare un comparto economico di grande importanza».
«Marco Felluga - sono le parole di Cristiano Shaurli, già assessore regionale all'Agricoltura con il Pd - è stato la storia del vino, e attraverso di esso la storia del nostro territorio. Una terra cui troppa storia in troppo poco tempo ha portato guerre, confini, esodi ma per fortuna anche rinascite e ripartenze come quelle della famiglia Felluga. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerli, ne hanno apprezzato l’umanità, la visione e un eleganza nei modi e comportamenti purtroppo quasi fuori dal tempo».
«Quasi tutti invece hanno apprezzato il loro contributo al mondo vinicolo, per la qualità di prodotti riconosciuti a livello internazionale ma anche per l’impegno verso una viticoltura regionale di eccellenza capace di rappresentare e valorizzare il territorio» conclude il dem.
Nel 1956 venne creata la Marco Felluga e nel '67 è arrivato l’acquisto del marchio Russiz Superiore, tenuta nel Collio oggi di proprietà dell’azienda Tommasi della Valpolicella. Il patriarca del movimento vino aveva perso nel novembre 2021 suo figlio Roberto. L'europarlamentare della Lega Rosanna Conte ricorda così il capofamiglia: «Nell’immediato dopoguerra, assieme al fratello Livio, è stato uno dei pionieri della viticoltura del Collio, e insieme hanno gettato le basi per un’eccellenza enologica che si è propagata oltre i confini regionali».
Foto Rosanna Conte/Facebook
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