le due tappe
Il ministro Sangiuliano assicura fondi ad Aquileia, poi il ricordo a Redipuglia
L'esponente del governo ha visitato il sito archeologico, attenzione sulla Fondazione. Poi la deposizione della corona al Sacrario.
Dopo la visita a Gorizia, non poteva mancare, per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, anche la tappa in un altro luogo simbolico del territorio della Capitale europea della Cultura 2025: Aquileia. Ad accoglierlo questo pomeriggio in piazza Capitolo, oltre al sindaco di casa Emanuele Zorino, al presidente Gect Paolo Petiziol e l’assessore regionale Tiziana Gibelli, c'era tutto lo "stato maggiore" di Fratelli d’Italia e del centrodestra locale: tra questi, i senatori Walter Rizzetto e Francesca Tubetti, la vicesindaca di Gorizia Chiara Gatta, insieme alla sindaca e assessore di Monfalcone Anna Cisint e Luca Fasan.
A stringere la mano a Sangiuliano anche l’ex senatore Pd Tommaso Cerno, che da poco si è sposato con l’ex primo cittadino di Cividale Stefano Balloch, oggi candidato alle regionali proprio nella lista di FdI. Il ministro ha quindi visitato l’area archeologica accompagnato dalla soprintendente alle Belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Simonetta Bonomi, e dal presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo, soffermandosi nell’area coperta della Domus Tito Macro. Zorino ha sottolineato come l’infrastruttura abbia reso il sito «una delle aree archeologiche coperte più grandi esistenti al mondo».
Sangiuliano ha quindi riconosciuto il valore del sito – «uno dei più grandi del nord Italia» – e l’importanza della sua governance, la Fondazione Aquileia, che però ha un limite di natura temporale. Ha quindi confermato il suo impegno a estendere questo vincolo e a «reperire nuove risorse affinché il sito archeologico diventi sempre più fruibile, oltre ad andare avanti con gli scavi». La visita è poi proseguita nella basilica, dove ad accompagnarlo c’era il presidente della Fondazione Socoba Andrea Bellavite. Proprio Bellavite ha quindi illustrato al ministro i mosaici che decorano la navata e gli affreschi della cripta.
Usciti dalla basilica, il gruppo si è spostato al cimitero degli eroi. Davanti al monumento dedicato ai dieci militi ignoti e a Maria Bergamas si è consumato un rispettoso minuto di silenzio. Prima di proseguire per il Sacrario di Redipuglia il ministro ha ribadito la propria sensibilità per questi luoghi in virtù della propria «cultura nazionale, che guarda all’Italia risorgimentale». «Conosco bene – ha spiegato Giuliano – gli eventi della Grande guerra, avendone scritto a lungo nella biografia di Giuseppe Prezzolini».
«Invito a leggere la lettera di Renato Serra, direttore della Biblioteca malatestiana arruolatosi nella Prima guerra mondiale: è una lettera sulla sua natura di intellettuale coinvolto nel conflitto bellico e che poi, alla fine, è un inno alla pace». Il corteo istituzionale si è poi spostato a Redipuglia, dove a riceverlo c’erano la sindaca Cristiana Pisano e il direttore del Sacrario militare, il tenente colonnello Massimiliano Fioretti, a sua volta affiancato dal comandante del Cme, il colonnello Francesco Maffei. Dopo aver deposto una corona ai piedi del monumento dedicato al Milite ignoto Sangiuliano, al microfono della nostra testata, ha ricordato con emozione Redipuglia come "un luogo di memoria di tutti gli italiani e di tutta la patria".
Ha collaborato Salvatore Ferrara, foto Salvatore Ferrara e Daniele Tibaldi
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