Medea celebra il 25 Aprile con i neomaggiorenni, un albero sull'Ara Pacis

Medea celebra il 25 Aprile con i neomaggiorenni, un albero sull'Ara Pacis

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Medea celebra il 25 Aprile con i neomaggiorenni, un albero sull'Ara Pacis

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 26 Apr 2024
Copertina per Medea celebra il 25 Aprile con i neomaggiorenni, un albero sull'Ara Pacis

Ieri la celebrazione del 25 Aprile con alpini, Protezione civile e ragazzi. Consegnato uno ad uno ai nuovi maggiorenni la carta costituzionale.

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Anche a Medea, come in molti altri comuni dell'Isontino, in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile l’amministrazione comunale ha organizzato una serie di celebrazioni per ricordare – citando il volantino dell’evento – “chi ha sofferto, combattuto o è morto per la democrazia”. Il Gruppo Alpini ha gestito e organizzato la prima parte dell’evento, svoltosi presso il cippo della memoria dei caduti di Medea per la libertà in via Roma.

Al termine della commemorazione, il corteo si è spostato sull’area antistante all’Ara Pacis, dove la squadra della Protezione civile ha piantato un albero per i nuovi arrivati in comunità nell’arco dell’anno passato. La pianta scelta per l’occasione è un albero di giuda, essenza ornamentale molto bella che durante il periodo primaverile si colora con un’abbondante fioritura.

Dall’altra parte del parcheggio rispetto all’albero dei nuovi nati, i neo-diciottenni hanno piantato il “loro” albero, un acero campestre. In questo caso l’aiuto della Protezione civile è stato ausiliario, lasciando la fatica della piantumazione ai giovani ragazzi. Al termine della cerimonia e dopo la deposizione della corona di fiori davanti all’urna di legno e bronzo all’interno dell’Ara Pacis, il sindaco Igor Godeas, l’assessore alla cultura Alessandro Donda e tutti i rappresentanti dell’associazione d’arma hanno reso omaggio ai caduti.

Un momento carico di tensione, complice la cornice dell’Ara Pacis e della frase tonante scritta sull’urna “l’odio produce morte, l’amore genera vita”. Lo stesso Donda ha spiegato l’origine della Festa della Liberazione e dell’importanza che essa rappresenta: «Dopo la fase belligerante nel nostro Paese, si è giunti al referendum popolare a suffragio universale che ha consegnato all’Italia la repubblica e ha abbandonato la monarchia. Successivamente c’è stato quel magico periodo che è stata la stesura della Carta Costituzionale, legge fondante del nostro Paese come lo conosciamo e che oggi consegneremo ai neo-diciottenni».

Il primo cittadino, infatti, dopo aver affidato ai genitori dei nuovi nati un simbolico “atto di benvenuto” nella comunità di Medea, ha consegnato uno ad uno ai nuovi maggiorenni la carta costituzionale. Assieme ad essa sono state recapitate, a cura della sezione Fidas di Medea, anche le maglie che quest’anno i ragazzi utilizzeranno per festeggiare il loro Maj.

In chiusura lo stesso Godeas ha citato Antonino Caponneto, magistrato noto per aver guidato il pool antimafia tra il 1983 e il 1988, che durante un discorso agli studenti di una scuola aveva usato queste parole: «Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. Siate attenti, siate vigili, siate sentinelle si voi stessi».

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