Dieci nati e sei neodiciottenni a Medea, dedicato a loro il 25 aprile

Dieci nati e sei neodiciottenni a Medea, dedicato a loro il 25 aprile

in ara pacis

Dieci nati e sei neodiciottenni a Medea, dedicato a loro il 25 aprile

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 25 Apr 2023
Copertina per Dieci nati e sei neodiciottenni a Medea, dedicato a loro il 25 aprile

La festa questa mattina con le famiglie dei nuovi nati e neo-maggiorenni, l'appello del sindaco: «Votate, chi critica è solo spettatore».

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Medea ha rinnovato la tradizione del 25 aprile con i suoi nuovi nati e i ragazzi che sono appena diventati, o lo saranno a breve, maggiorenni. Nel comune friulano, la giornata della Liberazione rappresenta l’unione di queste due componenti, che anche quest’anno si sono incontrate all’ombra dell’Ara Pacis in una giornata uggiosa ma comunque significativa per la comunità. Anche perché, oltre alla ricorrenza nazionale in sé, c’erano ben dieci bambini venuti al mondo nel 2022 da festeggiare: quasi un record per il paese.

Sei, invece, i neo-diciottenni invitati sulla sommità del colle per ricevere copia della Costituzione e i gadget messi a disposizione dalla locale sezione della Fidas Isontina: Alessandra Gallerani, Eva Scozzina, Andrea Da Dalt, Martin Bevilacqua, Sara Soldera e Lorenzo Simonetti. Quattro quelli effettivamente presenti, mentre non è stato possibile piantumare come abitudine i due alberi a simbolo dei giovani. Le condizioni climatiche hanno infatti costretto a saltare quel passaggio, anche se nei prossimi giorni le piante troveranno posto sul colle.

A sottolineare l’importanza della festa è stata l’assessore alla cultura, Helena Colloca, ricordando come “il momento in cui sono state gettate le basi dell’attuale democrazia è stata la stesura della nostra carta costituzionale, che a breve daremo ai nostri ragazzi”. Lo stesso documento rappresenta “il valore di un nuovo inizio - ancora l’assessore - e in uno dei periodi più bui della storia italiana, le persone hanno capito che serviva un unico fronte per opporci alla dittatura e all’ingiustizia. Serve una memoria consapevole che guardi al futuro”.

Per l’esponente della giunta Godeas, quindi, oggi è “una giornata in cui fare memoria della Resistenza e delle persone che si sono messe in gioco per la libertà di tutti, oltre che di chi non ce l’ha fatta. È un appello alla pace, a non cedere, no al razzismo e al sessismo. L’ottenimento della libertà in quel momento non è per sempre ma è una cosa che va ricercata sempre”. Le parole di Colloca sono state condivise dagli alpini: a nome del gruppo, Renato Cisilin ha evidenziato come “quello che si è conquistato non si deve perdere ma rafforzare”.

Dal canto suo, il sindaco Igor Godeas ha posto l’accento sui concetti di solidarietà e diritto di voto: “È uno strumento importante che vi permetterà di esprimere la vostra opinione, chi critica è solo spettatore”. A chiudere il momento, è stata la consegna del materiale insieme alle associazioni: oltre ai donatori di sangue, c’erano anche Protezione civile e Pro loco. Ora per i neo-maggiorenni c’è anche l’impegno del maj, la festa tradizionale per i comuni friulani e sloveni nella notte tra il 30 aprile e primo maggio. Davanti al municipio, sarà issato il tradizionale albero.

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