LE INTIMIDAZIONI
Minacce al sindaco di Monfalcone, «contro di me affermazioni deliranti»
Nessuna notizia su una eventuale scorta. «Preferirei in un’assunzione di responsabilità da parte di chi ha contattato i media esteri per attaccarmi»
Lo ha ribadito in una conferenza stampa, convocata prima delle 8 di stamane. Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, ha riferito di ricevere continue minacce di morte provenienti soprattutto dalla realtà islamica. La credibilità sul verificarsi di queste gravi azioni intimidatorie è stata confermata in Questura e Prefettura dove, ieri, la prima cittadina si è recato assieme al vicesindaco Antonio Garritani e al comandante della Polizia locale, Rudi Bagatto.
Cisint - ospite ieri sera su Rete4 - ha dunque deciso di ribadire quanto sta accadendo nei suoi confronti e ritiene queste minacce frutto e conseguenza della «mistificazione della realtà che costituisce un grave pregiudizio nei miei confronti». «Si tratta di conseguenze dovute ad azioni mirate messe in atto da media esteri che insieme alla Sinistra hanno mistificato la realtà – ribadisce il sindaco – sono minacce che colpiscono la sicurezza della vita di una persona che sta facendo il suo lavoro».
Cisint aggiunge: «L’utilizzo strumentale degli organi di informazione hanno generato un pensiero contrario alla realtà. Contro di me arrivano affermazioni deliranti. Abbiamo scoperchiato una pentola piena di interessi incredibili, allucinanti, interessi economici che fanno prospettare un futuro difficile». Tra i documenti che costituiscono le prove di quanto il primo cittadino riceve – da tempo – quotidianamente, sono stati portati nella Sala del Consiglio le foto di alcune delle più eclatanti minacce subite».
«Tra queste, c’è quella di due pistole corredata dalla frase «[…] ora ti guardiamo tutti da tutto il mondo e questo per te non andrà a finir bene». Poi, un’altra intimidazione – questa sembra sia di provenienza italiana – che riporta il testo: «sindaca Anna Cisint appesa in Piazzale Loreto, fascista merdosa». E ancora, questa volta traducendo dall’inglese: «Il sindaco non ha consentito ai musulmani di pregare in una città vicina ad un porto dell’Adriatico» foto che ha ricevuto 110mila like pubblicata dall’account “Muslim” e da “Muslimnews”, pagina social con 6mila followers.
A questa si aggiunge un altro avvertimento: «L’angelo della morte avvolgerà il sindaco e lo porterà con sofferenza alla conversione all’Islam». Passando alle “intimidazioni dei leoni da tastiera locali” è stata citata: «ghe auguro che sia rapido e indolore, anzi no». Ma l’elenco sarebbe tristemente abbondante. «Credo nella giustizia, credo che i tribunali agiscano nell’interesse del Popolo Italiano per il quale il sindaco ha prestato giuramento – afferma con determinazione Cisint – chi ha divulgato le fake news non deve dormire di notte, si assuma le sue responsabilità».
La definisce «una battaglia di sopravvivenza italiana e internazionale» e «un tema italiano» che continuerà a portare avanti nonostante non abbia «ricevuto una parola di scuse da chi ha generato questo problema». «La solidarietà politica mi interessa fino a un certo punto» commenta in maniera secca. Sollecitata poi, nello specifico, sull’atteggiamento della minoranza consiliare, Cisint ha riferito: «Preferirei in un’assunzione di responsabilità da parte di chi ha contattato i media esteri per attaccarmi» riferendosi al presidente onorario del Centro Darus Salaam Bou Konate e al consigliere regionale Enrico Bullian. «Nessuno ha detto: Anna, ho messo a rischio la tua vita per aver detto delle falsità» continua il sindaco che parla di «spartiacque tra chi tutela il valore della legalità nel Paese e chi sta dalla parte della violenza».
Sull’ipotesi di affidamento della scorta richiamata al momento delle domande, è stato riferito: «non mi è consentito parlare». Non intende «nascondere la verità con il politicamente corretto», Cisint tira dritto e annuncia: «Io non mollo, anzi, questo irrobustisce la nostra convinzione che quello che stiamo facendo è giusto. Questa non è una battaglia solamente del sindaco, ma dei cittadini». Dicendosi profondamente rispettosa e convinta della libertà religiosa, la prima cittadina ha infine ribadito che «manca la volontà di integrarsi in una città che ha la possibilità di ottenere una diversificazione del sistema produttivo». «Rispetto i valori italiani, c’è gente che è morta per questo e quei valori io non li tradisco» così in chiusura Cisint.
Le reazioni a sinistra su minacce al sindaco Cisint, solidarietà nella politica
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