verso tokyo
Luca Braidot pronto per volare alle Olimpiadi, Mossa tiferà il suo campione
Tra una settimana, il ciclista partirà alla volta del Giappone. L'obiettivo è raggiungere il podio, la sua comunità tifa per lui.
Con la finale degli Europei e del torneo di Wimbledon, la febbre azzurra oggi ha toccato il suo apice. Mentre milioni di italiani si preparano a tifare per Matteo Berrettini e la Nazionale, ci sono alcuni che sono con la testa già al prossimo, importantissimo evento sportivo: le Olimpiadi. Un pensiero che attanaglia soprattutto chi sarà chiamato a competere, tra cui il 30enne Luca Braidot (nella foto), asso della mountain bike di Mossa insieme al gemello Daniele. Il già campione del mondo della specialità nel 2012 e vice nel 2020 farà infatti parte della delegazione italiana, dopo l’esperienza ai Giochi di Rio de Janeiro nel 2016.
In quell’occasione chiuse al settimo posto, primo degli italiani, e oggi l’obiettivo è sicuramente il podio. Tra sette giorni ci sarà il volo per Tokyo, ma nel frattempo c’è spazio per alcune gare, tra cui quella dello Short Track di Les Gets, sulle Alpi della Francia, nella cornice della Coppa del Mondo. L’appuntamento di due venerdì fa lo ha visto arrivare quarto, a quattro secondi dall’avversario. “Sto completando la mia preparazione a Livigno - spiega l’atleta, in forza da quest’anno al Santa Cruz FSA Mtb Pro Team - con attività in altura. Ho fatto una domenica scorsa e un’altra questa (oggi per chi legge, ndr)”, a Belmonte, vicino Biella.
Insieme al fratello, darà battaglia anche per il Campionato italiano di mountain bike nelle categorie Élite, un test che potrà dargli una buona indicazione sul prossimo futuro. Le ambizioni, peraltro, sono chiare: “Ambire alla medaglia sarà dura, ma l’obiettivo è quello”. Insieme a lui, il team tricolore selezionato da Mirko Celestino sarà composto da Nadir Colledani, Gerard Kerschbaum ed Eva Lechner, con quest’ultima - insieme a Braidot - che è reduce dall’esperienza di cinque anni fa. Le gare di mountain bike partiranno lunedì 26 luglio per i maschi e il giorno dopo per le donne. Tra i nomi da battere ci sarà sicuramente quello dell’olandese Mathieu Van der Poel.
Classe 1995, il corridore è reduce dal Tour de France ed è il campione mondiale in carica di ciclocross, con l’oro vinto in Belgio a gennaio. Ciò che non mancherà per Braidot sarà sicuramente l’affetto della sua comunità: “Nel 2016 era stato installato il megaschermo - ricorda - ma quest’anno sarà difficile, anche perché quando gareggerò saranno le otto del mattino in Italia”. Ostacolo non secondario, infatti, anche perché il tutto sarà in un giorno lavorativo, ma in paese si sta già pensando a come far sentire il proprio tifo a migliaia di chilometri di distanza. In ogni caso, non ci sarà il calore del pubblico in presenza, vista la recente decisione del governo giapponese.
“Sarà sicuramente un’edizione dei Giochi molto diversa rispetto al passato. Gli spettatori non incidono tanto su come si vive la gara, quanto nell’atmosfera che le sta attorno. C’è poi l’atmosfera nel villaggio olimpico, il come si vivono questi giorni che è la cosa speciale di questo evento”. Dopo questo importante appuntamento, tanto atteso e travagliato dalla pandemia, finirà la stagione della specialità e poi si rinnoveranno le altre kermesse. “Ora il focus è su Tokyo, poi si vedrà”.
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