M di MATILDE CORONINI
Matilde Coronini, quel concerto in aiuto delle ragazze di Gorizia
Il racconto della serata organizzata dalla contessa, in aiuto dell'Istituto per le povere ragazze.
29 gennaio 1877. Dalla stampa di Gorizia, "L’Eco del Litorale". Lunedì sera alle ore 7 ci fu in casa della contessa Matilde Coronini un trattenimento di musica e giuochi di prestigio, allo scopo di devolvere il ricavato di esso per l’istituto delle povere ragazze in Castello. La scelta dei pezzi di musica fu molto felice, e l’esecuzione degna veramente d’encomio. Davasi principio con un duetto sopra i Puritani del M. Bellini ridotto per piano e Harmonium eseguito dai signori barone Francesco de Bresciani e Gibara, indi seguiva la Salve Regina a quattro voci delle signore contesse Karacsay e Villemaine e dai signori Giovanelli tenore e Ippaviz basso.
Chiudeva la prima parte la fantasia sulla Norma del M. Bellini per Piano suonata con molta disinvoltura ed espressione dalla brava signorina Candido. Esordiva la seconda parte colla serenata Valacca di Praga per soprano eseguita dalla valente contessa Karacsay con accompagnamento di Violoncello (Dr. de Favento) e Piano (sig. Gibara). Indi cantava il sig. Ippaviz l’aria per basso nel Requiem di Verdi accompagnato egregiamente dalla signorina de Hentschl, col Piano. Il duetto per due soprani nello Stabat Mater del M. Rossini fu cantato con tutta la maestria dell’arte delle signore contessa Karacsay e Villemaine e riscosse universali applausi.
La difficile fantasia di Thalberg sul Mosè del M. Rossini fu eseguita sul Piano con molta precisione dal barone Bresciani, e finalmente chiudevasi il trattenimento musicale col coro la Carità del M. Rossini eseguito dalle signore cotessa Karacsay, baronessa Bresciani, baronessa Baum, Villemaine, contessa Strassoldo, de Braunizere dalle due sorelle Favetti. Esso incontrò il favore del pubblico in modo da chiederne la replica, alla quale le sullodate signore gentilmente corrisposero.
Non possiamo che lodare tutti questi gentili signori e signore per la loro prestazione ed abilità in questo trattenimento, non senza rilevare la delicatezza dell’esecuzione sull’Harmonium del signor Gibara, l’agilità sul Piano del barone Bresciani e così la valente cooperazione del bravo nostro Maestro Mugnone. Terminati i pezzi musicali il conte Ernesto Coronini trattenne l’adunanza con dei giuochi di prestigio fra i quali riuscirono specialmente bene, la bacchetta divinatoria, i colori dell’arcobaleno, la separazione enigmatica e il braccialetto.
Martedì sera ripetevasi il trattenimento, onorato dalla presenza di S.A.R. il conte di Chambord, che volle favorire lo scopo prefisso di una veramente cristiana beneficenza. Anche in detta sera venne ripetuto il coro per eccitamento dell’illustre Principe.
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