A Nova Gorica ricordati i partigiani Tigr, «ci hanno regalato la libertà»

A Nova Gorica ricordati i partigiani Tigr, «ci hanno regalato la libertà»

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A Nova Gorica ricordati i partigiani Tigr, «ci hanno regalato la libertà»

Di Giuseppe Peter Pflanz • Pubblicato il 24 Apr 2023
Copertina per A Nova Gorica ricordati i partigiani Tigr, «ci hanno regalato la libertà»

La Giornata slovena della resistenza contro l'occupatore cadrà giovedì, Turel: «Ci siamo visti negare il diritto della lingua».

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Nella vicina Repubblica di Slovenia il 27 aprile si celebra la Giornata della resistenza contro l'occupatore (Dan upora proti okupatorju), commemorando il Fronte di liberazione sloveno (Osvobodilna fronta slovenskega naroda-OF), la principale organizzazione di resistenza locale durante la Seconda guerra mondiale, fondata 80 anni fa. Negli scorsi giorni, nel municipio di Nova Gorica si è tenuta la cerimonia in occasione della festa nazionale, organizzata dalla sezione locale dell’Aasociazione dei combattenti per i valori della lotta di liberazione nazionale (Združenje borcev za vrednote Nob), dal Comune di Nova Gorica e dall’associazione Tigr del Litorale (Društvo Tigr Primorske).

Dopo i saluti della presidente del sodalizio dei combattenti Ingrid Kašca Bucik e del presidente della Tigr Gorazd Humar, è intervenuto  il sindaco Samo Turel, che ha sottolineato come “i primi a fare le spese della privazione della libertà di parola e di associazione siamo stati proprio noi abitanti del Litorale, che a seguito dell’ingiusto confine di Rapallo siamo rimasti al di fuori della madrepatria. Ci siamo visti negare il diritto all’uso della lingua slovena e di esprimere la nostra identità nazionale. Ben presto abbiamo capito che dovevamo collegarci e combattere per la libertà. In questo hanno svolto un ruolo decisivo le azioni di resistenza del Tigr”.

Il primo cittadino ha così voluto ricordare Bidovec, Marušič, Miloš e Valenčič, quattro militanti dell'organizzazione che vennero fucilati dai fascisti a Basovizza il 6 settembre 1930. “Un decennio dopo (il 14 dicembre 1941, ndr) sono caduti sotto ai colpi dei fascisti anche Pinko Tomažič, Viktor Bobek, Ivan Ivančič, Simon Kos e Ivan Vadnal. Sono seguite altre numerose vittime a cui oggi dobbiamo inchinarci poichè ci hanno regalato la libertà”. Turel ha poi proseguito: “In questi tempi, almeno per il momento, e speriamo che resti così, non ci occupiamo come allora della questione decisiva di esistere o meno, ma di cose altrettanto importanti e cruciali come lo sviluppo, il progresso e la qualità della vita".

"È vero che viviamo in libertà, ma per la libertà bisogna combattere nuovamente ogni giorno. Io intendo la libertà anche come la possibilità di fornire un'istruzione di qualità ai bambini, di offrire le condizioni per lo sviluppo della scienza e del progresso, di lottare per l'economia e posti di lavoro per tutti, di offrire opportunità ai giovani, in modo che ognuno di noi possa vivere una vita dignitosa”.
L'ospite d'onore della cerimonia è stato il pubblicista e scrittore Dušan Jelinčič, vincitore quest'anno del premio Prešeren, che ha dialogato con Ingrid Kašca Bucik della sua ultima pubblicazione “Il sussurro del mare invisibile, dodici pillole di piombo” (“Šepet nevidnega morja, dvanajst tablet svinca”).

Il romanzo storico parla della vita del padre Zorko, tra i fondatori del Tigr. Jelinčič ha svelato con orgoglio che si tratta del primo romanzo storico basato sulle testimonianze dei veterani del gruppo, raccogliendo numerose testimonianze insieme alla sorella Rada nel 1994, quando stavano preparando le memorie del padre. Questa fu la prima organizzazione antifascista d’Europa, che si batté strenuamente contro la politica repressiva del fascismo nei confronti delle popolazioni autoctone slovena e croata nei territori orientali annessi dal Regno d’Italia dopo la Grande guerra. Ad accompagnare la cerimonia il programma culturale formato da un duetto di violini composto dai violinisti accademici Mojca Batič e Matija Udovič.

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