La lettera
Ronchi ora è Città, ma ci vuole un'altra visione, più europeista
Ci scrive il blogger Marco Barone con alcune riflessioni su identità e futuro del comune bisiaco.
Ronchi ha acquisito il titolo di città. Un titolo che questa località della Bisiacaria merita. A partire dalla sua storia che ha conosciuto un salto di qualità ed una svolta soprattutto nel periodo asburgico, passando da anonimo villaggio rurale a borgata autonoma. Nel 2017 fui il primo a proporre, con uno scritto, la necessità di attivarsi perchè questa nostra località potesse ottenere il titolo di città. Il titolo di citta' puo' essere concesso ai comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l'attuale importanza. In Friuli-Venezia Giulia, su 216 Comuni, erano in totale solo 25 Comuni ad avere questo importante riconoscimento. Tra i più antichi Comuni ad averlo maturato vi erano quelli di Udine e Pordenone, si parla del 1815 nel caso del capoluogo del Friuli e del 1840 di Pordenone. Nel caso di Gorizia e Trieste il periodo di conferimento risale invece ai tempi dell'Impero Austroungarico ma la data esatta è ancora oggi controversa. E in questo anno difficile per il mondo, Ronchi, nel 2022, diventa il 26° Comune del FVG ad ottenere il titolo città.
Per essere città non basta un titolo, come i cittadini sapranno, serve una nuova visione che non potrà più essere quella che ha portato all'intitolazione della piazzetta Francesco Giuseppe o alla panchina di Oberdan(k), nel terzo millennio. Manca solo un cippo per ricordare il ricovero di Mussolini e il dado di tale impostazione storica artificiosamente identitaria, sarebbe tratto. Necessita questa località di una visione realmente europeista, moderna, che sappia fare ponte tra il suo reale passato identitario, ad esempio la Resistenza che a Ronchi ha conosciuto primati unici in Italia, ed il futuro, che sappia ad esempio vivere l'aeroporto non come un soggetto estraneo, ma un bene primario connesso a Ronchi, cosa che oggi non è, per fare quel salto di qualità che i ronchesi o ronchigini sicuramente meritano e non possono più attendere.