La memoria della Liberazione ad Aurisina, «qui è nata la prima resistenza»

La memoria della Liberazione ad Aurisina, «qui è nata la prima resistenza»

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La memoria della Liberazione ad Aurisina, «qui è nata la prima resistenza»

Di Nicholas Taucer • Pubblicato il 25 Apr 2024
Copertina per La memoria della Liberazione ad Aurisina, «qui è nata la prima resistenza»

Nel cuore di Aurisina, di fronte al monumento dedicato ai caduti nella lotta contro il nazifascismo, alle 9.15 si è tenuta la cerimonia principale.

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Oggi, giovedi 25 aprile, si celebra il 79esimo anniversario della Festa della Liberazione. Il Comune di Duino-Aurisina ha commemorato l'evento con un programma di celebrazioni, realizzato in collaborazione con le associazioni locali. Le corone, simbolo della memoria dei partigiani caduti, sono state deposte a partire dalle 7.30 davanti ai monumenti presenti nelle diverse frazioni e paesi del territorio comunale: Slivia, Medeazza, Duino, Visogliano, Ceroglie, Malchina, Precenico, Ternova Piccola, Prepotto, San Pelagio, Santa Croce e infine ad Aurisina.

Nel cuore di Aurisina, di fronte al monumento dedicato ai caduti nella lotta contro il nazifascismo, alle 9.15 si è tenuta la cerimonia principale, alla quale hanno partecipato il sindaco Igor Gabrovec e Renato Kneipp, vicepresidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi). L’evento è stato presenziato anche dalla senatrice del Partito democratico Tatjana Rojc. La memoria ai caduti è stata arricchito dalle esibizioni della Banda di Aurisina e dei cori riuniti Mpz Fantje izpod Grmade, gruppo vocale Vihar e Mpz Vesna.

Durante il suo discorso, il sindaco Igor Gabrovec ha dichiarato: «L'odierna ricorrenza, i luoghi del ricordo e i nostri monumenti acquistano un vero significato solo se ci permettono di riaffermare l’impegno, individuale e collettivo, a essere sempre vigili e attivi difensori dei valori democratici e del diritto alla libertà, inclusi il diritto di esprimere accordo e dissenso. Facciamo tutto ciò guardando negli occhi i partigiani che sono qui tra noi, gli orfani di guerra, i perseguitati e i sopravvissuti ai campi di sterminio».

«Ribadiamo anche oggi il nostro fermo no a ogni guerra, che ancora oggi semina morte e dolore in ogni parte del mondo», ha rimarcato Gabrovec. «È stato proprio qui, dalle nostre parti, che nacque la prima resistenza, in risposta all'incendio del Narodni Dom, alle sentenze del Tribunale Speciale, al divieto di parlare la lingua slovena e all'incendio dei nostri paesi da parte della furia nazifascista - ha dichiarato Renato Kneipp - I valori della Costituzione antifascista, soprattutto in situazioni come quella attuale, devono essere seguiti da tutti e rappresentare un faro per l'operato della nostra Repubblica».

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