Medea piange Ennio Simonit, addio all'anima del paese e dell'agricoltura

Medea piange Ennio Simonit, addio all'anima del paese e dell'agricoltura

il lutto

Medea piange Ennio Simonit, addio all'anima del paese e dell'agricoltura

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 27 Lug 2021
Copertina per Medea piange Ennio Simonit, addio all'anima del paese e dell'agricoltura

Aveva 76 anni e si era dedicato da sempre al territorio. Memoria storica del paese, era stato costantemente in prima linea.

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Ha segnato un’epoca grazie al suo lavoro e soprattutto alla sua passione. Si è spento sabato Ennio Simonit, 76enne di Medea, sconfitto soltanto alla fine dalla malattia contro cui non ha mai ceduto di un millimetro. Imprenditore agricolo conosciuto non solo nella sua comunità ma in tutto il Goriziano, era l’anima dell’azienda “Ennio e figli”, ereditata dal padre e sviluppata nel corso degli anni con l’attenzione verso il mondo animale e della terra. Era particolarmente affezionato alle sue mucche, una cinquantina di capi di pezzata rossa.

Il suo nome è stato legato soprattutto alla Cooperativa agricola locale, di cui ha rivestito a lungo il ruolo di presidente, e al Centro raccolta latte. Membro del consiglio direttivo della Cooperativa Isontina Maiscoltori, si è speso in prima per la crescita degli agricoltori locali. “Partecipava sempre a tutte le manifestazioni - ricorda il figlio Andrea - e non mancava mai di aiutare chi ne avesse bisogno. Anche quando venne l’alluvione in paese”, nell’ottobre del 1998. Un evento che colpì l’intera regione, mettendo alle corde il settore, ma lo spirito tenace del friulano ebbe la meglio.

“Era sempre presente, di grande esperienza e saggezza - prosegue il figlio - aiutando anche le altre associazioni”. Anche nelle situazioni meteo più impervie, era facile vederlo alla guida del suo trattore per spazzare la neve o per aiutare chi aveva la casa allagata. “Lascia un vuoto incolmabile, sapeva tutto ciò che riguardava le campagne. Ma anche le date di nascita di tutti gli abitanti di Medea”. Una conoscenza smisurata che purtroppo non ha fatto in tempo a raccontare in un libro, come gli avevano più volte chiesto, e ora molti conserveranno con sé il suo ricordo.

Se non c’è un racconto scritto, però, ci sono le innumerevoli storie che ha lasciato a generazioni di medeesi: immancabile, infatti, l’incontro con le scuole per raccontare ai più piccoli le sue avventure in mezzo ai campi e i segreti della natura. Per gli scolari, era impossibile non essere rapiti dalle sue parole, così come tutti gli altri quando saliva “in cattedra” per ricordare aneddoti e storie del paese e del territorio. Radicato ai piedi del colle, aiutava tutti i sodalizi nei loro eventi. I suoi funerali si celebreranno domani mattina, alle 10.30, nel cimitero comunale.

Foto: Comune di Medea, 2018

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