IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA
Il ministro Salvini in campo per Fasan. Il candidato: «Noi un treno in corsa, non ci fermeremo»

Il vicepremier ha visitato il porto e il litorale. Sulla comunità islamica, «sottoscriva un accordo con la Repubblica Italiana come tutte le altre confessioni religiose».
«Conosco meglio dell’altro candidato la città per tutte le volte che son venuto a Monfalcone, forse lui conosce meglio le moschee». Sono le prime e pungenti parole pronunciate dal riconfermato segretario nazionale della Lega e Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini giunto in città per sostenere la candidatura a sindaco di Luca Fasan. Prima di scendere in piazza della Repubblica per il comizio – dov’è arrivato più tardi del previsto - il vicepremier si è trattenuto in municipio per partecipare, a distanza, ad una importante riunione istituzionale riguardante – pare – temi economici di rilievo, dazi e concorrenza sleale. Nella tarda mattinata odierna, il ministro ha avuto anche l’occasione per fare una visita a Portorosega e ai suoi lavoratori - «una ricchezza che resta sul territorio» - e per prendere atto dei cambiamenti apportati al litorale monfalconese che «prima del 2016 aveva dei lidi che erano una discarica, mentre oggi danno lavoro e favoriscono sviluppo». Salvini ha poi promesso che ritornerà a parlare con l’amministratore delegato di Fincantieri perché «è giusto ricordare che la maggior parte della ricchezza prodotta vada distribuita tra lavoratori e disoccupati».
Sul fronte stranieri, «il problema non è il colore della pelle ma farsi gli affaracci propri». Poi il riferimento alla copertura del volto delle ragazze musulmane, tema su cui Salvini ha scandito: «Non è una scelta». Non sono mancate le critiche ai regolamenti europei e alla burocrazia, «un problema per le imprese del Friuli Venezia Giulia», il no all’Italia «green e disoccupata» ma un sì convinto ad un Paese che possa mettere il lavoro al suo centro. «Noi non spenderemo un solo euro in Europa per comprare armi – continua Salvini – ma diremo sì per aumentare il numero delle Forze dell’Ordine, sì ai soldi per investire in sicurezza e per aumentare gli stipendi».
Nessun dubbio del segretario leghista anche in merito alle sentenze del Consiglio di Stato della scorsa settimana. «Se uno firma un contratto con lo Stato Italiano dove riconosce, come è giusto che sia, che le leggi italiane prevalgono sulle leggi del suo Dio, ragioniamo, come hanno fatto tutti» chiarisce Salvini. «La religione islamica ha questo accordo con la Repubblica Italiana?» domanda ancora.
«No – continua – invito a sottoscrivere quell’accordo e poi parliamo di tutto il resto perché in molte città, e lo dico da milanese, l’impressione è che ci sia l’occupazione di pezzi di territorio senza l’integrazione con le donne che non possono lavorare. Se si rispettano le leggi aprono quello che vogliono, se non le rispettano non aprono quindi sottoscrivano un accordo con la Repubblica Italiana come tutte le altre confessioni religiose altrimenti non concederemo un solo metro di spazio come non cederemo pezzi di città a chi crede che la donna vale di meno dell’uomo».
Se Salvini «Monfalcone l’ha vista cambiare dal mare al centro cittadino», sulla stessa linea s’è mosso il candidato Fasan che convintamente ha affermato: «Siamo un treno in corsa. Questa è la metafora di una continuità che dal 2016 vede lontano sul futuro». Il già assessore comunale alla cultura ha poi parlato della «percezione oggettiva dei cambiamenti» nella cittadinanza, di riqualificazioni rionali come quella dello Zochet che «è uno spettacolo» e di senso di appartenenza ad una città che ha visto diventare realtà industriali delle piccole start up, indicatore di «prospettiva per il futuro». Fasan ha poi definito la sinistra «annichilita» e «un’alternativa di ritorno al Medioevo». «Chi mi ha detto “tanto hai già vinto” è il peggior nemico» ha concluso. All’appuntamento condotto dall’europarlamentare Anna Maria Cisint – garante della candidatura – hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il senatore Marco Dreosto, il capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, Antonio Calligaris e l’assessore regionale Sebastiano Callari.
Garantendo il suo sostegno a Fasan, il presidente Fedriga ha definito Monfalcone «esempio di buon governo» perché «con Anna e Luca l’amministrazione comunale ha messo a terra risorse e idee» per una città che «oggi offre opportunità sportive e turistiche» e che «è una città rivoluzionata». «Quanto si vede è una testimonianza oggettiva – ha sottolineato in chiusura Fedriga – il voto è una responsabilità di scelta. La partita ora sta nel pensare a quale futuro si vuole per Monfalcone. Luca è in grado di prendere benissimo in mano il testimone»
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