da lunedì
Mensa in università, incognita sulla risposta degli studenti a Gorizia

Parte il servizio, la Camera di commercio pronta a investire oltre un milione di euro sul polo.
Sarà una mensa molto ridimensionata, ma comunque un punto di partenza. Da lunedì, inizia il servizio atteso per oltre un decennio dagli universitari a Gorizia e già presente tempo fa, con la possibilità di ricevere e mangiare direttamente nel polo di via Alviano il pranzo. Un sistema che è stato illustrato questa mattina dall’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, insieme al direttore dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ardis), Pierpaolo Olla. In un bacino di 1.700 possibili utenti, in un primo momento il bacino sarà ridotto.
L’area, ricavata da ex uffici delle associazioni studentesche chiusi da anni, sarà al piano terra, davanti all’emiciclo, e in questi giorni è stata allestita. Con uno stanziamento da 320mila euro, Ardis ha arredato il locale e posizionato lavabo e altre suppellettili, mentre il cibo verrà portato in sede dalla società incaricata, la Sodexo. Gli iscritti alle università di Trieste e Udine potranno prenotarsi tramite l’app bookAmeal, già usata in altre mense della regione e che prevederà il pagamento elettronico direttamente sulla piattaforma.
Per poter avere il pasto, previsto solo a pranzo, bisognerà iscriversi entro le 6 del mattino stesso. Parallelamente, verrà via la convenzione con la Wiener Haus di piazza Battisti, ultimo locale rimasto in città con prezzi agevolati, ma Olla ha anticipato che è in corso un confronto per poterla garantire nel weekend. In quei giorni, infatti, l’ex seminario sarà chiuso. L’assessore all’università, Chiara Gatta, ha poi spiegato che è in corso lo studio per riprogrammare le linee che collegano l’università con la stazione, nonché tra i due poli.
L’indirizzo sottolineato da Rosolen è quello di concentrare sempre più gli sforzi su via Alviano, trovando una convergenza tra i due atenei. “Quando sono diventata assessore - ha ricordato - c’era un muro tra i due poli. Questa evoluzione è arrivata per precise scelte politiche”. Soddisfazione è stata espressa anche dalla Camera di commercio, che fin dalla nascita del corso in Scienze internazionali e diplomatiche è stata tra le principali sostenitrici economiche della permanenza in città dell’università. In piedi, peraltro, rimane l’idea della “vera” mensa.
Come spiegato dal vicepresidente Massimiliano Ciarrocchi, sul piatto ci sono già più di un milione di euro. La richiesta dell’ente, però, è che i due atenei mettano nero su bianco le intenzioni sul proprio futuro in riva all’Isonzo per poter proseguire con l’investimento: “Ci serve l’impegno di tutti”. Per UniTs, la permanenza è stata confermata dalla professoressa Sara Tonolo, delegata del rettore per il polo, con future novità tra le mura dello storico edificio. Una di queste potrebbe essere a breve l’arrivo di un corso per professioni sanitarie.
Nel frattempo, Rosolen e Olla hanno passato la palla agli studenti, auspicando il loro interesse verso il servizio. Le prime settimane serviranno per capire come rodare il sistema e qual è la sua portata, ipotizzando ora di riuscire a soddisfare circa il 10% degli immatricolati in città. In loco, la disponibilità permetterà a una cinquantina di persone - incluso il personale - di poter mangiare nella sala ricavata. Sempre sul tema pasti, è stata fatta presente la situazione attuale in Casa dello studente, dove i lavori alle cucine ne hanno bloccato l’uso.
“Entro lunedì sarà installata la prima” la rassicurazione di Ardis. Sul fronte menù, poi, saranno a disposizione tre scelte: del giorno, leggero e vegetariano. La scelta si farà direttamente sulla piattaforma online. Rimane esclusa per adesso, invece, la possibilità di coinvolgere anche gli atenei di oltreconfine - Univerza v Novi Gorici e Nova Univerza - nel progetto. La natura regionale del sistema, infatti, non permette per ora di creare un sistema unico.
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