Lettere -  Ronchi, «Un 25 Aprile da incorniciare?»: Marocco attacca Benvenuto sulla gestione della cerimonia

Lettere - Ronchi, «Un 25 Aprile da incorniciare?»: Marocco attacca Benvenuto sulla gestione della cerimonia

LA LETTERA

Lettere - Ronchi, «Un 25 Aprile da incorniciare?»: Marocco attacca Benvenuto sulla gestione della cerimonia

Di ALESSANDRA MAROCCO • Pubblicato il 26 Apr 2025
Copertina per Lettere -  Ronchi, «Un 25 Aprile da incorniciare?»: Marocco attacca Benvenuto sulla gestione della cerimonia

Il consigliere di opposizione scrive al sindaco criticando i toni della celebrazione e richiamando sul mancato rispetto del lutto nazionale. «Mancata la sobrietà».

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Ci scrive Alessandra Marocco, consigliere comunale di minoranza a Ronchi a commento delle cerimonie svoltesi ieri in occasione della Festa della Liberazione. Marocco lamenta il fatto di non aver ricevuto nessun invito a partecipare alle celebrazioni e critica il tono e i modi con cui si è renso omaggio a questo momento storico. Propone una riflessione su rispetto, consapevolezza e sobrietà. Quest' ultima mancata -secondo il consigliere - nonostante l'invito del Governo a rispettare il dolore del Paese per la perdita di Papa Francesco. Manifestati dubbi anche su alcune espressioni utilizzate negli interventi al Palatenda. Quindi gli interrogativi sulla coerenza tra le intenzioni commemorative e il modo in cui sono stati espressi fatti e messaggi. S.F.

Egregio signor Sindaco,
in qualità di Consigliera Comunale, volevo segnalarLe che non ho mai ricevuto alcun invito per partecipare alle Manifestazioni del 24 e 25 aprile, organizzate dal Comune di Ronchi dei Legionari. In particolare, in qualità di promotrice di una mozione, poi da me ritirata, visto il progetto già in essere dell'Amministrazione, di intitolazione dell'Ufficio Anagrafe al caduto Natale Marchese, per degnamente sottolinearne l'attività meritoria durante la Resistenza, non ho potuto partecipare alla cerimonia di giovedì 24 aprile, in quanto non ho ricevuto alcuna informazione in merito.

Sono estremamente infastidita, oltre che dispiaciuta della mia assenza. Cortesemente se può indicarmi il motivo per cui non mi è giunta alcuna segnalazione. Ho poi letto la cronaca de "Il Goriziano" sulla giornata del 25 aprile. Se corrisponde alla verità dei fatti, cosa che non dubito, non commento ulteriormente, lo faranno i Cittadini!
Non giudico i contenuti espressi da Cuscunà, peraltro ottima interprete, a cui sono legata da decenni di vicinanza e collaborazione fattiva. Cuscunà ha espresso dei concetti suoi, personali, in libertà. È una artista a cui riconosco un grande valore ed impegno civico. Ma non si era in un teatro!

Signor Sindaco, converrà che il 25 aprile appartiene a tutti gli Italiani che si ispirano ai principi sanciti dalla Costituzione. E lei, egregio Sindaco, nel Suo ruolo, ha la responsabilità oggettiva di ciò che è stato detto, in un contesto pubblico, ed in una manifestazione organizzata da Lei, che rappresenta nel Suo ruolo appunto, ufficialmente il nostro Comune. A meno che non se ne voglia lavare le mani, piagnucolando che non poteva controllare il contenuto degli interventi.

Confido che si assuma pubblicamente la responsabilità, discostandosene o avallando ciò che è successo. Il silenzio in questo caso La renderebbe in accordo con l'accaduto. Personalmente ritengo che alcune espressioni molto forti, come "merda" che si sono sentite sotto il tendone per commemorare l'ottantesimo della Liberazione dell'Italia dal fascismo, credo non si addicano al senso della manifestazione, al rispetto dei Caduti, alle sofferenze patite e, incidentalmente, al lutto per la perdita del Santo Padre. Dal contenuto del Suo profilo social Instagram, ove proclama che è stato "un 25 Aprile da incorniciare", posso solo supporre che abbiamo sensibilità diverse.

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