le critiche
La maggioranza approva la variante per il campus a Gorizia, opposizione contro
Approvata ieri sera la variante per realizzare la futura sede dei licei Slataper e Itis Galilei. Le critiche dal comitato e Pd sul progetto e visione dell'area.
Sono stati 23 i voti favorevoli, a fronte di 14 contrari e un solo astenuto (Antonio Devetag), che hanno approvato la variante urbanistica necessaria a creare il nuovo campus scolastico di Gorizia. La discussione in consiglio comunale ha riempito la giornata di ieri, iniziando dalla mattina con una riunione alla presenza dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, per poi proseguire nel pomeriggio con il dibattito. Un confronto che ha visto ancora una volta la contrarietà dell'opposizione all'opera, così come alla demolizione dell'ex ospedale civile di via Vittorio Veneto.
Ad attaccare la scelta dell'amministrazione è anche Romano Schnabl, coordinatore del comitato contrario alla demolizione del sito: «La silenziosa maggioranza - commenta l'architetto - approva la variante dopo un dibattito che ha visto l’opposizione fortemente contraria a una scelta che il comitato ”No alla demolizione dello storico ex ospedale civile di Gorizia” considera inopportuna, antieconomica, irragionevole. Una scelta che non tiene conto di diversi aspetti più e più volte segnalati, come lo scollamento degli istituti che compongono il polo liceale e la desertificazione del centro con il trasferimento della scuola Slataper».
Sollevato poi l'aspetto economico, rilevando che - a fronte di 5 milioni di euro necessari per la demolizione - la struttura presenta un valore intrinseco che «è stato valutato pari a 24 milioni». Il fronte contrario, inoltre, rimarca «la destinazione ad area scolastica di una zona nata come area sanitaria, e a tutt’oggi area con numerosi servizi sanitari, che mal si coniugano con la presenza dei giovani (Sert, Servizio tossicodipendenze, nel prossimo futuro l’Hospice)». Schnabl critica la «mancanza di una comparazione tra i costi della demolizione e costruzione del nuovo edificio e il restauro dell’immobile».
Condizione, quest’ultima, «più vantaggiosa, secondo esperti, dal punto di vista economico. C'è poi lo smaltimento dei rifiuti tossici e l’inquinamento derivante dalla demolizione; i problemi di viabilità che questo progetto comporta, in assenza di un piano del traffico. Quanto deciso non fermerà il Comitato nel dare informazione al cittadino, perché progetti che vanno a incidere significativamente sull’assetto della città debbono essere condivisi e partecipati e non cadere dall’alto, utilizzando fino a 50 milioni di risorse pubbliche» conclude la nota.
Sullo stesso tono anche Laura Fasiolo (Pd): «Altro che rigenerazione urbana, quello del cosiddetto nuovo Campus di Gorizia è un progetto devastante che in un'area a vocazione sociosanitaria ne distrugge una parte, che andrebbe invece recuperata, per metterci qualcosa che non c'entra un bel nulla con tutto il resto».
«Accanto a questo piano – continua la dem – non c'è alcun progetto parallelo di verifica dei costi per la rigenerazione del vecchio edificio che ospitava l'ospedale. Fin dall'inizio ci siamo dichiarati assolutamente contrari a questa scelta unilaterale avviata senza una logica partecipata, perché il mondo della scuola e il territorio sono stati coinvolti in modo molto superficiale e tardivo. Noi restiamo convinti del fatto che quell'area debba mantenere la sua destinazione d'uso socio sanitaria. Inoltre, in assenza di un piano regolatore rinnovato manca anche un quadro di sviluppo complessivo urbanistico e una visione di insieme».
«Ne esce dunque uno spezzatino squalificante per la città. Proprio accanto, l'ospedale pneumologico verrà ristrutturato per ospitare l'ospedale e la casa di comunità, oltre a posti letto per post acuti e un'hospice. E ancora difronte a via Vittorio Veneto si trova il parco Basaglia con la casa del parto, il centro di salute mentale, l'Unità operativa età evolutiva e prevenzione handicap per il recupero e la cura delle disabilità. Dall'altra parte della strada, in Slovenia, a dare continuità alla vocazione dell'area c'è inoltre l'ospedale di Nova Gorica, struttura più importante e di riferimento nell'area oltre confine».
Inoltre - conclude - è mancata un'operazione di serio dialogo con la Slovenia per interfacciarsi con servizi utili a livello transfrontaliero, come un centro Alzheimer o centro riabilitativo. In mezzo a tutto ciò cosa vuole fare la Regione, metterci una scuola: un'ipotesi assurda e insensata alla quale ci opponiamo».
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