Lettere - «Sulla scuola di San Canzian ancora nessun progetto esecutivo»

«Sulla scuola di San Canzian ancora nessun progetto esecutivo»

La lettera

«Sulla scuola di San Canzian ancora nessun progetto esecutivo»

Di Redazione • Pubblicato il 31 Mar 2024
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Ci scrive il Comitato spontaneo Cantia Vera, sulle recenti notizie riguardanti il polo scolastico locale.

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Ci scrive il Comitato Cantia Vera sulla questione che, da settimane, sta tenendo banco relativamente alla scuola elementare di San Canzian d’Isonzo. Il Comitato spontaneo, nello specifico, «nato per valorizzare il patrimonio archeologico di San Canzian d’Isonzo», si esprime riguardo la chiusura della scuola primaria “Pascoli” per l’adeguamento antisismico dell’edificio.

A nostro parere l’amministrazione comunale ha coinvolto le famiglie e gli insegnanti che dovranno trasferirsi a Turriaco in modo tardivo e inadeguato, mentre del tutto assente è stato l’ascolto della cittadinanza. L’argomento è stato trattato con una semplice informazione anche in Consiglio Comunale, dove è mancata sia l’esposizione dettagliata della “perizia di vulnerabilità sismica dell’edificio” tale da giustificare l’intervento (nonostante San Canzian rientri in una “Zona con pericolosità sismica bassa”, come stabilito dall’Ordinanza del PCM, aggiornata dalla Giunta Regionale con Delibera n.845 del 2010!), sia l’illustrazione di un progetto chiaro ed articolato, anche sui tempi di realizzazione. Apprendiamo inoltre che in Commissione Scuola del Comune, convocata il 7/02 per informazioni in merito, il Sindaco ha dato come assodato il trasferimento, ridotto ad una mera questione organizzativa (risolta con l’ovvia assicurazione ai genitori sull’uso dello scuolabus comunale).

Sorprende che, di contro alla improrogabile urgenza di chiudere la scuola ad inizio settembre prossimo per il rischio sismico, non vi sia né un progetto esecutivo di intervento, né l’idea se si dovrà procedere alla ristrutturazione (con una spesa al grezzo di 1,2 milioni di euro) o all’abbattimento e ricostruzione dell’edificio (si parla di 4 o 5 milioni). Ma, ancor peggio, non è stato preventivamente richiesta la disponibilità della Regione a finanziare, e di quanto, l’opera: si brancola cioè totalmente nel buio, col rischio concreto che la Regione non la finanzi affatto, visto l’esiguo numero degli iscritti alla prima classe (11 alunni). Ultima conseguenza, l’investimento già stanziato per l’impianto fotovoltaico sul tetto della “Pascoli” (70mila euro), verrà dirottato alla copertura del parcheggio ex-Esso di Pieris, sottraendo risorse stanziate a San Canzian.

Su queste basi, i cittadini sancanzianesi dovrebbero accettare tranquillamente che la scuola venga chiusa non si sa per farne cosa né per quanto tempo, che 80 bambini vengano trasferiti a Turriaco, e che la chiusura possa essere definitiva! Diciamo “cittadini” perché per noi la scuola primaria di San Canzian è veramente un patrimonio culturale di tutta la popolazione, e riveste un ruolo importante anche per quello archeologico: ricordiamo l’annuale progetto “Piccole guide”, le rappresentazioni teatrali sui Santi Canziani e, proprio quest’anno, la sfilata in costume romano al Carnevale Monfalconese. Anche le attività dell’oratorio parrocchiale e delle associazioni sportive e musicali hanno da sempre trovato nella “Pascoli” il loro bacino di utenza, mentre quelle commerciali che ancora resistono in paese, subirebbero sicuramente pesanti ricadute.

Il Comitato Cantia Vera ha da sempre sostenuto l’importanza del legame ravvicinato tra scuola e paese, tanto da porlo al primo punto della sua petizione popolare, dove si chiedeva l’“immediata apertura alla visita della cittadinanza (comprese scolaresche) dei reperti emersi nello scavo effettuato nel 2023”. Nella nostra Lettera di risposta al Riscontro negativo del Sindaco alla petizione si legge: “Ancor più grave è stato il mancato coinvolgimento delle scolaresche nella fase delle ricerche e nella presentazione dei risultati. Non va trascurato il valore educativo che i siti archeologici possono svolgere per avvicinare i giovani alle memorie del passato e al metodo di indagine storico-archeologica. Essi per primi avrebbero dovuto essere “testimoni” di tali ritrovamenti…” (1/02/2024).

L’imprescindibile legame tra scuola e comunità viene ribadito anche dal "Manifesto delle piccole scuole" redatto nel 2020 da INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione e Ricerca Educativa): scuola e comune sono le istituzioni più vicine ai cittadini e ne promuovono la crescita civica; in quanto presidi socio-culturali fondamentali della comunità, sono riferimenti di rilevante significato identitario!

Esprimiamo pertanto un appello all’Amministrazione Comunale affinché questa problematica sia assunta come preminente per tutta la cittadinanza (non solo per gli attuali genitori), su cui si organizzi a breve una pubblica discussione, presentando tutti gli elementi che hanno indotto all’attuale decisione. Condividiamo le preoccupazioni di genitori e personale scolastico, e sosteniamo la creazione di forme di rappresentanza dei cittadini, e del tavolo tecnico aperto a tutte le forze consiliari, per elaborare una proposta concordata e condivisa con la popolazione.  


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