I dati
Meno rifiuti a Gorizia durante il lockdown ma cala anche la raccolta differenziata
Rinviata la sperimentazione in alcuni quartieri della città sul cambiamento del sistema di raccolta.
Il consumo di rifiuti è certamente un problema importante nella società d’oggi. Ancora più pressante, però, è il loro smaltimento. La disponibilità degli impianti di discariche, infatti, è ben limitata e sta prendendo sempre più piede l’opzione di conferire gli scarti agli inceneritori, sia in Italia che all’estero. Per questioni ambientali ed economiche, molti invece preferirebbero puntare sul consolidamento della raccolta differenziata, in modo da poter recuperare i materiali di scarto e rimetterli nel mercato sotto altre forme. Una soluzione che certamente in Friuli Venezia Giulia ha buone percentuali di riuscita.
In questo contesto, però, Gorizia non appare sul podio dei capoluoghi più virtuosi, come testimoniato dall’ultimo report sull’ecosistema urbano presentato da Legambiente. Se il fanalino di coda è rappresentato da Trieste, che raggiunge appena il 41% di raccolta differenziata, la città isontina nel 2019 è scesa al 65%. Trend confermato anche nei dati 2020 di Isontina ambiente: in questi ultimi dieci mesi, la percentuale si è attesta al 64,47%, con un totale di produzione di rifiuti uguale a 397,40 chili pro capite. Misura minore rispetto alla media nazionale di 530 kg pro capite, ma già lontana dall’obiettivo simbolico stabilito nel rapporto di 1 chilo al giorno per abitante (pari a 365 kg/abitante).
Andando a esaminare l’andamento nei singoli mesi di quest’anno, il picco di produzione è stato a giungo, con un totale di 1 milione 540mila chili di rifiuti e una percentuale di differenziata pari quasi al 66%. Viceversa, il miglior dato in quest’ultimo caso è stato toccato a settembre, con oltre il 67%. Lo stesso mese si è superato il milioni di scarti differenziati, unica volta durante tutto l’anno. Per ovvie ragioni, invece, il dato più basso è stato ad aprile, in pieno lockdown, quando il totale dei rifiuti prodotti è stato di poco più del milione e 100mila chili, calando anche al 58% di differenziata. Nel complesso, ad oggi a Gorizia sono stati prodotti oltre 13milioni di chili di rifiuti.
Nella lista complessiva, la voce più importante è legata ai rifiuti biodegradabili di cucine e mense, con oltre 2 milioni di chili. Per quanto riguarda gli inerti, invece, sono stati prodotti oltre 450mila chili di rifiuti. “Durante il corso dell’anno - spiega l’assessore all’ambiente, Francesco Del Sordi -, abbiamo sempre avuto delle flessioni di vario genere. Probabilmente il lockdown ha alterato gli equilibri, anche perché molte aziende erano chiuse. La percentuale di differenziata di ottobre è leggermente superiore rispetto all’anno scorso, ora vedremo come andrà novembre e dicembre”, con l’obiettivo di riuscire a raggiungere il limite di legge del 65%, che Gorizia non supera quasi mai.
“Speriamo che la tendenza rimanga costante - prosegue Del Sordi -, quando ho iniziato ad occuparmi della tematica il dato era appena al 40%”. Tutti i comuni gestiti da Isa si affidano all’impianto di Moraro per l’indifferenziato e ciò che resta del differenziato. Tutto ciò che avanza, invece, è dirottato al termovalorizzatore in Val Rosandra. “Il nostro problema maggiore per i costi di smaltimento è che non andiamo dove il servizio costa meno, ma in quelli di riferimento per Isontina ambiente”. Rinviata, invece, la sperimentazione sul cambiamento del sistema di raccolta in alcuni quartieri: “Dovevamo fare degli incontri pubblici per spiegare le modifiche, ma è stato tutto rinviato. Stiamo valutando come procedere”.