Il personaggio
A Liubina Debeni Soravito il 51esimo Premio San Rocco
Il riconoscimento per il lavoro di ricerca e recupero a livello botanico. La consegna domenica 17 novembre.
Si apre guardando al 2025, il numero 36 di Borc San Roc, la rivista annuale edita dal Centro per la conservazione e valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo San Rocco a Gorizia. Una rivista che sarà presentata venerdì 15 novembre alle 17.30 nella Sala Incontro di via Veniero, 1 a Gorizia e che porta con sé l’annuncio del Ringraziamento che la parrocchia goriziana si appresta a celebrare domenica 17 novembre. A margine della celebrazione eucaristica delle 10.30 si potranno assaggiare gli “ufiei”, le rape, simbolo inconfondibile del borgo, mentre sarà consegnato il 51esimo premio San Rocco, quest’anno a Liubina Debeni Soravito. Una Festa del Ringraziamento arricchita dal presepe creato appositamente da Bruno Suteri e che ricreerà momenti rurali e sarà posizionato su un apposito sostegno a lato della chiesa parrocchiale.
Tornando alla rivista, sarà presentata dal giornalista Salvatore Ferrara de Il Goriziano, che racconterà i numerosi contributi raccolti per il numero targato 2024. «La rivista di quest'anno presenta numerose ricerche storiche ma mi piace segnalarne due che danno sapore a tutto il volume: il doveroso contributo dedicato ai 250 anni dalla stampa del primo giornale del Friuli e cioè la “Gazzetta Goriziana”, la cui serie completa è conservata presso la Biblioteca Statale Isontina, anniversario quasi completamente dimenticato da Gorizia, e un articolo in lingua slovena dedicato al sacerdote Giovanni Maria Marusig che per la sua attività pubblicistica e storica è una fonte infinita di spunti e di ricerche anche sul piano linguistico, in particolare per il friulano e lo sloveno. Nella rivista si parlerà anche di anniversari, personalità, ambiente, arte e anche di “cammini” antichi e nuovi che vogliono significare il bisogno dell'uomo di uscire dalle proprie sicurezze per cercare risposte più profonde meditando solitariamente o affrontando la stanchezza della strada insieme a compagni di cammino noti o completamente estranei», così il direttore della rivista e presidente del Centro, Vanni Feresin.
«Auguro a tutti i nostri lettori e a chi ama Gorizia e il suo territorio che il 2025 sia veramente un anno di rinascita culturale e non 365 giorni di mera consumazione di eventi che nel migliore dei casi lasceranno solo un amabile ricordo», conclude. La rivista ha ricevuto l’importante sostegno della Cassa Rurale Fvg che ha sostenuto il Centro in questa operazione.
Come detto, il Premio San Rocco 2024 andrà a Liubina Debeni Soravito che si è occupata per anni di botanica e di ricerca storica e divulgazione in questo ambito. Negli anni ’90 ha cominciato a dedicarsi allo studio della storia della floricoltura locale e delle tradizioni legate al mondo dei fiori, soprattutto dell’Ottocento e Novecento. «È una parte della nostra storia di cui si parla poco. Ho riscoperto figure come Seiller, Eder, Ferrant, Gorian, Voigtlander e altri che hanno avuto un ruolo fondamentale nella vivaistica di Gorizia ma erano ormai dimenticati. Ho voluto riportare alla luce questi personaggi con articoli e conferenze», ha raccontato nell’intervista raccolta proprio in Borc San Roc. In vista del 2025, Debeni spera di contribuire a nuovi progetti che uniscano le persone attraverso la natura. «Ho già creato numerosi percorsi in città seguendo le piante e vorrei che i luoghi e le comunità si unissero ancora di più attraverso il paesaggio naturale. Anche perché la natura non ha confini». Alla domanda su cosa significhi per lei questo legame con la terra, Liubina risponde con semplicità: «La natura è vita. Non ci sono parole più semplici per descrivere il legame profondo che sento con la terra e tutto ciò che essa rappresenta».
È proprio questo amore incondizionato verso la flora e le citta che ha portato il Centro per la conservazione e valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo San Rocco di Gorizia a riconoscere a Liubina Debeni Soravito l’importanza del grande lavoro svolto, portandola a diventare l’edizione 2024 del premio San Rocco. Va detto che, oltre al grande lavoro di studio, di ricerca, di divulgazione e di pubblicazione, c’è anche una costanza non da poco: è l’unica autrice della rivista Borc San Roc ad aver pubblicato costantemente dalla sua fondazione a oggi ben 22 articoli su 35 numeri.
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