Minacce al centro islamico di Monfalcone, Bullian e Moretti: «Clima esasperato»

Minacce al centro islamico di Monfalcone, Bullian e Moretti: «Clima esasperato»

LE REAZIONI

Minacce al centro islamico di Monfalcone, Bullian e Moretti: «Clima esasperato»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 30 Nov 2023
Copertina per Minacce al centro islamico di Monfalcone, Bullian e Moretti: «Clima esasperato»

I consiglieri regionali Bullian e Moretti condannano le minacce inviate al centro Darus Salaam, Bernardis ricorda sentenza Ue su velo negli uffici pubblici.

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Sulle ormai note vicende di Monfalcone legate alla chiusura dei due centri islamici presenti in città, sono intervenuti con una nota congiunta anche i consiglieri regionali Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) e Diego Moretti (Pd): "Esprimiamo la massima solidarietà al centro culturale islamico Darus Salaam, al presidente Bou Konate e ai frequentatori del centro per aver ricevuto la lettera con le pagine bruciate del Corano. Un atto delirante, auspichiamo isolato, figlio di un pessimo clima che a Monfalcone si sta in maniera molto preoccupante esasperando, anche a causa delle continue dichiarazioni e interventi della sindaca Cisint".

Eventi, per i due esponenti dell'opposizione, "che rischiano di lasciare strascichi dannosi, incontrollati e negativi ben più impattanti sul territorio rispetto al suo destino individuale e alla sua campagna elettorale permanente, che adesso ha come prossimo obiettivo le elezioni europee della primavera 2024". "Senza entrare nel merito dei dettagli degli atti amministrativi, della famigerata ordinanza dirigenziale, è necessaria una riflessione - comunicano Bullian e Moretti - in quanto le persone di qualsiasi fede religiosa hanno diritto a riunirsi e a professarla liberamente, anche in propri luoghi di culto o in centri culturali, o no?"

"E se una città di medio piccole dimensioni ha un terzo della popolazione di origine straniera, di cui una buona parte di religione musulmana, questi cittadini avranno la possibilità di riunirsi per pregare?". E ancora: "È legittimo chiedere sia individuata dall'amministrazione comunale una corretta destinazione urbanistica di alcune aree o immobili sul piano regolatore, utili a far sì che una persona possa liberamente pregare? Dal nostro punto di vista, sì". "Favorire il dialogo e il rispetto interreligioso, come detto nei giorni scorsi dai parroci della città, e come avvenuto attraverso il recente dibattito fra il parroco di Staranzano don Paolo Zuttion e di un Imam di Monfalcone Adbel Magid, sono le strade da perseguire".

"Peraltro in ogni città con presenza di religioni diverse sono garantiti a ognuno i propri luoghi di culto: basti pensare a Trieste che accoglie la sinagoga e la moschea, oltre a una infinità di chiese". Dal centrodestra, invece, interviene Diego Bernardis (Fedriga presidente), che accoglie "con favore la recente decisione della Corte di giustizia dell'Unione europea, la quale stabilisce che è possibile vietare il velo negli uffici pubblici". Un richiamo in tal senso giunto anche da Cisint.

"Esprimendosi sul caso di una donna in Belgio alla quale era stato vietato di indossare il velo islamico sul posto di lavoro per osservare il principio di neutralità, la Corte di giustizia europea ha ribadito un parere che reputo di buonsenso - continua Bernardis - la decisione della Corte Ue, che comunque lascia ampia discrezionalità alle pubbliche amministrazioni, è importante poiché riafferma un pronunciamento che già in passato aveva sancito l'obbligo di togliersi il velo sul posto di lavoro".

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