Gradisca, il ministro Piantedosi a Tomasinsig: «Trasferimenti da Cara e Cpr»

Gradisca, il ministro Piantedosi a Tomasinsig: «Trasferimenti da Cara e Cpr»

A Trieste

Gradisca, il ministro Piantedosi a Tomasinsig: «Trasferimenti da Cara e Cpr»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 14 Gen 2023
Copertina per Gradisca, il ministro Piantedosi a Tomasinsig: «Trasferimenti da Cara e Cpr»

La sindaca di Gradisca chiede un rapporto privilegiato col Ministero e la ripresa dei fondi, «situazione all'esterno alleggerita dai volontari del centro notturno».

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Lo avevano auspicato, il capogruppo consiliare regionale e segretario provinciale del Pd, Diego Moretti, e la sindaca di Gradisca d’Isonzo, Linda Tomasinsig, e si è avverato: a margine dell’incontro in prefettura a Trieste il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, nel capoluogo per il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, lo stesso Piantedosi ha ricevuto Tomasinsig.

Tema cardine dell’incontro le strutture, Cara ma soprattutto il Cpr, che insistono nell’ex Caserma Polonio di Gradisca d’Isonzo. “La pressione cui è sottoposta questa struttura e l’intero comune non può essere ignorata né sottovalutata dal Governo, proprio alla luce dei flussi della rotta balcanica di cui il ministro Piantedosi si è occupato oggi a Trieste”, aveva sottolineato in una nota ieri lo stesso Diego Moretti.

Per Piantedosi, la riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, in Prefettura a Trieste, "è stata molto proficua; abbiamo un'attenzione particolare nei confronti di questo territorio. Volevamo fare una riflessione di inizio anno sui problemi di Trieste, anche per orientare i nostri comportamenti per affrontare in maniera più adeguata le questioni”, ha ribadito il ministro.

“Ci siamo concentrati molto sulla rotta balcanica, condividendo un'analisi con le forze dell'ordine locali; riteniamo importante, poi, sentire anche i governatori". Per Piantedosi serve "sicura umanità, ma altrettanta fermezza, su un tema così importante. Qui c'è una sinergia totale tra le istituzioni, ci sono i presupposti per alleggerire" il peso del fenomeno migratorio sul territorio.

L’incontro è stata l’occasione, per il sindaco Tomasinsig, di incontrare sia Piantedosi che Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento. “Ho parlato della situazione di Gradisca – specifica Tomasinsig – partendo dal fatto che non vogliamo questi centri governativi ed è la nostra soluzione di partenza. Per quanto riguarda la contingenza ho chiesto di ridurre i numeri al Cara”. Piantedosi, in questo frangente, ha replicato puntando il dito sui numeri attuali degli arrivi, sia da sbarchi che dalla Rotta Balcanica.

“La capienza è di 200 e gli altri sono in tende e container, ci sono ancora persone non in accoglienza ed è necessario sistemare queste persone, non solo a Gradisca ma anche a Trieste e Gorizia”, prosegue la sindaca. “Gradisca è un unicum in regione per quanto riguarda i centri governativi e sono contenta si possa avviare un trattamento privilegiato con il ministero. Mi auspico si pensi di riprendere quel sostegno economico ai comuni che ospitano centri come il nostro. Piantedosi – conferma ancora Tomasinsig - ci ha ascoltato e ha promesso interesse e attenzione., ora siamo in attesa di risultati”.

Il ministro, sempre secondo quanto riferito dal primo cittadino, ha annunciato la possibilità di riprendere i trasferimenti: “La strategia del Governo è quella di ridurre gli arrivi ma qui le persone sono già presenti. Rispetto a due mesi fa la situazione è più calma anche all’esterno con solo una quindicina di persone in attesa di essere accolte e che vengono ospitate nel centro notturno. Centro, però, gestito non dal Governo ma da volontari. Importante che il ministro dell’interno abbia ascoltato il territorio, altro, per ora, non possiamo fare in quanto la palla è passata a Roma”, conclude Tomasinsig.  

Sul tema sono intervenuti anche la senatrice Francesca Tubetti e il deputato Emanuele Loperfido di Fratelli d'Italia. "Importantissima visita del ministro Piantedosi a Trieste che ha attenzionato il grande problema della rotta balcanica. Serve una politica forte e decisa, quella sull'immigrazione balcanica è una storica battaglia di Fratelli d'Italia che adesso, col nuovo governo, sta prendendo la giusta forma".

Per i due parlamentari i dati sono importanti: "Si sono registrati un incremento del 67 per cento e quasi 20mila persone intercettate. Siamo convinti che adesso tutto questo subirà una svolta decisa e che il nuovo governo saprà far valere le sue ragioni". I parlamentari spiegano poi di aver avuto "garanzie dal ministro che tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia sarà tutelato da trasferimenti derivanti dai nuovi arrivi, anzi si è ribadito che la collaborazione con i paesi balcanici è una delle azioni che saranno messe in campo da subito".

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