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Mariano approva il nuovo Piano regolatore dopo 24 anni, resta il nodo ex Italsvenska
Approvato in consiglio comunale l'ultimo step, rinnovando il Piano risalente al 2000. Prevista una riduzione delle aree edificabili, investiti 60mila euro.
Mariano del Friuli conclude finalmente il lungo iter per il suo nuovo Piano regolatore, avviato nell’estate del 2020. Nella seduta di giovedì, infatti, il consiglio comunale ha votato per la sua definitiva approvazione, dopo averlo adottato già lo scorso luglio in attesa delle osservazioni e opposizioni da parte dei portatori d’interesse. Si rinnova così lo strumento urbanistico principale dell’amministrazione locale, risale al 2000 seppur fosse stato già oggetto di una parziale e minima variazione nel 2012.
«È una cosa importante - commenta soddisfatto il sindaco, Luca Sartori - perché questo strumento è tra i primi in regione che si rifa al nuovo Piano paesaggistico regionale. L’iter è stato lungo, avviato ormai quattro anni fa all’inizio del mio mandato. Sarà un aiuto per tutti, sia per la comunità che per i professionisti che vorranno investire qui». Tra le novità introdotte, c’è la riduzione delle aree edificabili, andando incontro alle direttive regionali approvate nel 2018 che limitano il nuovo consumo di suolo.
«Abbiamo ridotto le aree edificabili presenti - prosegue il primo cittadino - e ne sono state mantenute alcune ma semplificate. Ora avremo strumenti più semplici e snelli che permetteranno di costruire». È lui stesso, però, a esprimere il proprio rammarico per non essere riusciti a intervenire sull’area dell’ex Italsvenska, dietro le vecchie scuole in centro del paese: un’area dismessa da 56mila metri quadri, che da tempo ormai non è più un polo industriale. Il sito dove sorge è ancora classificato come zona artigianale, di proprietà privata.
Sartori rimarca che «con la Regione abbiamo dialogato più volte, ma non è stata trovata una soluzione. Questa rimane una zona artigianale, ma sarà difficile da realizzare perché ci sono diversi vincoli». Oltre a ciò, il primo cittadino rivendica di aver cercato la «salvaguardia del territorio agricolo». Un tema che si ricollega all’attuale dibattito sugli impianti fotovoltaici a terra in zona agricole, su cui lo stesso Comune ha espresso recentemente contrarietà insieme ad altre amministrazioni della zona, in particolare Medea.
«C’è già un impianto a terra in un’area degradata - precisa Sartori - e non prevediamo altri casi in futuro. Una possibile area dove poter collocare pannelli potrebbe essere l’Italsvenska, noi ci dobbiamo rimettere alla legislazione nazionale e regionale». Ora, quindi, si attendono eventuali riserve dalla Regione, per poi arrivare alla pubblicazione definitiva sul Bollettino ufficiale: «In un mese e mezzo sarà operativo». Questo strumento sarà inserito anche in un archivio informatico regionale unico, agevolando il lavoro degli addetti del settore.
Nell’ultima assise, quindi, l’atto è stato votato a maggioranza, ricevendo il parere contrario o l’astensione sulle diverse opposizioni e osservazioni votate in Aula. «L’incontro con i cittadini è stato già fatto preparando il Piano. Abbiamo investiti circa 60mila euro per realizzarlo, grazie a un contributo regionale». A redigere il documento è stato l’ingegnere Antonio Nonino di Udine, mentre la Valutazione ambientale strategica (Vas) da presentare all’amministrazione regionale è stata seguita dall’architetto Paolo De Clara di Udine.
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