Lutto nel mondo della musica a Doberdò, morto a 62 anni Hilarij Lavrenčič

Ammalato da tempo, ha dedicato la propria vita e carriera alla musica. Nel 2018 era stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana da Mattarella.

Il mondo della musica corale sloveno e non solo ha perso una delle sue voci più autorevoli e rispettate. Hilarij Lavrenčič, noto direttore di coro di Doberdò del Lago, è venuto a mancare oggi (sabato 29 giugno) dopo una lunga malattia. Lavrenčič, che ha diretto il coro Hrast per 38 anni, aveva lasciato la guida della formazione carsolina da alcuni mesi proprio a causa delle sue condizioni di salute. Nato il 26 gennaio 1962 sul Carso, ha dedicato la sua vita alla musica e all'insegnamento. Si è diplomato in pianoforte nel 1988 sotto la guida di Elena Lipizer e ha completato gli studi in composizione corale e direzione di coro nel 1994 al Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine.

Nella città friulana aveva anche studiato armonia, fuga e contrappunto con il professor Daniele Zanettovich. Dal 1986, Lavrenčič ha prestato servizio come Maestro collaboratore presso la Fondazione lirica Teatro Verdi di Trieste, ricoprendo anche il ruolo di direttore musicale di palcoscenico nelle stagioni 2005/2006 e 2010/2011. Come docente di armonia e analisi, ha collaborato con le principali istituzioni musicali slovene in Italia, la Glasbena matica e il Scgv Emil Komel. La sua carriera come direttore del coro Hrast lo ha visto esibirsi in numerosi concerti in Italia e all'estero, in paesi come Slovenia, Austria, Ungheria, Francia, Belgio e Serbia.

Lavrenčič ha ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, tra cui Maribor, Vittorio Veneto, Arezzo, Maasmechelen, Gorizia e Negotin, distinguendosi per la sua eccellenza nell'interpretazione e nell'esecuzione dei programmi obbligatori. Nel 2022, era statp vincitore del II Premio Pavle Merkù per meriti in canto corale (nella foto), promosso dalla Confederazione delle organizzazioni slovene e dall’Associazione dei cori parrocchiali di Trieste nell’ambito del progetto Cantate. Era anche un compositore prolifico, scrivendo numerosi arrangiamenti di brani popolari sloveni per cori, orchestrazioni e brani originali per pianoforte e coro.

Spesso membro di giurie artistiche e commissioni di concorsi regionali e nazionali di canto corale, Lavrenčič è stato un punto di riferimento per molti giovani musicisti. Dal 2005 al 2017, ha fatto parte della commissione artistica della manifestazione corale regionale Corovivo. Nel 2016, ha ricevuto un riconoscimento per la sua pluriennale attività artistica dalle organizzazioni slovene Sso ed Skgz in occasione della Giornata della cultura slovena. Due anni dopo, nel 2018, è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana dal presidente Sergio Mattarella.

Nato in una famiglia con profonde radici musicali, suo padre Karlo lavorava nei cantieri navali di Monfalcone ed era organista, nonché a sua volta direttore del coro Hrast. Sua madre, Odorina Frandolič, ha sempre sostenuto la sua passione per la musica. Ha iniziato a insegnare pianoforte e teoria musicale nel 1980 e, negli anni, ha trasmesso la sua passione per la musica a innumerevoli studenti. Il suo impegno con il coro Hrast ha visto la realizzazione di numerosi progetti importanti, tra cui la direzione di grandi opere corali e strumentali, come la cantata di Sattner "Jeftejeva prisega" nel 1986, l'operetta "Planinska roža" nel 1989 e lo spettacolo di V. Vodopivec "Srce in denar" nel 1992.

Foto Svet slovenskih organizacij

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