Il libro delle 18:03 festeggia 16 anni, una dozzina di incontri sul confine di Gorizia

Il libro delle 18:03 festeggia 16 anni, una dozzina di incontri sul confine di Gorizia

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Il libro delle 18:03 festeggia 16 anni, una dozzina di incontri sul confine di Gorizia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 23 Mar 2024
Copertina per Il libro delle 18:03 festeggia 16 anni, una dozzina di incontri sul confine di Gorizia

Il calendario prenderà il via giovedì 4 aprile e terminerà il 14 maggio, il Premio Visintin sarà consegnato allo scrittore Enrico Rotelli. Gli eventi.

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Tra un autobus e l’altro senz’altro ci scappa da leggere un libro. Nell’era dei social e della frenesia del quotidiano, a salvarci dal vuoto ci pensa la carta stampata. Si è svolta questa mattina – presso la biblioteca del Trgovski dom di Gorizia – la conferenza stampa di presentazione dell’edizione di primavera “Il libro delle 18:03”. «Una manifestazione che ormai dura dall’ottobre del 2008 – spiega Paolo Polli, presidente dell’omonima associazione – Quest’anno compiremo sedici anni. Non è facile, è stato facile cominciare, ma non lo è continuare.

Sedici anni, per due volte all’anno, a testimonianza che questo gruppo – che è lo stesso che ha iniziato nel 2008 – ha seguito un percorso con convinzione, ma è stato necessario anche il conforto del pubblico numeroso e sempre diverso, che si è rinnovato strada facendo. E questa è la più grande soddisfazione che abbiamo avuto in tanti anni». Cornice dell’incontro è la biblioteca slovena, collocata nel palazzo progettato da Max Fabiani, «edificio polifunzionale che ha vissuto i traumi del Novecento», come ribadisce la responsabile Martina Humar.

Un programma ricco di riflessioni e incontri, in grado di fornire chiavi di lettura del territorio e della complessità storica che stiamo attraversando. «Abbiamo dodici appuntamenti che si sviluppano a partire da giovedì 4 aprile e termineranno il 14 maggio – chiosa Polli – Per la maggior parte sono scrittori della nostra regione, perché la volontà primaria è valorizzare autori del nostro territorio, ma non manchiamo di sforamenti», specifica alludendo allo scrittore austriaco Christian Klinger, che vive fra Vienna e Trieste. «La vicenda del romanzo è prettamente italiana, anzi, triestina. Una triste vicenda che si svolge alla fine della Seconda guerra mondiale».

Prima di illustrare il cartellone Polli ha voluto ringraziare quanti supportano l’associazione, a partire dallo staff, «che non è qualcosa di fantasmatico, ma costituito da tanti amici. Dietro c’è un lavoro lungo, che va dalla programmazione alla parte grafica, all’inoltro degli inviti per aggiornare gli utenti». Prezioso è stato anche il patrocinio dei Comuni di Gorizia, Mossa, Sagrado e Aquileia, e di tutti gli altri enti, in primis la collaborazione con il Kulturni dom, dove verranno ospitati gran parte degli incontri. Non è mancato il sostegno della Cooperativa Maja, con il circolo Darko Bratina e il Teatro Miela che diffonde le notizie nel resto del territorio giuliano.

Grande importanza rivestono gli organi di stampa, con la partecipazione de Il Piccolo e dell’associazione Le ali delle notizie, oltre alla Società Dante Alighieri del comitato di Gorizia, e all’associazione Apertamente. Grazie a quest’ultima si è giunti alla quarta edizione del premio Roberto Visintin, di cui si conosce già il nome del vincitore. È Enrico Rotelli con il suo “Nanda e io. I miei anni con Fernanda Pivano”, edito da La nave di Teseo. La premiazione avrà luogo il 4 maggio alle ore 11:03, nella cornice del Giardino Milleluci di Sagrado.

Filo conduttore della rassegna letteraria in veste primaverile sarà il confine e la frontiera, «anche se parla di diverse frontiere – puntualizza Polli – Ad esempio, avremo con noi l’ambasciatore Cosimo Risi a Villa Codelli, che parlerà del conflitto in Medio Oriente e delle frontiere che causano quello che stiamo vedendo quotidianamente». La speranza di Polli è che la storica sala Petrarca possa essere riaperta al pubblico per accogliere gli eventi a venire, soprattutto in vista del 2025.

A prendere la parola è stato poi il primo cittadino Rodolfo Ziberna, che apprezzando la meraviglia architettonica della biblioteca ha sottolineato l’obiettivo «che fra alcuni anni non sia più “la biblioteca slovena”, ma “biblioteca di Gorizia”, e anima della nostra città». Riflettendo sul filo conduttore del Libro delle 18:03 Ziberna rimarca come «il tema della frontiera e del confine» sia quell’elemento fondante del Go!2025, «”la” ragione, non “una” ragione». Di qui la necessità di «delineare il confine e le frontiere attraverso i fatti, le poesie, i viaggi. Il toccare con mano e farsi emozionare».

