La donazione
Il mercatino solidale di Cervignano aiuta il mondo e il territorio, nel 2020 raccolti 20mila euro per i più deboli
Da mezzo secolo, l'associazione Uomini come noi aiuta gli ultimi in giro per il mondo e nella propria comunità. Il bilancio del 2020.
Sono passati più di 50 anni da quando a Cervignano nacque l’idea di un progetto per sostenere le aree del mondo meno fortunate. Quella esperienza, oggi, continua ad andare avanti grazie al lavoro dell’associazione “Uomini come noi”, che prosegue quotidianamente nell’aiutare il prossimo, sia sul territorio locale che all’estero, aiutando le missioni diocesane nei quattro angoli del mondo. “Tutto nacque grazie all’Arcidiocesi di Gorizia - spiega il coordinatore Sergio Odoni -, soprattutto per far fronte al flagello della lebbra in Africa, dopo l’incontro avuto con Raoul Follereau”, giornalista francese che dal 1961 ha aiutato a difende i diritti dei malati.
Da quell’incontro, quindi, si aprirono gli occhi su questa piaga. “Iniziarono così le missioni nel continente - prosegue Odoni -, a cui noi ci siamo aggregati come gruppo parrocchiale”. Nel corso dei decenni molte cose sono cambiate, ma i volontari hanno comunque mantenuto alcuni punti fermi, come l’esperienza del mercatino solidale dell’usato “che ci permette di sovvenzionare i progetti che ci stanno a cuore”. Il tutto si svolge in via da Riseris 16, nella cittadina della Bassa friulana, e anche se le attività internazionali si sono ridimensionate nel tempo, “abbiamo mantenuto il moto di ‘uomini come noi’ perché i nostri aiuti sono rivolti ad essere umani uguali a tutti gli altri”.
Il legame con il Centro missionario di Gorizia non è mai venuto meno, anche in un anno difficile come quello appena passato. Nonostante la sospensione del mercatino da febbraio a giugno, infatti, “grazie alla disponibilità di diverse volontarie e volontari si è potuto ricominciare con la sistemazione dei reparti espositivi e così poter aprire al pubblico secondo le regole anti-Covid, con ingressi contingentati su prenotazione telefonica. Tutti i materiali donati (vestiario, oggettistica, casalinghi e altro) sono stati tenuti in quarantena prima di essere controllati e selezionati”. Le attività, seppur ridotte, hanno comunque permesso di raccogliere 20 mila euro, destinati a diversi progetti.
In particolare, 5 mila euro sono ora a disposizione della onlus Solidarmondo delle suore missionarie della provvidenza, che opera contro il morbo di Buruli in Costa D’Avorio ed è attiva anche in Romania. Altri 7 mila sono stati dati alle opere di don Michele Stevanato e Claudia Pontel in Costa D’Avorio, oltre che a Ivana Cossar in Burkina Faso. Infine, 8 mila euro saranno a sostegno delle opere, iniziative e progetti di necessità della parrocchia di San Michele Arcangelo di Cervignano. “La chiesa è molto attenta alle opere di carità, con la presenza sul territorio, ma è altresì importate rimarcare la visione missionaria nel continente più a noi vicino” sottolinea ancora Odoni.
In momenti “normali”, l’emporio apre una volta al mese, permettendo anche a chi vuole di cedere in beneficienza oggetti che non usa più. “Abbiamo chiamato a raccolta molte persone nelle nostre attività, come quando raccoglievamo vecchi materiali ferrosi per rivenderli a ditte specializzate. Ora questo non lo facciamo più e ci siamo concentrati solo sul mercatino”, che rivende arredi, abbigliamento, bigiotteria, elettrodomestici, giocattoli, libri, musica e molto altro. Quest’anno si temeva per il peggio, ipotizzando di avere un tracollo delle entrate. Invece, la generosità della collettività ha permesso di raggiungere una cifra da redistribuire sul territorio.
Nelle foto: le attività all'interno dell'emporio negli scorsi anni.
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