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M5s denuncia i tagli alla sanità a San Pier d'Isonzo, «servono assunzioni»
Le criticità della sanità al centro dell'incontro di ieri, nel 2022 ci sono state più di 2 milioni di prestazioni private.
Ieri sera, la sala del consiglio comunale di San Pier d'Isonzo ha ospitato l'incontro "Sanità, un diritto da tutelare" organizzato dal Movimento 5 Stelle. A condurre la serata dedicata alle criticità e le prospettive per il rilancio della sanità pubblica regionale, è stata la candidata al consiglio regionale del Movimento Anna Valle. Dopo i saluti introduttivi rivolti ai presenti dal sindaco Claudio Bignolin, la pentastellata ha illustrato in linea generale la non facile situazione in cui riversa il mondo sanitario del Friuli Venezia Giulia.
Un sistema caratterizzato principalmente da una grave carenza di medici di base e del servizio di guardia medica ma da molti altri problemi. Il primo intervento riguardante le criticità nel sistema dell'emergenza e urgenza, ha visto protagonista il dottor Alberto Peratoner, presidente regionale dell'associazione Anestesisti Rianimatori ospedalieri italiani dell'emergenza Area Critica. Peratoner ha descritto il peggioramento drammatico del sistema emergenza - urgenza negli ospedali dovuto alla fuga di professionisti al di fuori del sistema pubblico o in altri reparti.
Anche la mancanza di ricambio generazionale tra gli specialisti di anestesia e rianimazione è un nodo che per ora non trova soluzione. "Riscontriamo la mancanza di ascolto dei professionisti - dice Peratoner - e stiamo conducendo delle battaglie dure sulle condizioni di lavoro nei pronto soccorso, sui posti necessari in terapia intensiva, sui reparti senza primario, sulla mancanza di atti aziendali fondamentali e sulla necessità di percorsi volti al miglioramento della retribuzione dei medici". La segreteria regionale di Fp Cgil Orietta Olivo ha invece illustrato gli effetti delle scelte politiche regionali sul personale sanitario.
Partendo dal cambiamento della definizione di sanità pubblica nel tempo, Olivo ha richiamato l'articolo 32 della Costituzione sulla tutela del diritto alla salute e ha sinteticamente illustrato la struttura della sanità pubblica in Fvg suddivisa in sei aziende sanitarie locali. La sindacalista ha pure condannato quelle scelte che hanno favorito il graduale abbandono della sanità pubblica a favore di quella privata. Olivo ha parlato di una galassia di contratti diversi esistenti, di carenze di sistema e del calo delle assunzioni. Alcuni numeri sono interessanti.
Nel 2021, l'Asugi contava 5224 dipendenti, aveva qualcosa come più di 74mila ore di ferie da garantire ai dipendenti e più di 105mila ore di straordinari richieste ai propri dipendenti. Nel 2022, ci sono state più di 2 milioni di prestazioni private nel sistema pubblico convenzionato. "Noi sanitari - sono le parole di Olivo - richiediamo un piano straordinario di assunzioni. Quella per una sanità pubblica, è una battaglia che riguarda tutti i cittadini". Infine, la sindacalista ha espresso seri dubbi sulla veridicità del report della Fondazione Gimbe contenente i dati sulle risposte garantite nel periodo pandemico dagli ospedali regionali.
"Sono pochi i ragazzi che ormai diventano medici di medicina generale" a dirlo è stata Francesca Medeot del Ceformed che ha parlato delle criticità dovute al pensionamento di tanti colleghi e di mancanza di meritocrazia. Il futuro allora sarà rappresentato dagli Asap, gli ambulatori di assistenza primaria? Per la dottoressa Medeot rappresentano una risorsa valida in zone carenti di medici di famiglia come Monfalcone e Gradisca. A fare eco agli appelli della collega, c'era anche la dottoressa Antonella Di Michele.
"Siamo spremuti e massacrati da turni impossibili - sono le parole di Di Michele - mancano conoscenze e solidarietà sul tema". La professionista ha descritto poi il senso di spaesamento che tanti suoi colleghi vivono quotidianamente e ha chiesto di aumentare le campagne di sensibilizzazione contro le aggressioni ai sanitari. A chiudere la serata è stato Andrea Ussai, consigliere regionale uscente del M5S che ha parlato delle proposte scarsamente accolte o inascoltate durante i suoi due mandati in Regione.
Ussai, che da aprile ritornerà a fare il fisioterapista in uno dei distretti sanitari triestini, ha posto al centro del suo intervento la necessità della valorizzazione professionale ed economica del personale sanitario e ha messo in evidenza le scorrettezze commesse nella gestione della comunicazione sull'andamento del Covid da parte della Regione. "Questa maggioranza ha nascosto i veri dati e ha fatto solo propaganda" così Ussai che in chiusura ha parlato pure del taglio di spesa per il personale sanitario e di liste d'attesa "deviate" sul privato.
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