I controlli
Mancata manutenzione nel sistema antincendio, nave cinese fermata a Monfalcone

Si tratta di un'imbarcazione porta rinfuse di 255 metri di lunghezza. Dopo le manutenzioni dovrà nuovamente essere controllata.
È in fermo amministrativo a Monfalcone una nave battente bandiera cinese che è stata controllata dalla Capitaneria di Porto di Monfalcone, con il supporto della Direzione Marittima di Trieste. Si tratta di una porta rinfuse da 225 metri di lunghezza che è finita sotto gli occhi del personale marittimo nell’ambito di un'operazione di controllo finalizzata a garantire la sicurezza della navigazione e a prevenire rischi ambientali.
Durante il controllo sono state riscontrate importanti criticità relative allo stato di manutenzione di alcune dotazioni di bordo fondamentali. In particolare, sono emerse anomalie significative nel sistema antincendio e nella sala macchine, aree strategiche per la sicurezza operativa di una nave di tale dimensione. Tali componenti rivestono un ruolo centrale, specialmente in situazioni di emergenza, poiché garantiscono la possibilità di gestire e contenere eventuali incendi a bordo, oltre a mantenere un'adeguata efficienza della nave.
Alla luce delle carenze rilevate, prima di poter essere autorizzata a lasciare il porto, la nave dovrà eseguire le riparazioni necessarie. Successivamente, sarà sottoposta a un'accurata verifica da parte del registro di classifica che ne certificherà la conformità agli standard di sicurezza internazionali. Solo al termine di queste operazioni la nave potrà riprendere la navigazione in sicurezza e in conformità con le normative in vigore.
«Questa operazione di controllo è parte integrante della missione dell'Autorità marittima finalizzata a garantire la sicurezza della navigazione e la salvaguardia dell'ambiente marino. Gli ispettori della Guardia Costiera continuano ad operare costantemente per assicurarsi che tutte le navi in transito nei porti italiani rispettino le stringenti normative in materia di sicurezza e di tutela ambientale. L'importanza di queste attività ispettive non si limita alla prevenzione di incidenti, ma rappresenta una protezione attiva per l'ecosistema marino visto che un'efficace gestione delle emergenze in mare riduce i rischi di inquinamento e di danni irreparabili all'ambiente», fa sapere la Capitaneria in una nota.
«In un contesto di crescente traffico marittimo globale, con un flusso continuo di merci e materiali in arrivo e partenza dai porti italiani, tali operazioni di controllo assumono un ruolo ancor più cruciale. Le verifiche sulla sicurezza sono mirate a garantire che il settore navale operi secondo i più elevati standard di affidabilità, tutelando sia gli operatori del settore sia l'ambiente marino, spesso soggetto a rischi dovuti a incidenti evitabili», conclude.
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