Lidl in via della Barca a Gorizia, traffico e posti di lavoro preoccupano la minoranza

Lidl in via della Barca a Gorizia, traffico e posti di lavoro preoccupano la minoranza

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Lidl in via della Barca a Gorizia, traffico e posti di lavoro preoccupano la minoranza

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 26 Mar 2024
Copertina per Lidl in via della Barca a Gorizia, traffico e posti di lavoro preoccupano la minoranza

Approvata la variante ieri sera in consiglio comunale, critiche dall'opposizione anche sul futuro del supermercato. Attesi sviluppi sulla Fiera.

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Arriva il via libera del Consiglio comunale sulla variante urbanistica per il nuovo supermercato Lidl in via della Barca, a Gorizia. Nella seduta di ieri sera, nel dibattito sono stati illustrati i dettagli sul progetto che andrà a interessare l’area all’ingresso della città, prevedendo lo spostamento del discount da via Terza Armata. Sarà un locale con una forma commerciale nuova, come già spiegato dalla proprietà in una precedente commissione e più volte ricordato dagli esponenti dell’opposizione dell’Aula.

Cosa voglia dire questa cosa, se lo sono chiesti i consiglieri di Noi mi noaltris Go, Andrea Picco ed Eleonora Sartori, paventando l’idea che l’annuncio precluda un sistema totalmente digitalizzato. Elemento passato per la discussione politica anche se non era il focus principale, concentrandosi invece sulle possibili ricadute che questa novità potrà avere sull’area. Il supermercato troverà quindi sede laddove si trovavano Car Auto e lo stabilimento Gordol, prevedendo un doppio ingresso su richiesta dello stesso Comune.

Da qui la stipula di un Piano attuativo, che prevede a carico del privato la sistemazione del manto stradale di via della Barca fino all’Ente fiera. «L’area è stata acquistata recentemente - ha spiegato la vicesindaca con delega all’urbanistica, Chiara Gatta - ma necessita tuttavia di collocare un nuovo insediamento al di fuori del perimetro dei due fabbricati. Proprio per questa nuova caratteristica, dobbiamo procedere con una variante urbanistica e una deroga». L’area è classificata come zona commerciale ma di trasformazione strategica.

Diverse le perplessità sollevate dall’opposizione, in particolare sulla viabilità che andrà a crearsi nonché sul futuro del limitrofo quartiere fieristico. «Sono molto preoccupato dell’uscita in curva - così Emanuele Traini (Ragione autonoma Fwd) - in prossimità di una pista ciclabile, di marciapiede e una corsia a senso unico che prevede il passaggio di bici e auto». Il dirigente dei lavori pubblici, Licinio Gardin, ha replicato di non ravvisare problemi sul tratto e che non c’è spazio sufficiente per creare una ciclabile in sede propria.

Picco ha posto l’attenzione sull’aumento del traffico previsto, dove già oggi nelle giornate di punte transitano circa 9mila veicoli. Ha quindi ironizzato sul dato fornito dai proponenti su quanti veicoli in più sono attesi, «solo un centinaio. Con un numero simile, quel supermercato fallisce subito». Preoccupazioni sul traffico espresse anche da Laura Fasiolo (Pd): «Mi preoccupa l’effetto imbuto, vedo una confusione di traffico». Giulia Roldo (Martina sindaco) ha quindi posto l’attenzione sull’edificio dove si trova ora la Lidl: «Ennesima cattedrale nel deserto».

Nel corso del dibattito, Gatta è intervenuta anche sul futuro dell’Ente fiera, anticipando il prossimo arrivo in commissione delle linee guida del Piano regolatore, attualmente chiuso agli eventi dopo la parentesi come centro vaccini durante la pandemia. «Recentemente - così la delegata all’urbanistica - abbiamo avuto un incontro con il presidente e segretario della Camera di commercio, rendendoci conto come tutto il mondo fieristico ha subito un mutamento repentino». Al vaglio ci sarebbero quindi già alcune idee, che saranno rese pubbliche a breve.

Su questo, Marco Rossi (Pd) ha rilevato che «non è mai stato neanche avviato il dibattito consigliare sulle linee d’indirizzo del Piano regolatore». Tornando alla variante, Franco Zotti (Zotti contro tutti) ha ricordato che i proponenti avevano fatto presente di aver già pronto un piano alternativo, qualora questa variante non venisse approvata: «Mi domando cosa stiamo a fare qui noi». Dai banchi della maggioranza, invece, Luca Mastroianni (Udc) ha spiegato i motivi del proprio voto positivo: «Quest’area degradata all’ingresso della città non fa buona pubblicità della stessa».

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