La direzione da prendere è «puntare su eventi che rimangano», e secondo il sindaco il Libro delle 18:03 «è uno di quelli che deve rimanere». Presente alla tavola rotonda anche Fabrizio Brancoli - vicedirettore Nem e responsabile de Il Piccolo – che ritiene gli incontri letterari di grande portata e interesse. «Un evento del genere ha un affaccio mediatico», rimarca. Una kermesse di fascino sin dal titolo «fantastico, che è già di per sé narrazione». E alludendo alla sala gremita, Brancoli ha sottolineato il lungo percorso costruito dall’associazione negli anni: «Avete costruito un’identità, per questo il nostro giornale è felice di essere presente, e non può non esserci».

«In un mondo di social ancora abbiamo mediatori professionali che cercano di fornire informazioni certificate. Viviamo in una società sempre più individualista in cui le sinapsi sono più sofferte. Per me è straordinario immaginare come vi siano così tante persone presenti a quest’incontro». La sua riflessione si è poi spostata alla fattualità dello spazio cartaceo, peculiare ai quotidiani stampati. «Lo spazio dei giornali, a differenza di altri media, ha un confine. A dispetto del luogo digitale non possiamo contenere tutto, ma sappiamo bene quanto sia delicato selezionare un tema piuttosto che un altro, ed è questo, il nostro lavoro. Scegliere di dare spazio a un’iniziativa come questa».

Un ciclo che avrà inizio il 4 aprile con “Avevo già deciso” dell’udinese Mariaelena Porzio, la quale prendendo spunto da una strage di mafia traslerà sulla carta la Palermo di Salvo Lima e Vito Ciancimino. Al tema della mafia si ricollega la mostra che verrà inaugurata il 18 aprile presso il Kulturni dom, dall’evocativo titolo “Macelleria mafia”. Esposta fino al 15 maggio, sarà poi presentata al festival del giornalismo di Ronchi de Leali delle notizie. Fra gli altri appuntamenti spicca quello in ricordo di Dario Stasi, giornalista scomparso di recente, che si svolgerà il 20 aprile con un percorso all’insegna del fiume e del paesaggio.

A raccontarlo è l’amico Andrea Bellavite, il quale rammenta come Stasi fosse trait d’union fra Gorizia e Nova Gorica. «Con la sua biciletta ci ha permesso di conoscere luoghi interessanti e tutta la realtà dell’Isonzo/Soča». Promotore degli innumerevoli cartelloni esplicativi collocati in vista della capitale della cultura, Stasi verrà ricordato attraverso una simbolica uscita a Salcano, partendo dal Kajak club. «Perché Salcano? Perché possiamo dire che sia la periferia di Gorizia, l’area che collegava Gorizia antica con quella passata sotto la Jugoslavia», evidenzia Bellavite.

L’uscita si svilupperà toccando villa Bartolomej, la chiesa di Santo Stefano e il museo della falegnameria, fino ad arrivare alla vetta del Monte Santo, dove «il panorama spazia dal Triglav al mare, facendoci comprendere quanto è meravigliosa la nostra terra».

Di seguito il programma.
Presso il Kulturni dom giovedì 4 aprile Mariaelena Porzio presenta “Avevo già deciso”, dialogando con Enzo D’Antona, mentre mercoledì 10 aprile Antonella Sbuelz presenta “Mariam”, dialogando con l’autrice Monica Delfabro. Nella cornice della Mediateca Casiraghi venerdì 5 aprile Giuseppe Mariuz presenta “Vite di frontiera”, mentre nello stesso luogo giovedì 11 aprile Andrea Zannini illustrerà “Controstoria dell’alpinismo”.

Il 17 aprile presso la sala consiliare del comune di Aquileia Lorenzo De Giusti e Franco Fornasaro presentano “Due storie di frontiera”. Il 19 aprile, nell’auditorium Formedil di via Montesanto, Giustina Selvelli presenta “Capire il confine”. Domenica 20 aprile sarà la volta di Cosimo Risi, ospite a Villa Codelli con “Il conflitto in Medio Oriente”. Mercoledì 24 aprile, presso la Mediateca Casiraghi, Cristina Noacco dialogherà con Tiziana Perini sul libro “Timavo Natisone Isonzo - Fiumi uomini e confini”. Il 2 maggio presso il Kulturni dom Christian Klinger presenta “Gli innamorati di piazza Oberdan”, mentre nello stesso luogo il 14 maggio Roberto Fiorini e Claudio Pesci presentano “Fausto Coppi 1953 - 2023”.

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