Maltratta la figliastra di 13 anni con botte e grida, 53enne arrestato a Villesse

Maltratta la figliastra di 13 anni con botte e grida, 53enne arrestato a Villesse

l'indagine

Maltratta la figliastra di 13 anni con botte e grida, 53enne arrestato a Villesse

Di Redazione • Pubblicato il 23 Mag 2024
Copertina per Maltratta la figliastra di 13 anni con botte e grida, 53enne arrestato a Villesse

I militari hanno documentato, con frequenza pressoché quotidiana, violenze sia fisiche che psicologiche. Indagata anche la madre della giovane.

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Un 53enne residente a Villesse è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione nella mattinata di giovedì scorso, poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in danno della figliastra. La moglie, una 32enne di origini straniere e madre naturale della 13enne, è stata deferita in stato di libertà per la stessa ipotesi di reato, in quanto non si sarebbe opposta alle vessazioni subite dalla minore. L’indagine ha preso il via grazie ad una segnalazione da parte delle istituzioni scolastiche, che hanno raccolto le confidenze della ragazzina.

Avviate le prime urgenti attività di riscontro, i militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Gorizia, hanno avviato degli approfondimenti per delineare un quadro di maltrattamenti da parte dall’arrestato ai danni della giovanissima. Fatti che sarebbero accaduto spesso alla presenza anche dei due fratelli minori. I militari hanno quindi documentato, con frequenza pressoché quotidiana, violenze sia fisiche che psicologiche. Oltre a questi soprusi, gli accertamenti hanno portato alla luce la gravità e la delicatezza della situazione: la ragazzina veniva anche costretta a umiliazioni.

Veniva infatti costretta a pulire quotidianamente la casa, ad occuparsi del bucato e a servire il resto della famiglia a tavola, con la paura di essere svegliata nel cuore della notte, di non poter frequentare la scuola o peggio di dover sottostare ad estenuanti allenamenti in giardino. Sarebbe la trama della fiaba di Cenerentola, se non fosse che questa era la cruda quotidianità della giovane.

L’attività di polizia giudiziaria portata a termine rappresenta il primo caso, quantomeno in provincia, di applicazione dell’“arresto in flagranza differita”, introdotto dalla legge “Salva vita” del 24 novembre 2023, sul contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica. L’arresto differito, che deve comunque avvenire entro 48 ore dal fatto, prevede che l’autore del reato venga considerato in stato di flagranza, e possa dunque essere arrestato, anche sulla base di documentazione videofotografica o altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto procedersi.

Lunedì 20 maggio, l’arresto è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gorizia, che ha disposto che la permanenza in carcere dell’indagato in via Barzellini. È comunque doveroso rammentare che: il procedimento si trova ancora in fase, seppure avanzata, di indagine; l’arrestato deve comunque essere considerato innocente sino all’eventuale condanna definitiva. Alcuni consigli utili in materia di maltrattamenti sono raggiungibili a questo link.

Foto d'archivio

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