Il Friulano e le sue preghiere, quel libro pubblicato nell'Ottocento

Il Friulano e le sue preghiere, quel libro pubblicato nell'Ottocento

la pubblicazione

Il Friulano e le sue preghiere, quel libro pubblicato nell'Ottocento

Di Ferruccio Tassin • Pubblicato il 15 Gen 2022
Copertina per Il Friulano e le sue preghiere, quel libro pubblicato nell'Ottocento

Il volume in friulano raccoglieva le preghiere, legittimando la lingua rispetto alle altre.

Condividi
Tempo di lettura

Nel rapporto fra pastorale e lingua friulana, una data e una “opericciuola” hanno importanza notevole. È il 1820, esce a Udine da Vendrame un libretto di preghiere: “Per uso del Popul Furlan della so Diocesi”. Modesto (88 pagine), alla buona, come forma, è una legittimazione all’esistenza di un popolo friulano, con dignità pari a quelli di lingua tedesca e slovena.

Nel frontespizio, lo si dice “Traduzion in dialèt Gurizzan-Friulan dellis Litaniis di dug i Sanz, cui Salmos 69. 146. 66. 147. 22. 6. 45. 78. 90, e cullis rispettivis prejèris, e orazions par impetrà la ploja, la serenitàt dell’aria; par allontanà il chiattif timp, la chieristìa, e la fan, lis mortalitaz, e la pesta, la uerra, e qualunque tribulazion.

Da recitassi in Glesia sot l’esposizion del SS. Sagrament e nell’incotro dellis Processions; dut second l’ordin del Ritual Roman. Seguitin lis Litaniis, della Madonna cull’Antifona: Dio ti salvi Regina, i Az di Fede, Speranza, Caritat, e Contrizion. Infin l’inno: Te Dio Laudìn. Fatta par ordin di Monsignor Jusef Vescul di Guizza, e par uso del Popul Friulan della so Diocesi”.

Nell’indicazione del contenuto, emergono, nitidi, due aspetti: il riferimento non tanto a un ambito geografico politico, quanto a una circoscrizione ecclesiastica (diocesi di Gorizia), il riconoscimento etnico linguistico ad un popolo di cui Walland è pastore. L’aspetto è sottolineato dall’appello del vescovo: “Al Popul Friulan. Bon e chiar Popul! I Todescs, i Cragnolins, han lis lors prejèris nel lor lengaz, parcè non varessis di velis anchia Vò?

E Parcè Vò dovaressis preà in un lengaz, che o no capiso affat, o non capiso tant quant la uestra propria lenga.
Prèait, o bon Popul, nella destra lenga.
Lis prejèris in chista fattis us laran plui di cur; saran plui devotis, plui affettuosis; e par chist anchia plui utilis, e plui vantazzosis.
Non vi dismenteait, preànt, del uestri Vescul”
.

La lingua affatto incomprensibile era probabilmente il latino; quella forse malamente conosciuta era l’italiano. Si obbietterà che l’italiano era conosciuto: vero in ambito urbano, ma vien da chiedersi, allora, perché, nel Settecento avanzato, il primo arcivescovo di Gorizia, Carlo Michele d’Attems (1752-1774) sentisse il bisogno di esprimersi in friulano, come testimoniano alcune sue prediche, e il perché di grandi quantità di prediche in friulano che ci sono rimaste in numerose parrocchie.

Si deve pensare che, se la scolarizzazione era discreta a Gorizia alla fine del ’600, grazie anche a ordini religiosi come i Gesuiti e, per la parte femminile, le Orsoline (ma certe rosee visioni andrebbero verificate attentamente), lo stesso non poteva dirsi per il resto del territorio. È ben vero che la riforma scolastica teresiana, attuata dall’abate Johann Ignaz von Felbiger, data dal 1774, ma assai più tardi sono i tentativi riusciti per diffondere capillarmente la scuola popolare.

Riuscito fino ad un certo punto quello durante l’occupazione francese, in età napoleonica. Più ricca di successi la spinta venuta dal Governo austriaco negli anni Quaranta dell’Ottocento, nell'arcidiocesi di Gorizia, accompagnata da un corale impegno del clero, guidato dall’arcivescovo Luschin. Allora, i pulpiti di campagna (lo stesso avveniva nel mondo sloveno, dove il clero fu l’anima dell’affermazione linguistica e nazionale), per direttiva dell’Ordinariato Goriziano, intervennero con prediche in friulano (ma anche nelle altre lingue) per prospettare, soprattutto ai genitori, i vantaggi materiali, e spirituali, dell’istruzione.

L’intervento del Walland avveniva in un momento cruciale per l’ affermazione del friulano quale lingua d’uso anche nelle chiese.
Il decano lucinichese Antonio Leonardis, che aveva tradotto il libretto, per ordine del Walland, venne nominato vescovo di Trieste, così che la sua intenzione di propagare il friulano nelle funzioni non fu più realizzata. Tale intenzione non sembri una forzatura: è un’ esplicita dichiarazione – magari venata di non tanto nascosta ironia – dell’erudito e storico Stephan Kociančič.

Spiega che il parroco decano di Lucinico aveva pubblicato (come si è visto per ordine del Walland) un libro di preghiere tradotto in friulano, in modo che tutti i curati, dov’era in vigore questa lingua, potessero adottarlo, ma, conclude “…Quod vero aliter contigit, quam cogitaverat, et huc usque unica ecclesia parochialis Lucinicensis lingua furlana in ecclesia utitur”, cioè “Capitò in maniera diversa da come aveva pensato, e fino ad ora nella sola chiesa parrocchiale di Lucinico si adopera la lingua friulana”.

L’osservazione del Kociančič è di notevole importanza: prova che la stampa del libro di preghiere, voluta dal Walland, non era un tentativo estemporaneo, ma entrava nella sua ampia visione pastorale riguardo i popoli e le lingue all’interno della Chiesa, ed era concordata tra lui, sloveno, che aveva già operato in questa direzione a Lubiana, e il Leonardis, che aveva introdotto il friulano nella sua non piccola parrocchia (comprendeva la friulana San Lorenzo, la mista Podgora e la compattamente slovena San Floriano, per un numero complessivo intorno alle 6.000 anime).

Il libretto, comunque la si veda, rimane una palpitante testimonianza di interesse per una lingua e per un popolo.

Nell'immagine: Il vescovo Giuseppe Walland e il frontespizio del libretto in friulano

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×