La magia del Natale nel gusto, i panettoni di Bosio incantano il mondo

La magia del Natale nel gusto, i panettoni di Bosio incantano il mondo

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La magia del Natale nel gusto, i panettoni di Bosio incantano il mondo

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 19 Dic 2021
Copertina per La magia del Natale nel gusto, i panettoni di Bosio incantano il mondo

Dal classico al pistacchio fino al Dulce du Lece. Prodotti fino in Spagna, se ne producono ben cento a notte.

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Panifici e pasticcerie, in questo periodo prenatalizio, sono in pieno ritmo. Panettoni di ogni tipo e ogni gusto, per soddisfare le esigenze più particolari dei palati e delle preferenze culinarie del territorio. C’è poi chi, pur soddisfacendo appieno le richieste dei locali, riesce a ritagliarsi uno spazio all’estero. Si tratta, nello specifico, del Panificio Pasticceria Bistrot Bosio di Staranzano, un’eccellenza del territorio che, ultimamente, ha dato prova di sé proseguendo nel solco della tradizione con la produzione di panettoni innovandone anche le ricette.

“Siamo in pieno ritmo”, esordisce Gian Bosio, proprietario dell’omonimo locale. “Noi iniziamo a settembre a fare le prove con il lievito madre e a novembre iniziamo a produrre”. Una produzione che supera le duemila unità per il 2021, aumentando quanto raggiunto nel 2020, ovvero le 1400 unità di panettoni. Così, ogni sera, il panificio staranzanese sforna circa cento prelibatezze di vari gusti (nelle foto al nostro articolo immortalate da Giulio Giacconi, ndr).

“Stiamo andando bene con l’esportazione – prosegue Gian – nello specifico in Spagna. A Siviglia, soprattutto, nel quartiere di Triana, il quartiere della movida, al Carnicas Toribio Romero. Abbiamo vetrine nostre che mandiamo sempre con i prodotti stagionali. Lì i nostri panettoni sono abbastanza conosciuti e abbiamo anche spedizioni dirette a privati”. Ma i panettoni sono venduti anche in Galizia, a Barcellona e in Andorra. “Esportiamo anche in Austria, a Kitzbühel e a Graz, dove un ristorante in pieno centro li espone nella propria vetrina. Ma anche in Slovenia e sul territorio regionale al Dom Bitrò di Borgo Grotta Gigante e Al Ciketo di Trieste oltre che al Vinarium a Grado”.

Per quanto riguarda i gusti, “siamo stati i primi a produrre panettoni diversi, ad esempio i primi con il panettone al pistacchio, verde, o con il limone e zenzero. Abbiamo anche il panettone al Dulce du Lece, con caramello, gocce di caramello, gocce di cioccolato fondente 70% e la crema al caramello prodotta da noi. Abbiamo anche svoltato anni fa per il gruppo Officina del Gusto Gelato Italiano, producendo panettoni e lì ci siamo fatti conoscere. Siamo stati avvicinati anche da un rivenditore del New Jersey, a New York, che vorrebbe mettere in vendita qualche nostro panettone ma questo per il prossimo anno”.

Mentre i panettoni, poi, vengono fotografati e recensiti su articoli da riviste e da foodblogger – il Bistrot è segnalato nella guida Gambero Rosso ma anche sugli inserti speciali del Corriere della Sera e del Sole24Ore - il mercato estero continua a prendere piede. “Mio grande vanto è che siamo stati i primi a credere in questo mercato, a produrre panettoni particolari: c’è un grande lavoro dietro, una cosa è glassare un panettone, una cosa è produrre l’impasto con gli ingredienti all’interno. Il nostro pasticcere capo, Emanuele Saponaro, con il suo staff tutto femminile produce queste delizie lavorando giorno e notte. Da oltre un mese si sta impastando e sfornando”.

“Abbiamo fatto un grande lavoro di marketing e di design con i nostri grafici, creando una bellissima scatola che ho visto ben fotografata sui social sotto i vari alberi di Natale. La pandemia ci ha aperto nuovi orizzonti”, prosegue Gian Bosio. “Il nostro obiettivo è capire come aumentare gli spazi, creare un apparato migliore e stiamo già studiando come farlo, anche con l’e-commerce”.

Il panettone che esce da Bosio è frutto di quattro generazioni di studio continuo, dal bisnonno al nonno fino al padre e ora con Gian. “Ognuno ci ha messo le mani sopra, io avevo già la ricetta fatta e finita ma ho studiato come evolverla nelle nuove mode. Ad esempio, a me personalmente l’uvetta e i canditi non piacciono e volevo creare qualcosa di diverso, da qui l’idea del pistacchio e, poi, degli altri gusti. Questo panettone è come un figlio per me”, conclude con un pizzico di orgoglio Gian. Ogni pacchetto, poi, con il proprio panettone viene incartato a mano in tutto il processo di inscatolamento.

Così un pezzo di Bisiacaria, dal laboratorio fornaio nel cuore del territorio, tra Staranzano e Monfalcone, gira il mondo portando alto il nome di una tradizione e di una bontà che hanno saputo unire tradizione e futuro

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