Lettere - Gorizia sta cambiando, facciamone una città amica degli alberi

«Gorizia sta cambiando, facciamone una città amica degli alberi»

la lettera

«Gorizia sta cambiando, facciamone una città amica degli alberi»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Giu 2024
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Ci scrive Pierpaolo Martina, già candidato sindaco a Gorizia con la Lista civica Martina Sindaco, sui recenti tagli di alberi in alcune zone della città.

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«Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte», scriveva Hermann Hesse ne Il Canto degli alberi. Sollecitato da alcuni cittadini ritengo utili alcune considerazioni sul tema del verde urbano e degli alberi in particolare, a conferma che la questione non è liquidabile banalmente come un tema caro alla sola opposizione o come un tema di sinistra.In questi ultimi giorni sempre più voci si sono levate a manifestare preoccupazione per il trattamento riservato al verde urbano che mai come ora è oggetto di interventi pesanti con il taglio discutibile di numerosi alberi.

Quasi in simultanea abbiamo assistito al taglio di alberi al Parco Coronini e in zona Stazione ferroviaria inoltre in alcune vie della città sono comparsi cartelli che preannunciano ulteriori lavori di potatura proprio per i prossimi giorni. Al di là del dubbio che questa sia la stagione giusta per tali lavori, non solo per il risveglio primaverile ma anche per la presenza di numerosissimi uccelli intenti a nidificare e ad allevare i loro piccoli, il tema degli alberi in città è un po' un nervo scoperto viste alcune esperienze deludenti che i cittadini hanno già vissuto nel recente passato e che ricordano.

Gorizia sta cambiando sotto i nostri occhi; sappiamo che sta vivendo un periodo di trasformazioni particolarmente impattanti dovuto alla concentrazione talvolta disordinata di lavori pubblici a soli sette mesi dal fatidico 2025, conseguenza di una programmazione e di una regia complessiva di cui non c’è traccia. «Possibile che ogni lavoro pubblico debba comportare sempre il taglio di tanti alberi?», sento chiedere. C'è un tema di sicurezza che deve essere sicuramente prioritario, ma qui non si intende discutere di interventi doverosi di manutenzione rispetto all’incolumità delle persone ma di come il verde cittadino pare essere considerato all’interno dei progetti dei lavori pubblici ed in particolare di quelli di trasformazione urbana.

Bisogna capire se il verde in questa città è tutelato o meno, se è considerato ancora un valore da tutelare. Bisogna capirlo perché non è chiaro non essendo stato mai approvato un piano del verde la cui assenza è ormai da anni evidenziata un po' da tutti. Come ricorda anche l’Istat, che lo scorso 10 aprile ha avviato la rilevazione annuale delle informazioni ambientali relative ai comuni capoluogo di tutte le province italiane, il piano del verde dovrebbe essere proprio lo strumento di pianificazione, integrativo del Piano regolatore generale, atto a determinare un programma organico di interventi per quanto concerne lo sviluppo quantitativo e qualitativo del verde urbano.

Dovrebbe definire, in una visione strategica di medio-lungo periodo, quale patrimonio verde tutelare e valorizzare e quanto verde sviluppare in previsione delle future trasformazioni urbanistico-territoriali. Questo documento a Gorizia manca… E purtroppo si vede! Eppure il verde è da sempre un tratto distintivo della nostra città e non è solo salute ma anche armonia estetica, senza contare gli effetti sull’ombra, la temperatura percepita e la qualità dell’aria che respiriamo. Il verde è parte integrante dello stare bene in città, è uno degli elementi che hanno fatto conoscere Gorizia in passato e che ancora oggi la rendono attraente: è una risorsa su cui investire.

Ecco perché dovrebbe essere sacrificato solo laddove non sia possibile altrimenti. Non credo ci sia un accanimento preordinato ma piuttosto la scoordinata convivenza e spesso contiguità tra differenti progetti pubblici accompagnati da una scarsa sensibilità sul tema.
Secondo il rapporto Ecosistema urbano 2023, Gorizia è (o per meglio dire era) al lusinghiero 6° posto tra i capoluoghi di provincia italiani per numero di alberi presenti in città, con 60 alberi ogni 100 abitanti in aree di proprietà pubblica. Siamo anche all’8° posto per verde fruibile in area urbana (mq/abitante). Questa è una delle ricchezze della città che abbiamo ricevuto dai nostri avi senza particolari meriti.

È un lascito che viene dal passato e che noi dovremmo a nostra volta tramandare. Basterebbe conservarlo e mantenerlo con continuità.
Sono stato informato di una segnalazione rivolta al Comune circa l’abbattimento degli alberi in zona Stazione ferroviaria e non mi pare soddisfacente la risposta dell’Amministrazione cittadina con cui si informa che l’area interessata dai lavori è di proprietà di RFI come anche il progetto che verrà realizzato. Vi ricorda qualcosa? Sostanzialmente il Comune nulla o poco può perché i lavori li eseguono altri e in questo caso su loro proprietà. È in sostanza la stessa risposta che abbiamo sentito fin dall’occasione dell’abbattimento della rete della Transalpina dove i lavori erano del GECT.

La  stessa risposta data in diverse altre occasioni sino ai rilievi al progetto del campus o della valorizzazione del Basaglia dove i lavori sono di EDR e ERPAC, e ora della Stazione centrale dove ad eseguire i lavori è RFI. È vero che ci sono altri enti che effettuano lavori in città ma non ci dovrebbero essere zone franche che sfuggono alla supervisione del Comune. Ecco vorremmo un’amministrazione che si dimostri trasparente, sensibile e attiva sul tema del verde e che abbia a cuore il più importante dei biglietti da visita della nostra città per il 2025 che è la bellezza e la serenità che può trasmettere il verde cittadino.

Tornando a quanto accaduto in zona Stazione Gorizia Centrale, mentre l’assessore competente in materia di tutela ambientale annuncia che «approfondirà la tematica», e quello competente in materia di lavori pubblici precisa che «non si tratta di una distruzione sconsiderata di un ecosistema ma del necessario abbattimento di alcuni alberi», va ricordato che l’8 novembre 2023 è stato sottoscritto un accordo tra il Comune e RFI per la definizione del programma complessivo degli interventi da attuare per riqualificare le aree esterne della Stazione e pertanto il Comune, se ha partecipato alla definizione degli interventi, certamente deve essere al corrente di quanti e quali alberi RFI ha proposto l’abbattimento e potrebbe ora rassicurare circa quanti eventuali ulteriori abbattimenti potrebbero ancora essere in programma.

Potrebbe anche chiedere a RFI di rivedere qualcosa a meno che il tutto non sia già indiscutibile per il passaggio della delibera della Giunta comunale 120/2023 dove si legge che «è priorità assicurare la conclusione dell’intervento con la massima celerità, comunque entro fine 2024, in considerazione del suo utilizzo per l’evento GO!2025 Gorizia Nova Gorica capitale europea della cultura». Massima celerità dunque!

A questo punto credo sarebbe opportuno conoscere la sorte del resto del verde che insiste sull’area di proprietà di RFI ma se la parola d’ordine ormai sarà sempre “massima celerità”, credo siano fondati i timori per quello che potrà succedere in occasione delle altre grandi realizzazioni come la trasformazione dell’enorme area verde della cittadella sanitaria di via Vittorio Veneto. Gorizia sta mutando, aiutiamola a cambiare in meglio, facciamone una città amica degli alberi.

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