Macello per selvaggina nell'ex Cassa Edile di Gorizia, primo sì in Consiglio

Macello per selvaggina nell'ex Cassa Edile di Gorizia, primo sì in Consiglio

ieri sera

Macello per selvaggina nell'ex Cassa Edile di Gorizia, primo sì in Consiglio

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 26 Mag 2021
Copertina per Macello per selvaggina nell'ex Cassa Edile di Gorizia, primo sì in Consiglio

La proposta per concedere l'immobile approvata dell'Aula. Opposizione di 5stelle, Portelli: «Meglio una casa delle associazioni».

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Si avvicina il momento del voto sul piano delle alienazioni e valorizzazioni di Gorizia. Il primo punto all’ordine del giorno della “maratona” del Consiglio comunale, iniziata ieri e destinata a durare fino a domani - e forse anche lunedì - ha visto un’accesa discussione sul documento. Il dibattito è infatti durato quasi sei ore, durante le quali sono state discusse le diverse schede presentate dagli uffici. Se la maggior parte erano beni e aree già in vendita da una quindicina d’anni, altre sono state una novità, soprattutto nell’ottica di un loro recupero. Tra queste, c’è l’ex scuola della Cassa edile di Straccis (nella foto).

L’inserimento in lista del bene ha già incassato l’approvazione dell’Aula, con 30 voti favorevoli e 5 contrari, attendendo ora il voto generale. Nel dettaglio, quindi, si tratta di una concessione pluriennale, ossia non ci sarà una vendita diretta dell’immobile, ma un affidamento alla Federcaccia di Gorizia per una sua trasformazione in Centro di lavorazione della selvaggina. “I cacciatori non hanno una zona per lavorare le spoglie degli animali - ha spiegato l’assessore al patrimonio, Francesco Del Sordi -, già da tempo c’è un confronto tra le parti e abbiamo parlato anche con la Prefettura”. L’area, quindi, sarebbe idonea per un progetto simile, a carico dell’associazione.

La presenza di vecchie aule e laboratori garantirebbe il rispetto delle direttive sanitarie vigenti, ha evidenziato l’esponente della giunta, “e permetterebbe di rendere la fauna fruibile. Attualmente, infatti, questa non è vendibile subito perché serve una certificazione”. La struttura a pochi metri dall’Isonzo, quindi, permetterebbe di ottenere questi requisiti e “valorizzerebbe una risorsa altrimenti non utilizzabile”. Il complesso, infatti, è abbandonato da anni e servirebbe un ingente investimento per la sua riqualificazione, a cui si somma il problema di trovarne una destinazione finale. “Federcaccia ha già un progetto preliminare e ha accesso a fondi e finanziamenti”.

Contrari all’opera si sono dimostrati subito gli esponenti del Movimento 5 Stelle: “Siamo l’unica forza politica dichiaratamente animalista in Consiglio - ha spiegato il capogruppo Giancarlo Maraz -, già anni fa si aprì ai cacciatori ma chi ama veramente gli animali non si ferma a cani e gatti”. Ha denunciato quindi uno “sterminio” della fauna selvatica, lamentando che già oggi “vedo pochi cinghiali nei boschi e quelli che rimangono vengono uccisi”. Si è detto scettico sul concetto di “caccia selettiva” proposto, trovando la contrarietà del capogruppo di Fratelli d’Italia, Sergio Cosma: “Essere ambientalisti significa anche controllare il territorio, i predatori non riescono più a farlo”.

Il no alla soluzione è arrivato anche da Federico Portelli (Borghi), che ha invece proposto la creazione in quella sede di una casa delle associazioni. “È un luogo adatto per ospitare attività giovanili transfrontaliere - ha evidenziato -, abbastanza distante dalla città per poter fare eventi la sera. Sarebbe un’ottima idea in vista della Capitale europea della cultura 2025”. Il macello, invece, potrebbe essere dirottato sulla Sdag, vista la possibilità di ospitare celle frigorifere e le connessioni già esistenti. Tomani (Lega) ha quindi auspicato che ciò possa essere realizzato, ma in un’altra area. Dalle 16 di oggi si arriverà al voto conclusivo, per poi proseguire con i lavori.

Foto: Sergio Marconato / GoriziAbbandonata / Facebook

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