Lotta ai pesticidi tra le vigne, Gorizia e Collio uniti nel progetto

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Lotta ai pesticidi tra le vigne, Gorizia e Collio uniti nel progetto

Di Redazione • Pubblicato il 14 Set 2021
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Progetto con l'università che durerà un anno e mezzo, l'obiettivo è trovare una regolamentazione comune.

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Durerà 18 mesi il nuovo progetto di ricerca sottoscritto ieri dall'Università di Udine insieme alle Città del vino del Friuli Venezia Giulia. Tra queste, c'è anche Gorizia, insieme ad altri quattro comuni della provincia - Cormons, Capriva, Dolegna e Gradisca - e a diverse altre realtà della zona. L'accordo dà quindi avvio allo studio per la definizione di uno schema di regolamento intercomunale di polizia rurale, Vite Fvg 2030, per il territorio dei comuni aderenti alla rete e i soci dell’associazione. Il regolamento sarà orientato a obiettivi di sostenibilità, circolarità e competitività a livello regionale, nazionale e continentale.

Particolare attenzione verrà dedicata alla gestione e all’uso dei prodotti fitosanitari in viticoltura. Il tutto sarà finanziato da Regione e Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, nonché coordinato dal dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’ateneo friulano. "I nostri territori viticoli – ha ricordato il rettore Roberto Pinton - hanno un grande valore per la qualità dei vini prodotti, per il pregio paesaggistico, per la funzione di traino dell’economia territoriale. L’impatto ambientale della viticoltura, tuttavia, deve essere preso in considerazione, anche alla luce del Green Deal europeo".

Questo, infatti, "prevede la riduzione dei pesticidi in agricoltura del 50% entro il 2030 - sottolinea Pinton -. Iniziativa molto positiva dunque è questa delle Città del vino Fvg: amministrazioni comunali che vogliono elaborare linee guida per un regolamento intercomunale di polizia rurale che vada in questa direzione. L’Università di Udine ha aderito alla proposta di collaborazione, forte dell’esperienza e competenza maturate negli anni in questi ambiti; l’attività prevista è molto interessante e va nella direzione anche di migliorare la reciproca comprensione fra produttori agricoli e opinione pubblica".

Il progetto di ricerca applicata sarà condotto da un gruppo interdipartimentale composto da: Sandro Sillani, docente di Economia del settore vitivinicolo; Luca Iseppi, docente di Estimo rurale; Federico Nassivera, docente di Economia agraria; Enrico Peterlunger, docente di Viticoltura del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali; e Francesco Marangon, docente di Economia dell’ambiente del dipartimento di Scienze economiche e statistiche; nonché delegato del rettore per la sostenibilità. "Il progetto delle Città del Vino – ha detto Enrico Peterlunger - è molto valido, e abbiamo aderito convintamente alla iniziativa e alla collaborazione che qui parte".

"Le ricerche condotte negli ultimi due decenni dal gruppo di ricerca in Viticoltura - prosegue - forniscono infatti possibili soluzioni proprio per la riduzione dell’impatto della viticoltura, in particolare con lo studio di strategie di difesa della vite a basso impiego di rame e con l’utilizzo delle varietà di vite resistenti alle malattie selezionate dal nostro ateneo". Ora, dunque, il via al lavoro sul campo. Le linee guida, redatte insieme all'università, dovranno nascere da un processo partecipativo dove saranno coinvolti i produttori con le proprie rappresentanze, le istituzioni locali e quelle che operano nel settore.

Inclusi anche gli istituti scolastici superiori, in particolare quelli agrari. Al fine di valorizzare le buone pratiche tra comuni, sarà attivata, attraverso il vicecoordinatore delle Città del vino Maurizio D'Osualdo, vicesindaco di Corno di Rosazzo, una collaborazione con le realtà del Veneto che hanno portato a termine qualche anno fa un progetto analogo nei territori di Conegliano-Valdobbiadene, nonché con quelle del Sannio, in Campania. Qui, nel 2019, hanno ultimato Biowine, un progetto sostenuto dalla Comunità Europea con finalità analoghe.

Tiziano Venturini, coordinatore regionale delle Città del vino, ha definito l’iniziativa "un progetto innovativo che avrà anche una ricaduta positiva sulla promozione dei territori che si doteranno di tale strumento. Sempre più il pubblico dei winelovers e dei turisti richiede valori improntati alla sostenibilità ambientale, economica e sociale nei luoghi che visita e nei prodotti che acquista. Avere delle regole condivise tra questi territori permetterà ulteriormente il proporsi a livello turistico, e non solo, in maniera unitaria. L'aiuto che ci darà l'Università, in tal senso, è fondamentale".

I comuni aderenti sono 26: Aquileia, Bertiolo, Buttrio, Camino al Tagliamento, Capriva del Friuli, Casarsa della Delizia, Chiopris Viscone, Cividale del Friuli, Cormons, Corno di Rosazzo, Dolegna dl Collio, Duino Aurisina, Gorizia, Gradisca D’Isonzo, Latisana, Manzano, Moraro, Nimis, Palazzolo dello Stella, Povoletto, Premariacco, Prepotto, San Giorgio della Richinvelda, Sequals, Trivignano Udinese, Torreano. Nel loro territorio vitato sono presenti tutte le Denominazioni d’origine controllata della regione e risiedono circa 130mila abitanti (pari al 11% dell’intera popolazione del Friuli Venezia Giulia).

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