Le strategie sul turismo dell'ex ministro Pecoraro Scanio, «la strada per Gorizia»

Le strategie sul turismo dell'ex ministro Pecoraro Scanio, «la strada per Gorizia»

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Le strategie sul turismo dell'ex ministro Pecoraro Scanio, «la strada per Gorizia»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 04 Giu 2024
Copertina per Le strategie sul turismo dell'ex ministro Pecoraro Scanio, «la strada per Gorizia»

L’ex esponente del governo Prodi porrà il focus sul rilancio del turismo sostenibile ma anche di quello delle radici, i temi sull'accoglienza diffusa.

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Il mondo turismo italiano è in rapida evoluzione, destreggiandosi tra il fenomeno di massa e quello lento e settoriale. Se il primo può rappresentare una fonte di guadagni non indifferente, è sempre più evidente la necessità di molti territori nel trovare strategie alternative contro quello è definito l’overturism. Per questo, oggi a Gorizia si parlerà di strategia alternative in occasione del Local Meet Forum in programma fino al pomeriggio. Tra gli ospiti, anche il già ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio.

Nell’Auditorium della cultura friulana, l’ex esponente del governo Prodi porrà il focus sul rilancio del turismo sostenibile ma anche di quello delle radici, puntando a richiamare nelle regioni d’origine i discendenti dei tanti emigranti. «Cerchiamo di avere una strategia turistica - spiega Pecoraro Scanio, oggi docente in diverse università italiane con corsi dedicati proprio al tema - oggi i turisti arrivano in Italia ma non abbiamo una strategia. Ci sono tanti giovani che lavorano su questo, persone con energie estremamente positive».

In questo senso fa anche il nome di una sua ex studentessa friulana, Laura Fedon, laureatisi con una tesi sugli alberghi diffusi. Ponendo l’accento sui piccoli territori, quindi, «l’obiettivo è la programmazione e la progettazione. Tutto questo, inoltre, deve diventare eco-digital». Un connubio tra digitale e sostenibilità, quindi, andando in direzione contraria all’eccesso di visitatori come accade ormai di prassi a Venezia ma anche in borghi molto più piccoli, come Civita di Bagnoregio nel Lazio presso d’assalto per il suo fascino.

«Dobbiamo ridurre l’impatto sulle grandi città e aprirlo sulle piccole realtà - prosegue l’ex ministro - Con i digitale puoi avere un’esatta programmazione e non c’è il rischio di sovraffollamento». Se il concetto regge in linea teorica, molto più difficile la pratica soprattutto dove la rete informatica è ancora carente: «È l’investimento da fare con il Pnrr. Permetterebbe un’enorme agevolazione, il turismo è cambiato tantissimo con il digitale ma noi non l’usiamo ancora per la programmazione».

Dall’altra parte, serve ulteriore progettazione anche sul fronte trasporti, anche per renderli più eco-sostenibili. «Oggi si parla di collegare Venezia a Bari in 3 ore - rileva - sono interventi che stanno nascendo». Per conto loro, i comuni dovrebbero guardare alle proprie comunità di connazionali all’estero per cercare di farli tornare, non solo come turisti: «Ci sono stati casi che persone sono ritirate dall’America e che hanno investito nelle loro zone d’origine». Scenari che arrivano proprio nell’anno del Turismo delle radici.

C’è poi l’aspetto più locale, guardando alla sfida della ricettività per il 2025 a Gorizia. Città che ha una grossa carenza di strutture, ma per Pecoraro Scanio non rappresenta un ostacolo: «Devi aiutare a migliorare le infrastrutture tradizionali e razionalizzare l’extra alberghiero, che ha avuto un ruolo straordinario. Pensiamo a Napoli: se non ci fosse stato, la città non avrebbe avuto il boom che ha ora. Ma non è possibile che su condominio con 30 abitazioni, solo due siano abitate. Come Stato servono delle regole».

«In tempi brevi - rimarca - non puoi pensare di costruire alberghi ma devi ragionare su territorio e sull’hinterland». Dopo la mattinata dedicata a diversi approfondimenti sul settore, il pomeriggio sarà dedicato a panel tematici con istituzioni e aziende. Atteso l’intervento dell’assessore regionale Sergio Emidio Bini, passando quindi la parola alle 15 al panel di Go!2025 Capitale europea della cultura, seguito dal Turismo delle radici in Friuli Venezia Giulia, dal panel Riqualificazione Borghi, e infine Imprese ed eccellenze Esg.

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