Lotta non stop contro il fuoco sul Carso sloveno, «non ancora sotto controllo»

La situazione non è più così grave come questa mattina, ma non ancora sotto controllo. Battesimo del fuoco dei due nuovi idrovolanti Air Traktor.

«La situazione non è più così grave come questa mattina, ma non ancora sotto controllo». Questo è stato l’aggiornamento che il portavoce della Protezione civile slovena del Litorale settentrionale, Ervin Čurlič, ha fornito nel tardo pomeriggio sugli incendi sviluppatisi nei pressi del piccolo paese di Škrbina, nel comune di Castagnavizza del Carso in Slovenia. «È ancora presto per fare previsioni – continua Čurlič – ma sicuramente le operazioni di irrorazione dei 120 ettari di terreno interessati continueranno per almeno tre giorni».

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Quello di oggi è stato anche il “battesimo del fuoco” dei due nuovi idrovolanti Air Traktor, acquistati recentemente dal governo sloveno proprio in seguito ai gravi incendi che due anni fa avevano colpito diffusamente l’altopiano carsico transfrontaliero. I due velivoli, che – in coordinamento con le autorità italiane – prelevano acqua direttamente dal mare in prossimità di Monfalcone, sono affiancati da due elicotteri dell’Esercito sloveno. Un via vai continuo per i cieli tra Comeno e il Golfo di Trieste a cui si aggiunge quello, sul terreno, degli oltre 200 gasilci, i vigili del fuoco sloveno.

«Non si sono registrati danni significativi», così sempre il portavoce della Protezione civile. C’è stato un momento in cui si temeva che le fiamme potessero lambire un rifugio per escursionisti e un’antenna televisiva, ma alla fine gli interventi sono riusciti a mettere in sicurezza anche queste due strutture. «Il sistema di protezione civile - ha commentato il ministro degli Interni Boštjan Poklukar, giunto sul posto - opera sia dalla parte dei vigili del fuoco, dei servizi di soccorso, della polizia che dell'esercito sloveno».

L'esponente del governo Golob ha invitato le persone a non «avvicinarsi alla scena dell'incendio. Il tempo e il vento possono far divampare nuovamente il fuoco». Riguardo ai prossimi giorni, «ci aspetta uno dei fine settimana più congestionati dal traffico, e sulle strade che arrivano al Carso dalle altre regioni ci saranno anche molti mezzi dei pompieri . Invito gli automobilisti ad essere pazienti, a rispettare le istruzioni della polizia e a rispettare i veicoli con priorità».

Per quanto riguarda la colonna di fumo provocata dai roghi, riferisce il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna – in costante contatto con l’omologo di Nova Gorica Samo Turel – che «dato che in serata la direzione del vento dovrebbe cambiare, non dovrebbe esserci il pericolo di fumi fastidiosi che possano raggiungere il comune di Gorizia».


Questa mattina, infatti, era ben visibile anche dal capoluogo isontino la barriera di fumo proveniente dalla Slovenia. Una vista che sicuramente avrà fatto tornare in mente a molti le drammatiche giornate di due anni fa, quando a causa delle intense esalazioni provenienti dai boschi in fiamme non era possibile neanche aprire le finestre di casa.

Proprio per prevenire un’eventuale estensione dell’area interessata dai roghi al Carso italiano, su richiesta della Forestale di Gorizia e della Sala operativa regionale, una pattuglia del gruppo di Protezione civile del comune di Gorizia, con l’autobotte P80, sarà impiegata nelle prossime ore in località Vallone, fino a San Giovanni di Duino.

Foto Tibaldi

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