La locomotiva del treno entrava in chiesa, grande riscoperta a Gorizia

A Gorizia la locomotiva del treno entrava in chiesa, grande riscoperta

il ritrovamento

A Gorizia la locomotiva del treno entrava in chiesa, grande riscoperta

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 01 Apr 2023
Copertina per A Gorizia la locomotiva del treno entrava in chiesa, grande riscoperta

L'antico rito riaffiorato dagli archivi, la locomotiva entrava all’interno della centrale chiesa di Sant’Ignazio.

Condividi
Tempo di lettura

Quanto possono celare faldoni, fascicoli e una buona dose di polvere? Spesso molto. Lo sa bene l’equipe di archivisti di Gorizia che, nelle scorse settimane, si è imbattuta nell’archivio diocesano in quello che si può definire, nel vero senso della parola, un ritrovamento eccezionale. Di fatto se ne era sentito parlare a lungo e, dopo la sua soppressione avvenuta nel 1969, con gli anni la memoria storica ha lasciato il posto a una meno lucida storia, trasformatasi in leggenda. Si tratta della “Messa della locomotiva” o, come raccontato dalle cronache dell’epoca, “Lokomotivmesse”.

Insomma, un rito tutto bizzarro ma che nasce come ringraziamento dopo la visita dell’imperatore Francesco Giuseppe e della consorte Elisabetta a Gorizia nel 1857. Dal momento che la ferrovia meridionale sarebbe passata per la città, l’arcivescovo Andreas Gollmayr aveva richiesto, e ottenuto, la possibilità di far entrare la locomotiva proprio all’interno della centrale chiesa di Sant’Ignazio.

“Un ritrovamento eccezionale – racconta l’equipe – dopo il quale speriamo la Curia consenta che venga ripristinato, in vista della Capitale europea della cultura, assieme al binario che, una volta l’anno, proprio in occasione di San Cristoforo, patrono di chi si mette in viaggio, entrava in chiesa. Possiamo solo immaginare la gioia dei bambini del tempo!”. Il sindaco, in via informale, ha confermato l’interesse dell’amministrazione in tal senso.

Il rito consisteva nell’ingresso pontificale della locomotiva che, sbuffando, accompagnava l’arcivescovo. Spesso era lo stesso ordinario a guidare il convoglio. Tra le peculiarità da segnalare, il fatto che l’incenso veniva infuso direttamente nella locomotiva dopo il cui tradizionale “ciuff ciuff” partiva il Tantum Ergo cui seguiva l’inno imperiale, poi sostituito dopo il 1918 con l’Inno d’Italia.

Ancora poche le persone che ricordano questo particolare avvenimento e c’è chi dice di essere anche salito sulla famosa locomotiva. In una fotografia d’epoca, che in via eccezionale possiamo pubblicare sul nostro quotidiano, grazie alla concessione dell’equipe, si vede il palazzo dei gesuiti ormai demolito ma la locomotiva parcheggiata a fianco la chiesa, pronta la “Messa della locomotiva”.

Buon primo aprile!

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×