gli aiuti
Medici italiani in Slovenia, Roma aiuta Lubiana contro la pandemia

L'aiuto dell'Esercito in cinque ospedali oltreconfine. Roberti: «Rafforzare anche controllo dei confini».
"È un segno tangibile di vicinanza alla Slovenia l'invio nella vicina Repubblica di personale medico del nostro Esercito, ma accanto alla collaborazione solidale occorre rafforzare le protezioni a ridosso della frontiera per contenere la recrudescenza della pandemia". Lo ha affermato l'assessore del Friuli Venezia Giulia alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti.
"Urge potenziare al massimo i controlli sui green pass dei transfrontalieri - secondo Roberti -, mentre nel contempo va auspicato che possa aumentare il numero delle persone vaccinate in Slovenia, unico vero argine al virus. L'interrelazione dei nostri territori è fonte di permeabilità al contagio e certamente il Covid non guarda in faccia alle bandiere".
Come ha evidenziato l'esponente della giunta Fedriga, "il tema riguarda già oggi e riguarderà in maniera più severa nei prossimi mesi anche il flusso degli irregolari che provengono da Paesi dove il tasso di vaccinazione è modesto e dove il virus è meno controllabile. Qui torna l'appello a ripristinare i respingimenti, per tutelare la nostra popolazione sotto il profilo della legalità e della sanità, oltre a creare un deterrente al tam tam dei passeur trafficanti di persone".
Si tratta di una quindici professionisti medici, che arriveranno oltreconfine domani per assistere le squadre mediche delle forze armate slovene. Queste, già impegnate negli ospedali Covid del Paese, accoglieranno gli omologhi a Kranj: per l'occasione, ci sarà il ministro sloveno della Difesa, Matej Tonin, e da quello della Salute, Janez Poklukar. Il personale italiano opererà negli ospedali di Lubiana, Maribor, Celje e Novo Mesto.
La Slovenia ha registrato venerdì 1.908 nuovi contagi, in calo su base settimanale, con il 34,6% dei tamponi positivi. Sono 18 i decessi tra i positivi nelle ultime 24 ore. L'arrivo di medici dalla Penisola fa seguito all'accordo sottoscritto a metà novembre tra lo stesso dicastero sloveno per la Difesa e l'omologo italiano, Lorenzo Guerini, per un totale di 30 professionisti.
Foto di archivio (Università Campus Bio-Medico di Roma/Flick)
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