Lezioni sospese per fine del Ramadan a Pioltello, il sindaco di Monfalcone: «Follia»

Lezioni sospese per fine del Ramadan a Pioltello, il sindaco di Monfalcone: «Follia»

IL COMMENTO

Lezioni sospese per fine del Ramadan a Pioltello, il sindaco di Monfalcone: «Follia»

Di S.F. • Pubblicato il 19 Mar 2024
Copertina per Lezioni sospese per fine del Ramadan a Pioltello, il sindaco di Monfalcone: «Follia»

La prima cittadina critica la decisione della scuola milanese che sospenderà le lezioni nell'ultimo giorno di Ramadan: «Vicenda sconcertante».

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L’Istituto comprensivo “Iqbal Masiq” di Pioltello, nell’hinterland di Milano, ha comunicato di voler sospendere le lezioni nell’ultimo giorno di Ramadan. Una decisione, presa dal dirigente Alessandro Fanfoni, che ha suscitato molte reazioni e critiche. La zona in questione è tra le più multietniche in Italia. Seppure non sono mancate le garanzie di recupero sul giorno di scuola che sarà “saltato”, da molti questo gesto è stato visto come un cedimento e una sottomissione culturale. Per altri, è un atteggiamento di rispetto di due culture che convivono. Sui fatti di Pioltello è intervenuta anche il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint.

Nel suo intervento, la prima cittadinoaparla di «indignazione per i soprusi nel Ramadan. Per molti versi quella di Pioltello è una vicenda sconcertante. Anzitutto per il fatto che la scuola ha una funzione educativa: dovrebbe infatti formare i giovani al senso della dignità e dei diritti della persona, che proprio nell’ambito scolastico vengono pesantemente violati dall’ideologia islamica. Ho avuto modo di intervenire già lo scorso anno in occasione del Ramadan a sostegno dei bimbi abbandonati a scuola privi di cibo, nella stessa mensa dove gli altri alunni consumavano il pasto».

«È grave che non ci si preoccupi dei risvolti pedagogici e sanitari per i minori di un digiuno che preclude persino l’assunzione della semplice acqua e che si protrae per un periodo così lungo – afferma il sindaco leghista - ugualmente drammatica è la condizione delle minorenni musulmane che vengono tolte dalle lezioni prima di terminare gli studi delle scuole secondarie di primo grado, le ex scuole medie, per essere rimandate in patria per i matrimoni forzati. Fare festa ora in un istituto pubblico per il Ramadan significa veicolare nei ragazzi una cultura che subordina alla dignità umana le loro tradizioni inaccettabili per la nostra civiltà. Siamo alla follia».

Il sindaco di Monfalcone non ritiene inoltre che siano queste scelte a favorire l’integrazione. «Non può significare sottomettersi agli ordinamenti di chi viene da un’altra realtà se questi sono in contrasto con le nostre norme e le nostre leggi – sostiene ancora - è il segno di una falsa interpretazione dell’accoglienza, che accetta la prevaricazione di una cultura integralista da parte di coloro che, arrivati in Italia, rifiutano di rispettare le regole e le forme di legalità del nostro sistema».

«Con questi episodi si vuole diffondere nell’opinione pubblica l’idea che c’è un Italia cosiddetta “buonista” e una “razzista” – conclude Cisint - ma è esattamente il contrario. Razzista è chi accetta che migliaia di minori e di donne continuino a essere vessate da una cultura priva dei principi di umanità e dei valori su cui si basa la civiltà occidentale».

Photo by Dids

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