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Mammografie più veloci e precise all'ospedale di Gorizia, 4mila in un anno
Lo strumento a disposizione da marzo, eseguite già mille mammografie: tempi più veloci e meno radiazioni. Spesa da oltre 205mila euro.
L’ospedale di Gorizia si potenzia con due nuove strumentazioni, destinate alla Radiologia e al Pronto soccorso. Presentate entrambe questa mattina, si tratta di un Mammografo e un’ambulanza con sistema di pressione negativa, entrambe già in funzione. In tutto, si tratta di una spesa da circa 335mila euro, di cui 205mila per la macchina che è entrata in funzione da marzo per gli esami approfonditi sui tumori alla mammella. Il veicolo è costato invece 130mila, destinato in particolare per pazienti malati di virus.
A presentare la macchina collocata al piano terra del San Giovanni di Dio è stata Martina Locatelli, responsabile della Radiologia senologica: “Abbiamo ottenuto il miglior Mammografo possibile con le gare Consip”. Entrata un funzione nei mesi scorsi, finora ha eseguito tra le 700 e mille analisi che, come rilevato dal direttore della struttura Paolo Cassetti, sono tornati ormai sugli stessi livelli pre-pandemia. All’anno, prima del Covid erano 4mila le mammografie realizzate a Gorizia, su 8mila eseguiti nell’Area Isontina.
Il Siemens Mammomat Revelation, questo il nome completo, è dotato di tomosintesi - ossia una tecnica mammografica che permette di acquisire immagini della mammella in 3D - e produce immagini di eccellente qualità, ottenute con il più basso livello di dose radiante attualmente possibile. Inoltre, offre tecnologie aggiuntive come la biopsia in tomosintesi e la mammografia con il mezzo di contrasto. Tutta una serie di specifiche tecniche che, alla fine, rendono lo screening più rapido ed economico, senza la claustrofobia per molte pazienti.
“Ci sono molti meno passaggi e radiazioni” ha rimarcato Locatelli, esprimendo soddisfazione per quanto fatto da marzo a oggi. Inoltre, c’è anche l’aspetto chirurgico robotico nel campo da sviluppare, su cui il direttore dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, Antonio Poggiana, ha assicurato di voler puntare. Plauso arrivato anche dalla direttrice sanitaria dell’ospedale di Šempeter, Jasna Humar: “Abbiamo la possibilità di avere una terapia avanzata. Anche noi abbiamo la senologia, speriamo di fare qualcosa insieme”.
Tornando alle specifiche tecniche del nuovo Mammografo, la sorgente delle radiazioni compie un arco di 50 gradi attorno al seno compresso. Le immagini che ne derivano rappresentano il seno come un pacchetto di piani sottili in cui ogni dettaglio viene esaltato. L’apparecchiatura permette di ottenere immagini particolarmente definite, pur garantendo una bassa esposizione alle radiazioni. L’ angolo di scansione di 50 gradi consente una risoluzione in profondità fino a 3,5 volte maggiore rispetto ai sistemi ad angolo ridotto.
Così facendo, si aumenta l’accuratezza delle immagini e consente un’elevata capacità di svelare lesioni di piccole dimensioni, che potrebbero talvolta sfuggire alla mammografia classica. La tomosintesi svolge inoltre un ruolo fondamentale come guida nel posizionamento preoperatorio del filo guida, che traccia il percorso tra il piano cutaneo e la lesione non palpabile, così come nel posizionamento preoperatorio del semino magnetico che è recentemente entrato in uso a Gorizia, grazie proprio al nuovo robot della Chirurgia.
Proprio i chirurghi plastici vengono coinvolti anche nei briefing pre-operazione, all’interno del modus operandi adottato da Asugi. “Riuscire a recuperare il gap con il periodo pre-Covid - ha commentato l’assessore regionale alla sanità, Riccardo Riccardi - non è scontato. Non dobbiamo lavorare con i confini, non solo tra un Paese e l’altro ma anche tra le aziende sanitarie stesse. Sono potenziali contenziosi che non hanno senso di esistere. È il tempo della risposta che conta, noi cerchiamo di ampliare le risorse oltre ai fondi Pnrr”.
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