La Manhattan di Woody Allen, l'ultima serata di cinema all'aperto a Gradisca

La Manhattan di Woody Allen, l'ultima serata di cinema all'aperto a Gradisca

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La Manhattan di Woody Allen, l'ultima serata di cinema all'aperto a Gradisca

Di Redazione • Pubblicato il 19 Ago 2024
Copertina per La Manhattan di Woody Allen, l'ultima serata di cinema all'aperto a Gradisca

A ingresso gratuito, domani alle 21 verrà proiettata in lingua originale con sottotitoli in italiano l’edizione restaurata dell'opera di Woody Allen.

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Ultimo appuntamento, domani (martedì 20 agosto) alla Corte Marco d’Aviano di Gradisca d’Isonzo in via Ciotti 49, della rassegna di cinema all’aperto “Arte, cinema, città. Berlino, Parigi, New York”. Il tutto è organizzata da Erpac Fvg, con la collaborazione della Casa del Cinema di Trieste e l’associazione Quarantasettezeroquattro di Gorizia. A ingresso gratuito, alle ore 21 verrà proiettata in lingua originale con sottotitoli in italiano l’edizione restaurata di “Manhattan”, film del 1979 di Woody Allen.

Con Woody Allen, Diane Keaton, Mariel Hemingway, Michael Murphy e Meryl Streep, il film è una sinfonia postmoderna d’una grande città, ricamo amoroso di citazioni, affidate a un bianco e nero di bellezza vertiginosa, mentre New York s’allunga nel panoramico: per paradosso, solo uno schermo grandissimo rende piena giustizia a questa storia di fragili amori consumati tra ristoranti alla moda, diner confidenziali, appartamenti in penombra, sale di museo o di planetarium, ma pronta ad aprirsi sulle meraviglie dello skyline, di Central Park durante un temporale estivo, di una Quinta Avenue filmata a passo di corsa e in un crescendo della “Rapsodia in blu” che sfuma infine sulle note malinconiche di “But not for Me”.

Sono trenta-quarantenni, sono intellettuali, si innamorano e si disamorano, vivono trasportati dalla musica di Gershwin e trafitti dall’ironia amarognola delle battute di Woody Allen-Ike Davis, coscienza tragicomica d’un mondo: «Tutta questa gente di Manhattan che parla, si agita e si crea problemi inesistenti per non pensare ai veri problemi universali».

Film chiave nella filmografia di Allen, film di approfondimento e maturazione, trattato con dispetto da chi avrebbe voluto vedere in Allen un lunatico fool a vita, “Manhattan” è film dal fascino visivo struggente, e ha restituito come pochi la nevrotica dolcezza del vivere in un certo luogo del mondo occidentale, in una certa stagione (la fine dei Settanta) che ci appare ormai lontana.

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